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Settimo Torinese "città intelligente"?

La città che sogna di diventare intelligente (dopo averci già provato con l’innovazione, la sostenibilità e l’inclusione)

Settimo Torinese "città intelligente"?

Elena Piastra

Settimo Torinese continua la sua corsa verso il futuro, a braccia aperte e con il solito entusiasmo da brochure istituzionale. Dopo essersi proclamata città dell’innovazione e della scienza, città della sostenibilità e città dell’inclusione, ora punta più in alto: diventare città intelligente. O almeno, provarci.

L’occasione arriva con la partecipazione della dipendente comunale Silvia Casale agli Stati Generali delle Città Intelligenti di Padova. Due giornate di formazione e confronto su temi come la mobilità sostenibile, la sicurezza urbana e la trasformazione digitale. Insomma, due giorni (20 e 21 ottobre) di sogni a occhi aperti su una città ideale dove i semafori funzionano, i bus passano in orario, i lampioni non si spendono mai, le buche si riparano da sole.

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L’evento, manco a dirlo, è un concentrato di parole chiave da manuale del perfetto amministratore moderno: innovazione, sostenibilità, inclusione, comunità, resilienza, transizione ecologica e — per non farsi mancare nulla — smart city. A Settimo piacciono da morire alla sindaca Elena Piastra, soprattutto nei comunicati stampa e nei post da dare in pasto allo Sturmtruppen su Facebook. Peccato che poi, fuori dalle sale conferenze, restino le solite scene da vita reale: strade e marciapiedi dissestati, topi che scodinzolano da un'isola ecologico all'altra, erba alta, lampioni che si accendono quando gli pare e autobus che si comportano come comete — appaiono, ma non si sa quando.

Ma poco importa: l’importante è esserci. E soprattutto farsi vedere. Perché, come si legge nella determinazione firmata dal dirigente Claudio Michieletto, la partecipazione all’evento “promuove l’aggiornamento professionale e l’adozione di buone pratiche”. E allora giù con rimborsi spese, pernottamenti e slide da studiare: perché anche se di intelligenza artificiale ancora non se ne vede traccia, quella burocratica — quella sì — è in ottima salute.

La missione è interamente a carico del Comune: viaggio, alloggio e rimborso. Una bella occasione per “acquisire competenze utili da applicare nelle attività quotidiane dell’Ente”. 

Nel frattempo, mentre Settimo sogna di diventare “intelligente”, continua a mostrare quella forma di furbizia tutta piemontese: la convinzione che basti partecipare a un convegno per trasformare i problemi in soluzioni. E così la realtà rimane la stessa ma almeno ci sarà una foto ricordo.

A Padova si parlerà anche di “proteggere senza sorvegliare”. Un concetto che a Settimo, con la videosorveglianza, fino ad oggi, è stato applicato al contrario, "sorvegliare senza proteggere e multare a tutto spiano".

Insomma, Settimo si prepara a diventare “intelligente”, dopo essere stata “sostenibile”, “inclusiva” e “innovativa”. Forse un giorno riuscirà anche a essere semplicemente vivibile com'era nelle intenzioni di chi coniò il motto "bella da vivere" ma per questo, molto probabilmente, servirà un altro workshop. Magari il prossimo anno. Con tanto di rimborso spese, naturalmente.

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