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Carlo e Leone pregano insieme e Enrico VIII si rivolta nella tomba

Visita storica a Roma: Re Carlo III e la Regina Camilla pregano fianco a fianco con Papa Leone XIV nella Cappella Sistina, ricevono il titolo simbolico di Royal Confrater e rilanciano dialogo ecumenico, pace e impegno ambientale

Carlo e Leone pregano insieme e Enrico VIII si rivolta nella tomba

Carlo e Leone pregano insieme e Enrico VIII si rivolta nella tomba

È stata una giornata storica per la capitale e per i rapporti tra la monarchia britannica e la Chiesa cattolica. Re Carlo III e la Regina Camilla hanno trascorso la giornata a Roma in visita ufficiale alla Santa Sede, partecipando a incontri di carattere istituzionale e religioso che hanno assunto un rilievo internazionale.

In mattinata, la coppia reale è stata accolta in Vaticano per un’udienza privata con Papa Leone XIV. L’incontro, durato circa mezz’ora, ha toccato temi cari a entrambi: la tutela dell’ambiente, la promozione della pace e la cooperazione internazionale. Pochi minuti dopo, nella Cappella Sistina, si è svolto un servizio ecumenico che rimarrà nella storia: per la prima volta dal XVI secolo un sovrano britannico ha pregato fianco a fianco con un pontefice.

La cerimonia, celebrata sotto gli affreschi di Michelangelo, è stata sobria e intensa. Re Carlo, nella sua veste di capo della Chiesa anglicana, e il Papa, guida della Chiesa cattolica, hanno recitato insieme il Padre Nostro in lingua inglese e latina. Un gesto di riconciliazione e di apertura che va oltre il cerimoniale e che sancisce un nuovo passo nei rapporti tra due tradizioni cristiane separate da oltre cinquecento anni di storia.

Camilla, vestita di nero come prescrive il protocollo vaticano, con una mantilla di pizzo e un abito semplice, ha accompagnato il Re con discrezione. L’atteggiamento composto e rispettoso della Regina ha colpito gli osservatori, che hanno notato come abbia scelto di rimanere un passo indietro rispetto al marito nei momenti più solenni, ma sempre partecipe e attenta durante gli incontri ufficiali.

Nel pomeriggio, Carlo è stato insignito del titolo di “Royal Confrater” nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, un riconoscimento simbolico della collaborazione e dell’amicizia tra le due Chiese. Si tratta di un titolo che, pur privo di valore istituzionale, rappresenta un segno tangibile di dialogo e stima reciproca.

Parallelamente, la Regina Camilla ha visitato alcune comunità religiose femminili impegnate nel campo dell’educazione e dell’assistenza, incontrando suore e volontarie che operano nelle periferie romane. Durante le conversazioni, ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto a favore dei più fragili, sottolineando come la solidarietà e il rispetto reciproco siano valori condivisi che uniscono culture e fedi diverse.

L’intera giornata è stata scandita da una serie di incontri e cerimonie che hanno mostrato un equilibrio tra protocollo, spiritualità e impegno civile. La visita, che si inserisce nel contesto del Giubileo del 2025, si è svolta in un clima di serenità e collaborazione. La presenza del Re e della Regina nel cuore della cristianità ha voluto anche ribadire l’impegno del Regno Unito a favore del dialogo interreligioso e della sostenibilità ambientale, temi cari al sovrano da sempre sensibile alle questioni climatiche e alla salvaguardia del pianeta.

carlo

Roma, come spesso accade, è stata cornice e protagonista. Le strade intorno al Vaticano sono rimaste chiuse per gran parte della giornata, con un imponente dispositivo di sicurezza e una folla discreta ma curiosa. Non c’è stato il clamore delle grandi visite di Stato, ma un rispetto diffuso, quasi un raccoglimento collettivo.

La giornata si è conclusa in serata con una breve visita privata dei sovrani britannici al Quirinale, dove sono stati accolti dal presidente della Repubblica per un incontro informale. Nessun discorso pubblico, solo un saluto cordiale e la promessa di rafforzare i rapporti bilaterali tra Italia e Regno Unito anche in ambito culturale e religioso.

Più che una cerimonia ufficiale, quella di oggi è apparsa come una giornata di ascolto e di dialogo, un tentativo di superare i confini della storia e delle confessioni per mettere al centro i temi comuni dell’umanità. Re Carlo e Papa Leone XIV, ognuno con il proprio linguaggio e la propria fede, hanno voluto lanciare un messaggio semplice ma potente: è ancora possibile pregare insieme, cooperare, costruire ponti. E Roma, ancora una volta, è stata il luogo dove la storia si è messa in cammino.

Enrico VIII si rivolta nella tomba

Se c’è un’anima in Inghilterra che oggi si starà rotolando dalle risate, quella è Enrico VIII. Dall’alto del suo trono celeste – magari con una coscia d’oca in mano e un calice di birra calda – guarda il suo discendente Carlo IIIinginocchiarsi nella Cappella Sistina e non può trattenersi: “Io ho fondato una Chiesa per non dover chiedere scusa al Papa, e questo torna a Roma a pregare con lui?!”

Cinque secoli fa, Enrico aveva risolto la questione teologica in modo pratico: si era fatto capo della Chiesa anglicana, aveva preso il controllo dei monasteri e si era liberato di mogli e cardinali con un’efficienza che nessun premier britannico ha più eguagliato. E oggi, nella stessa città da cui aveva voluto emanciparsi, un re inglese prega accanto al pontefice. Il tutto tra gli affreschi di Michelangelo, davanti alle telecamere e con un commento ufficiale pieno di parole come “dialogo”, “pace” e “riconciliazione”.

Camilla, impeccabile in abito nero e mantilla di pizzo, recita il suo ruolo con naturalezza. Enrico, osservandola, scuote la testa: “Ai miei tempi, una regina che seguiva il protocollo era un miracolo. Io di solito finivo per decapitarle.”
Carlo invece è composto, misurato, perfino devoto. Pregano insieme al Papa Leone XIV, e il mondo applaude. Ma da lassù, il vecchio Tudor borbotta: “Ah, mio caro discendente, sei riuscito dove io ho fallito: hai piegato il ginocchio, non la storia.”

Nel pomeriggio, il sovrano riceve un titolo onorifico nella Basilica di San Paolo fuori le Mura: Royal Confrater. Un titolo che suona elegante, certo, ma che per Enrico sarebbe stato motivo di scomunica immediata. “Io ho preso le abbazie, lui prende i riconoscimenti. Siamo passati dal bottino alla benedizione.”

Camilla, nel frattempo, visita congregazioni religiose e incontra suore e volontarie. È tutto molto civile, molto europeo, molto XXI secolo. Enrico commenta con un sospiro teatrale: “Persino le regine adesso stringono mani invece di lanciare stoviglie. Che fine ha fatto la passione?”

Roma, intanto, resta impassibile come sempre. Le sue pietre hanno visto di peggio: imperatori, invasioni, crociate e ora pure Windsor in pellegrinaggio spirituale. La città osserva, registra e lascia scorrere. Nessuno scandalo, nessuna rottura, solo una compostezza impeccabile. E forse è proprio questo che avrebbe irritato il vecchio sovrano: tutta questa calma, questa religione ridotta a cerimonia, questa monarchia senza colpi di scena.

La giornata si chiude con un incontro privato al Quirinale, tra sorrisi e flash. Enrico VIII, appoggiato alla balaustra del paradiso, scuote il capo e ride amaramente: “Io distrussi un impero per un divorzio, lui lo ricuce con una foto e un comunicato stampa. Che razza di monarchia di cortesia avete messo in piedi laggiù!”

Poi si versa un altro bicchiere e ride: “Pregano insieme, si scambiano doni, si chiamano ‘fratelli nella fede’… e tra un po’ pubblicheranno pure un selfie ecumenico. Io almeno, quando rompevo con Roma, si capiva da che parte stavo.”

Già, perché mentre Carlo stringe mani e Camilla sorride sotto gli affreschi, la monarchia inglese prova a ritrovare un senso dentro un mondo che di sacro ormai ha solo l’inquadratura perfetta.
E così, dopo cinque secoli di scismi, guerre e anatemi, tutto si riduce a una foto: un re anglicano e un Papa cattolico fianco a fianco, due poteri che fingono di parlarsi mentre cercano disperatamente di restare rilevanti.

Enrico VIII chiude la scena con una scrollata di spalle: “Io ho inventato la mia chiesa per avere l’ultima parola. Loro, oggi, pregano insieme perché non sanno più cosa dire.”

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