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23 Ottobre 2025 - 22:51
Cure essenziali aggiornate: nei Lea anche test Sma e tumori ereditari. Ecco cosa cambia
Nuovi screening per tumori ereditari, test neonatali per ulteriori 8 malattie, prestazioni contro i disturbi dell'alimentazione e allargamento delle patologie croniche esenti dal ticket. Dopo 8 anni dall'ultimo aggiornamento, la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera ai nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), ovvero le cure, prestazioni e servizi che lo Stato garantisce a tutti i cittadini gratuitamente o pagando un ticket.
I nuovi Lea aggiornano quanto previsto dal Dpcm del 12 gennaio 2017. "L'obiettivo dell'intervento - spiega la Stato-Regioni - è quello di eliminare prestazioni ormai obsolete, migliorare l'appropriatezza organizzativa e clinica e favorire una maggiore razionalizzazione prescrittiva, in linea con la riduzione degli oneri per il Servizio sanitario nazionale".
In particolare, le Regioni si sono espresse favorevolmente su un primo Dpcm con impatto economico che prevede l'inserimento di:
due nuove prestazioni relative alla terapia psicoeducazionale per disturbi dell'alimentazione e della nutrizione, sia per sedute individuali sia collettive;
tre nuove malattie croniche esenti dal ticket: sindrome fibromialgica, idrosadenite cronica suppurativa e malattia polmonare da micobatteri non tubercolari;
prestazioni specialistiche per il controllo della gravidanza fisiologica.
Parere favorevole anche su un secondo provvedimento, il Decreto del Ministro della Salute “isorisorse”, a neutralità finanziaria, che aggiorna, tra gli altri, gli elenchi delle malattie rare che danno diritto all’esenzione, le prestazioni di assistenza termale e i Diagnosis Related Group (DRG) per i ricoveri ad alto rischio di non appropriatezza.
Tra le nuove prestazioni ci sono anche lo screening neonatale esteso a 8 nuove malattie genetiche rare, tra cui l’Atrofia Muscolare Spinale (Sma) e le Immunodeficienze combinate gravi (Scid).
Una delle novità riguarda la sorveglianza attiva delle donne a rischio genetico ereditario di tumori alla mammella e all’ovaio, con un programma in due fasi:
l’identificazione delle varianti patogene dei geni Brca1 e Brca2 nelle pazienti con tumore;
lo screening regolare per le familiari sane risultate positive.
Visite senologiche, mammografie, ecografie, risonanze e consulenze oncologiche e ginecologiche entreranno così nei Lea per un target stimato di oltre 10mila donne l’anno. L’impatto sulla spesa pubblica dei nuovi Lea è stimato in circa 150 milioni di euro l’anno.
La Conferenza delle Regioni ha inoltre ricordato la necessità di garantire un’interlocuzione diretta e continuativa con la Commissione Lea del Ministero della Salute, per condividere tematiche e quesiti relativi all’aggiornamento e all’inserimento di altre prestazioni ancora non previste.
Condivisa anche l’osservazione sui tempi di entrata in vigore, che le Regioni chiedono siano portati a non meno di 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta, per consentire l’adeguamento dei sistemi centrali e regionali.
L’approvazione dei nuovi Lea è “un passo avanti che il Paese attendeva da troppo tempo”, commenta Ilenia Malavasi, deputata del Pd e membro della commissione Affari sociali. Ora, sottolinea, “è fondamentale che i nuovi Lea diventino operativi in tempi rapidi e che vengano assicurate le risorse necessarie perché nessun bambino, in nessuna regione, resti indietro”.
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