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Torino, notte di degrado al Parco Sempione: carrelli abbandonati, rifiuti ovunque e via Boccherini ridotta a discarica

Tra bottiglie rotte, sacchi dell’immondizia, bivacchi e scene da “The Walking Dead”, i residenti denunciano lo sfacelo del parco e delle vie limitrofe. “Quando potremo dire basta a tutto questo?” chiedono, stanchi dell’indifferenza delle istituzioni

Torino, notte di degrado al Parco Sempione: carrelli abbandonati, rifiuti ovunque e via Boccherini ridotta a discarica

Torino, notte di degrado al Parco Sempione: carrelli abbandonati, rifiuti ovunque e via Boccherini ridotta a discarica

Stanotte, al Parco Sempione di Torino, non si è dormito. Si è “festeggiato”. O almeno così la chiamano, quella che è ormai diventata una consuetudine: musica, bottiglie, urla, rifiuti ovunque. All’alba, il risveglio dei residenti è stato amaro. Tre carrelli del supermercato abbandonati nel prato; un bidone dell’immondizia rovesciato, con il contenuto sparso dappertutto; cartacce, bottiglie rotte, resti di cibo e un odore nauseante che si spande tra gli alberi.

Su una panchina, un uomo dorme avvolto in una coperta logora, mentre altri si aggirano per il parco, escono dai cancelli e si disperdono per le strade, indisturbati. “Non si capisce chi siano e cosa facciano, ma ormai è la normalità”, racconta chi vive nei dintorni.

Qualcuno nota una grossa auto bianca, tipo Suv, che accosta davanti all’ingresso: due ragazzi scendono e spariscono nel buio, nel “solito posto”, come dicono i residenti.

E a completare la scena, un uomo con un gilet arancione con la scritta “staff” che, con aria di chi sa bene dove andare, spinge un carrello pieno di oggetti verso corso Venezia.

“Dentro c’era di tutto — raccontano — sembrava un trasloco o un mercato ambulante improvvisato”.

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Il paragone che fa un residente è impietoso ma azzeccato: “Sembra di essere sul set di The Walking Dead”. Solo che qui non c’è nessuna troupe televisiva, e nessun effetto speciale. Solo degrado vero, quotidiano, senza regia e senza vergogna.

E non finisce lì. Perché via Luigi Boccherini, che costeggia il parco, non offre uno spettacolo migliore. Sacchi dell’immondizia lasciati giorni interi, bottiglie rotte sui marciapiedi, carrelli abbandonati, bivacchi improvvisati. Quando cala il sole, la zona cambia volto: chi può se ne va, chi resta convive con spaccio, rumori e paura.

Torino si riempie di piani per la “rigenerazione urbana”, di manifesti colorati e slogan sulla “sostenibilità”. Ma basta fare due passi in Barriera di Milano per capire che la città reale è un’altra. Una città dimenticata, dove la pulizia è un miraggio e la sicurezza una parola di moda. Qui, i parchi pubblici diventano discariche, i marciapiedi campeggi improvvisati, e l’idea di “vivibilità” un vecchio ricordo.

“Quando potremo dire basta a questo sfacelo?” si chiede chi ci scrive, esausto. Una domanda che risuona come un grido di rabbia e di vergogna. Forse quando l’amministrazione smetterà di raccontare favole sulla Torino “smart” e “green” e si degnerà di guardare — davvero — cosa accade nei quartieri dove la gente vive, lavora, e ogni mattina raccoglie l’immondizia lasciata dagli altri.

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