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Conte benedice i “Civici d’Italia”. Onorato lancia la nuova truppa del campo largo

All’hotel Parco dei Principi di Roma sfilano sindaci, amministratori e pezzi del centrosinistra per il battesimo del movimento di Alessandro Onorato. In prima fila Manfredi, Bonaccini e Silvia Salis. A sorpresa arriva anche Conte: “Il dialogo ci sta”.

Conte benedice i “Civici d’Italia”. Onorato lancia la nuova truppa del campo largo

Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda della giunta Roberto Gualtieri

I sindaci e gli amministratori civici vicini al centrosinistra si dicono pronti a fare la loro parte per allargare il cosiddetto “campo largo”. È con questo spirito che a Roma, nella cornice dell’hotel Parco dei Principi ai Parioli, si è tenuto il battesimo ufficiale dei Civici d’Italia, la rete promossa da Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda della giunta Roberto Gualtieri. Una platea di oltre duecento amministratori – sindaci, consiglieri, rappresentanti civici e figure del mondo associativo – ha risposto all’appello per dare forma a un nuovo soggetto politico che si propone di rafforzare la galassia progressista italiana partendo dal basso, dalle esperienze dei territori.

Nella sala gremita, circa un migliaio di persone, c’erano volti noti della politica e delle istituzioni: Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e presidente dell’Anci; Silvia Salis, vicesindaca di Genova; Stefano Bonaccini, europarlamentare del Partito Democratico; e Goffredo Bettini, storico esponente del mondo Dem. Ma la vera sorpresa è stata l’arrivo di Giuseppe Conte, che ha voluto partecipare di persona all’iniziativa. Il leader del Movimento 5 Stelle ha definito il progetto «interessante» e «coerente con un’impronta fortemente progressista e civica», aggiungendo che «il dialogo ci sta». Una presenza non casuale, la sua, in un momento in cui il centrosinistra cerca nuovi equilibri e un terreno comune su cui costruire una proposta alternativa credibile alla destra.

Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda della giunta Roberto Gualtieri

Dal palco, Onorato – visibilmente soddisfatto per la risposta ottenuta – ha salutato i partecipanti come “territori diversi ma con esigenze simili”, sottolineando che la rete civica “già esiste e noi la stiamo unendo e sviluppando”. L’idea, ha spiegato, è quella di “aggiornare la foto del campo largo”, arricchendola di nuovi protagonisti e aprendo il movimento a tutti coloro che vogliono impegnarsi, non solo sindaci o amministratori, ma anche cittadini, associazioni, movimenti, realtà locali e singole persone. “Chiunque – ha aggiunto – potrà aprire un comitato nella propria città. Non ci rassegniamo a una politica che parla solo di sé stessa”. Respinge l’etichetta di “moderato” e anzi rivendica un approccio deciso: “Io non sono moderato nemmeno per carattere”.

Nel suo intervento, Onorato ha anche voluto ringraziare Conte per “aver saputo trasformare il suo Movimento in una forza di governo”, ricevendo un applauso caloroso, ma ha preso le distanze dalle parole dell’eurodeputata Ilaria Salis, che aveva attribuito al capitalismo la responsabilità morale della tragedia dei tre carabinieri morti nel Veronese: “Il capitalismo non c’è più”, ha detto con tono polemico. Accanto a lui, la sindaca Silvia Salis ha promesso che “i sindaci faranno la loro parte per il campo progressista e per tutti i cittadini”, invitando il centrosinistra a smetterla con “le gare a chi è più di sinistra o chi difende di più o di meno le forze dell’ordine”.

Anche Gaetano Manfredi ha puntato l’attenzione su uno dei temi più urgenti: l’astensionismo. “Non si tratta di geometrie, di campi larghi o stretti – ha detto – ma di ascoltare le esperienze e le comunità. Oggi c’è un forte distacco dalla politica e va superato. Bisogna convincere chi pensa che votare sia inutile che invece serve a cambiare le cose”. Da parte sua, Stefano Bonaccini ha definito i Civici “un’opportunità” per il centrosinistra, ma non ha mancato di lanciare una frecciata: “A volte vedo discussioni fatte da gente che è bravissima a parlare nei salotti televisivi o nelle ZTL”.

L’incontro ha segnato il primo passo concreto verso la costruzione di una rete civica nazionale che, nelle intenzioni dei promotori, dovrà essere una sorta di “quarta gamba” del centrosinistra, capace di unire le energie di chi governa i territori e di dare voce a un mondo spesso trascurato dai partiti tradizionali. Non un nuovo partito, ma una rete aperta, diffusa e radicata, che punta a valorizzare le buone pratiche amministrative e a tradurle in proposta politica. Onorato ha già annunciato che chi vorrà potrà creare un comitato civico nella propria città, per contribuire a “un progetto che vuole ridare fiducia nella politica partendo dal fare, non dal parlare”.

Per molti osservatori, la nascita dei Civici d’Italia rappresenta un tentativo concreto di rinnovamento e di riconnessione con i cittadini, in un momento in cui la sinistra appare divisa e priva di una direzione unitaria. Ma restano alcune incognite: riuscirà questa nuova rete a costruire una proposta comune senza scivolare nella frammentazione? Quale sarà il suo rapporto con il Partito Democratico e con il Movimento 5 Stelle? E soprattutto, riuscirà a tradurre l’entusiasmo del Parco dei Principi in un progetto politico solido e riconoscibile sul territorio nazionale?

Per ora, l’unica certezza è che la stagione dei civici è ufficialmente aperta. Una sfida che parte dalle città, dai sindaci e dagli amministratori, e che punta a riportare la politica nel suo luogo più naturale: tra la gente.

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