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Ivrea in Azione

Ivrea, la sicurezza si costruisce con serietà, non con le passerelle

Da mesi il dibattito a Ivrea è dominato da proclami e ordinanze, ma la sicurezza vera nasce dal dialogo, dall’ascolto dei cittadini e da interventi concreti. Duemila firme dei commercianti chiedono azioni, non passerelle

Ivrea, la sicurezza si costruisce con serietà, non con le passerelle

Il sindaco Chiantore con il Prefetto

Cari cittadini, diciamolo chiaramente: la sicurezza è una cosa seria. Non si costruisce con gli slogan né con la propaganda. Oggi, a Ivrea, assistiamo a un dibattito che meriterebbe più concretezza e meno passerelle.

Negli ultimi mesi, diversi consiglieri comunali — tra cui il sottoscritto per Azione, insieme a rappresentanti di Fratelli d’Italia e della lista civica Sertoli — hanno cercato di aprire un dialogo reale e costruttivo sul tema. Pur nelle differenze, abbiamo condiviso la necessità di avviare iniziative che coinvolgessero davvero i cittadini e i commercianti, coloro che ogni giorno vivono sulla propria pelle la sensazione di insicurezza diffusa nei quartieri, al Movicentro e in altre aree critiche della città.

Sappiamo bene che tra le opposizioni non sempre c’è convergenza, ma la sicurezza non può essere affrontata con leggerezza né con approcci che privilegiano l’apparenza alla sostanza. Servono azioni concrete, non slogan; serve la volontà autentica di costruire un ambiente urbano sicuro e accogliente per tutti.

La giustizia sociale e la sicurezza dei cittadini devono tornare a essere priorità condivise, non strumenti di consenso. E proprio i cittadini hanno dimostrato di voler contare: lo testimonia la mobilitazione senza precedenti dei commercianti eporediesi, che hanno raccolto 2.000 firme per chiedere interventi urgenti sulla sicurezza.

Oggi più che mai occorre una visione, una progettualità e una reale lungimiranza. Parliamo di interventi concreti: potenziare la videosorveglianza, aumentare la presenza di vigili di prossimità, migliorare l’illuminazione pubblica, ancora insufficiente in molte zone.

Un ringraziamento doveroso va alle forze dell’ordine, al Questore e al Prefetto, per l’impegno dimostrato in questi mesi. La cosiddetta “zona rossa”, istituita a fine ottobre con ordinanza prefettizia, sta per concludersi. Non dispongo ancora di un bilancio complessivo delle attività svolte, ma mi auguro sinceramente che Sua Eccellenza il Prefetto voglia prorogarla fino a fine anno. È lui l’unico titolato a farlo, e ogni tentativo di “scavalcarne” le competenze lo ritengo non solo imprudente, ma anche irrispettoso delle istituzioni.

Insomma, la sicurezza non è uno slogan da campagna elettorale: è un impegno quotidiano. E per affrontarlo servono serietà, rispetto e coraggio politico. Ciao!!

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