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Bruxelles balla con Righeira: “Vamos a la playa” risuona nella notte di Union-Inter

L’artista di Agliè protagonista sugli spalti del Constant Vanden Stock: la squadra belga canta il suo inno, ma in campo l’Inter domina 0-4.

da Agliè a Bruxelles: Johnson Righeira porta “Vamos a la playa” in Champions

Chi l’avrebbe detto che un simbolo del pop italiano avrebbe rubato la scena in una notte di Champions? E invece è accaduto davvero: Johnson Righeira, canavesano d’adozione con radici affettive ad Agliè, è stato protagonista ieri sera allo stadio Constant Vanden Stock di Bruxelles, dove l’Union Saint Gilloise ha affrontato l’Inter in un match terminato 0-4.

Con la sciarpa gialloblù annodata al collo e il sorriso di chi ha attraversato decenni di musica, l’autore di “Vamos a la playa” e “L’estate sta finendo” ha trasformato la curva dell’Union in un piccolo festival. Un’apparizione che ha colpito tanto i tifosi quanto i cronisti presenti: tra cori e tamburi, l’artista italiano è diventato il volto inatteso di una serata europea segnata dal trionfo nerazzurro.

Per gli abitanti di Agliè, vederlo sugli spalti della Champions ha avuto un sapore speciale. Il paese, abituato a raccontarsi tra piazze e bar, ha visto uno dei suoi “adottati” finire sulla ribalta internazionale. E non come semplice spettatore: da anni Righeira è un tifoso dichiarato dell’Union Saint Gilloise, la squadra che lo ha conquistato tredici anni fa, durante un viaggio a Bruxelles con amici. Una scelta fatta quasi per caso, che si è trasformata in fedeltà autentica, fatta di trasferte, cori e amicizie di curva.

Il legame è diventato ancora più forte quando il club belga ha scelto proprio “Vamos a la playa” come inno ufficiale. Un brano nato per celebrare le estati italiane, divenuto colonna sonora di una squadra che ha saputo risalire dalle serie minori fino alla Champions. Ieri sera, quando le note sono risuonate sugli spalti prima del fischio d’inizio, Righeira era lì, a cantare insieme al pubblico, come un tifoso qualsiasi ma con un’aura di leggenda pop.

Il dettaglio che rende tutto ancora più curioso è la fede calcistica di Righeira: tifoso della Juventus, rivale storica dell’Inter, ieri sera non ha avuto dubbi nel sostenere i suoi belgi. Una doppia appartenenza che ha strappato più di un sorriso ai presenti e dato alla serata un tocco di ironia. Tifare Union Saint Gilloise contro l’Inter, con un cuore bianconero, è un cortocircuito perfetto — un piccolo paradosso che solo il calcio può rendere naturale.

In campo, la gara ha avuto pochi colpi di scena. L’Inter ha imposto il suo ritmo fin dai primi minuti, chiudendo il match con un netto 0-4. Ma sugli spalti, la vera energia era nella curva gialloblù, dove Righeira ha guidato cori e canti, mescolandosi ai tifosi tra bandiere e sciarpe. Il suo entusiasmo ha contagiato tutti, tanto che molti lo hanno filmato mentre batteva le mani e intonava l’inno insieme al settore.

Quando al 90’, con il tabellone ormai deciso, dallo stadio è partito di nuovo “Vamos a la playa”, il pubblico si è lasciato andare a un applauso collettivo. Per i tifosi dell’Union, quella canzone non è solo un ritornello: è il simbolo di una rinascita sportiva e identitaria.

Il calcio, ieri sera, ha dialogato con la musica come in una sceneggiatura scritta apposta. Righeira ha portato in tribuna la sua leggerezza vintage, ma anche l’idea che il tifo possa essere racconto, performance, appartenenza. E in un’epoca di selfie e spettacolo, la sua presenza ha ricordato che un inno può valere quanto un gol, se riesce a unire migliaia di voci.

Ad Agliè, intanto, la notizia è rimbalzata subito: il “loro” Johnson in Champions, a Bruxelles, con la sciarpa dell’Union. Una storia che parte da un piccolo comune piemontese e finisce sotto i riflettori d’Europa.

E forse è proprio questo il senso della sua parabola: trasformare una serata di calcio in una scena da videoclip, con la stessa ironia di chi ha sempre cantato l’estate ma, stavolta, ha deciso di viverla d’autunno, nel boato di una notte belga tinta di giallo, blu e un po’ di nostalgia.

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