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Dopo la malattia, il ritorno di don Gino: “Vi ho portati nel cuore, sempre”

Il sacerdote, costretto a lasciare per motivi di salute, è tornato tra i suoi parrocchiani dopo mesi di attesa

Dopo la malattia, il ritorno di don Gino: “Vi ho portati nel cuore, sempre”

Un applauso pieno di calore, che si è ripetuto più volte durante la celebrazione, ha accolto don Gino Casardi, ritornato a Rondissone dopo che, l’estate scorsa, le sue condizioni di salute erano precipitate e lo avevano costretto a lasciare il servizio pastorale. Don Gino era già atteso domenica scorsa, per la Sagra del Canestrel, ma un evento avverso per la sua salute lo aveva costretto a disertare l’appuntamento. Ma non appena si è ristabilito, nel pomeriggio di sabato 18 ottobre, don Gino è ritornato in paese per salutare i suoi parrocchiani, che ora sono affidati alla guida di don Davide Kamal, vice parroco di don Davide Smiderle, che è amministratore parrocchiale. Fra commozione e sorrisi, don Gino ha indossato la stola ed è salito sull’altare per celebrare la messa insieme a don Kamal. “Oggi è un giorno di festa per la visita di don Gino – ha detto il giovane parroco –. Con don Gino ho costruito un rapporto fraterno e vedo voi parrocchiani molto felici di vederlo, così come lui è felice di vedere tutti voi ed in particolare i bambini.”

“Mi avete voluto tanto bene – ha detto don Gino – ed io ho parlato tanto di voi nella casa di riposo dove mi trovo e se potessi, vi porterei tutti con me, ma ci stareste un po’ stretti. Spero di aver dato alla comunità la fede, la speranza e l’amore di Dio per ognuno di voi.”

Ripetendo quanto era avvenuto durante la messa di domenica scorsa, il sindaco Antonio Magnone ha letto un commosso messaggio di ringraziamento da parte di tutta la comunità, per il servizio che don Gino ha svolto in paese, da quel lontano 5 dicembre 1998, quando fece il suo ingresso alla guida della Parrocchia dei santi Vincenzo ed Anastasio. A nome di tutto il paese, gli ha consegnato una targa, in segno di ringraziamento. È poi toccato al presidente della Pro Loco “Rondissone in festa”, Daniele Vai, che gli ha consegnato una pergamena a nome di tutto il Direttivo e dei Direttivi dell’associazione che si sono succeduti nei suoi 27 anni di permanenza in paese.

È stata poi la volta di Grazia Ercolino, con il suo ringraziamento a nome del Consiglio Pastorale, che gli ha conferito un riconoscimento ufficiale, ed infine Armando Bua, anch’egli membro del Consiglio Pastorale, che ha ricordato l’incessante lavoro di don Gino per la conservazione e la tutela del patrimonio religioso ed artistico rondissonese, con il restauro della cappella di San Rocco, in un braccio di ferro serrato con i vertici dell’Autostrada Torino-Milano, la chiesetta della Beata Vergine delle Grazie, quel prezioso ed inaspettato gioiello della chiesetta di San Francesco e santa Caterina, un rudere rinato a splendore e, infine, il restauro più importante, che rimarrà nella storia di Rondissone, e che don Gino, con audacia ed azzardo, ha deciso di avviare e portare avanti nonostante i suoi 80 anni compiuti, quello della chiesa parrocchiale, fra i pochissimi esempi di stile barocco piemontese presenti in Canavese. Don Gino ha concelebrato tutta la messa ed ha anche dato la Comunione ai suoi fedeli e, alla fine, ha salutato tutti, uno per uno, con particolare affetto per il suo Sindaco, ed ha raccomandato a tutti di seguire la guida del nuovo parroco, don Kamal. “Ma non è l’ultima volta che mi vedete – ha concluso sorridendo – e verrò a trovarvi tutte le volte che ne sentirò il desiderio.”

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