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Candia Canavese annuncia con entusiasmo: "Eccole, non c'è nulla da aggiungere"

Un progetto da 80mila euro finanziato con il PNRR rafforza la rete di videosorveglianza. Obiettivo: prevenire vandalismi, sosta selvaggia e migliorare la gestione della viabilità urbana

Candia Canavese

Candia Canavese annuncia con entusiasmo: "Eccole, non c'è nulla da aggiungere"

A Candia Canavese la sicurezza passa dall’occhio elettronico. Dopo mesi di preparazione, è entrata nella fase operativa l’installazione di quindici nuove telecamere di videosorveglianza, destinate a presidiare i punti più sensibili del paese: il centro storico, le scuole, il lungo lago e tutti gli accessi principali. Si tratta di un intervento da 80mila euro, finanziato interamente attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che consolida una strategia già avviata nel 2021 con i primi sette dispositivi.

Il progetto, affidato alla ditta Iries Group di Ponderano, mira a costruire un sistema di controllo moderno e integrato, capace di fornire supporto immediato alle forze dell’ordine in caso di emergenze, incidenti o episodi di degrado urbano. Le nuove telecamere, dotate di lettori di targa e visione notturna, garantiranno un monitoraggio costante anche in condizioni di scarsa illuminazione, memorizzando i passaggi dei veicoli e permettendo l’analisi dei flussi di traffico.

I punti individuati per la collocazione dei nuovi dispositivi rispondono a criteri di strategia e prevenzione. In testa ci sono gli ingressi principali del paese — via Roma, via Ivrea e via Castiglione — collegati alla Statale 26, arteria trafficata e spesso teatro di incidenti o manovre pericolose. Ma l’intervento non si limita alla viabilità. L’obiettivo è anche tutelare alcune aree urbane a rischio degrado, come piazza Europa, dove la casetta dell’acqua è stata più volte vandalizzata, e la zona dell’isola ecologica, teatro di abbandoni e parcheggi irregolari che ostacolavano il passaggio dei mezzi SCS addetti alla raccolta rifiuti.

La scuola rappresenta un altro fronte prioritario. Due telecamere vigileranno sui plessi dell’infanzia e della primaria di via Ivrea, monitorando in particolare i momenti di entrata e uscita, spesso caratterizzati da traffico disordinato e sosta selvaggia che mettono a rischio l’incolumità dei bambini. Altri dispositivi saranno posizionati nei pressi del municipio, degli ambulatori, del centro polifunzionale e lungo la zona del lungo lago, frequentata da turisti e residenti durante tutto l’anno.

Il Comune ha confermato che la posizione delle nuove telecamere è stata pensata anche in funzione di una futura integrazione con la rete regionale e nazionale di videosorveglianza, in modo che Candia possa diventare un nodo attivo del sistema piemontese di controllo del territorio. L’accesso ai dati sarà gestito in modo conforme alle normative sulla privacy, con livelli di protezione elevati, ma consentirà di fornire riscontri investigativi rapidi e affidabili nei casi in cui vengano commessi reati o infrazioni.

Non si tratta soltanto di una misura repressiva. L’operazione si inserisce in un percorso più ampio di digitalizzazione urbana, che a Candia ha già visto l’arrivo di 200mila euro complessivi di fondi PNRR. L’obiettivo è modernizzare la gestione del territorio, migliorare la mobilità e dotare i cittadini di strumenti digitali per interagire con la pubblica amministrazione. Le telecamere, in questo contesto, rappresentano la parte visibile di un processo che vuole rendere il paese più efficiente, sostenibile e sicuro.

Il post pubblicato dal Comune il 9 ottobre — accompagnato da alcune immagini delle nuove installazioni — riassume con sobrietà la portata dell’intervento: “Eccole… nulla da aggiungere”. Parole che suonano come un segno di soddisfazione, ma anche di consapevolezza. Perché il progetto non nasce da zero: la prima rete di videosorveglianza, attiva dal 2021, aveva già prodotto risultati tangibili nella lotta all’abbandono dei rifiuti e agli atti vandalici attorno al lago.

Oggi Candia punta a fare un salto di qualità, passando da una sorveglianza simbolica a un sistema capillare, connesso e tecnologicamente avanzato. Il completamento dei lavori è atteso entro la fine dell’anno, salvo l’ultima autorizzazione dell’Anas per l’installazione dei dispositivi lungo gli accessi della Statale 26. Quando l’iter sarà chiuso, il paese potrà contare su una copertura completa: un occhio elettronico su ogni ingresso, a protezione di un territorio che vive di turismo, agricoltura e bellezza paesaggistica, ma che non vuole rinunciare al diritto alla sicurezza.

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