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Quel teatro che ora porta il suo nome: Rivara abbraccia per sempre Rina Bertot

Nel cuore della comunità rivarese, il Teatro Comunale diventa il simbolo di una vita dedicata alla cultura. Una targa, una cerimonia e un’emozione collettiva per ricordare Caterina “Rina” Bertot, la donna che ha fatto del sapere un atto d’amore

Quel teatro che ora porta il suo nome: Rivara abbraccia per sempre Rina Bertot

Quel teatro che ora porta il suo nome: Rivara abbraccia per sempre Rina Bertot

Non è solo una targa su un muro, ma un segno inciso nella memoria di un paese intero. Da oggi, il Teatro Comunale di Rivara porta il nome di Caterina Bertot, per tutti Rina, una donna che ha dedicato la vita alla cultura e alla comunità, trasformando la passione in un dono collettivo.

La cerimonia di intitolazione, partecipata e commovente, ha visto la presenza dei familiari, di tanti amici e cittadini, uniti nel ricordo di una figura che ha lasciato un’impronta profonda e gentile nella storia culturale rivarese. L’Amministrazione comunale ha voluto compiere un gesto di riconoscenza e di valore civile, apponendo una targa che da oggi lega per sempre il nome di Rina a quel palcoscenico che lei aveva contribuito a far rinascere.

Quel teatro, restituito ai cittadini dopo anni di lavori, oggi ha finalmente un’anima e un’identità. È diventato il simbolo di un sogno realizzato, lo stesso che Rina aveva coltivato per anni: fare della cultura un linguaggio comune, capace di unire, di educare e di emozionare.

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Caterina Bertot è stata molto più che una promotrice culturale: fondatrice della biblioteca comunale, anima dell’Università della Terza Età e colonna portante della Società Filodrammatica, ha saputo far vivere il teatro come un luogo d’incontro e di crescita, aperto a tutti. Chi l’ha conosciuta la ricorda sorridente, sempre presente alle prove, pronta a incoraggiare i più giovani prima che si alzasse il sipario, convinta che ogni applauso fosse un segno di speranza.

“Intitolare il teatro a Caterina Bertot è un atto di riconoscenza verso una donna che ha fatto della cultura il motore della nostra comunità”, ha dichiarato l’assessore alle Manifestazioni Marisa Basolo. “Rina non si è limitata a conservare le tradizioni, ma ha saputo guardare avanti, credendo nel futuro. Oggi, vedendo una Filodrammatica giovane e rinnovata animare questo teatro, sappiamo che la sua visione continua a vivere: è il più bel tributo che possiamo renderle.”

Il momento più toccante è stato quello della scoperta della targa, affidata a Luisella Veronese e Massimo Moi, compagni di viaggio di Rina e testimoni diretti del suo straordinario cammino culturale. Un gesto semplice ma denso di emozione, che ha unito generazioni e sentimenti: passato e futuro, memoria e continuità.

Con questa intitolazione, Rivara celebra non solo la memoria di una donna eccezionale, ma un’intera stagione di rinascita culturale. La nuova Filodrammatica rivarese, composta da giovani talenti, raccoglie idealmente il testimone di Rina e ne continua la missione, mantenendo vivo il suo sogno di un teatro aperto, creativo, profondamente legato alla sua gente.

Da oggi, ogni volta che le luci del palco si accenderanno, Rivara saprà che in platea, idealmente, c’è anche lei: Rina, la donna che ha insegnato al suo paese che la cultura non si conserva, si coltiva.

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