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Altro che discoteca: a Bairo esplode la “Notte Brava”

Un migliaio di ragazzi da tutto il Canavese e da Torino per una serata perfetta al Centro AmorBairo tra DJ, abbracci, energia e voglia di stare insieme

Altro che discoteca: a Bairo esplode la “Notte Brava”

Altro che discoteca: a Bairo esplode la “Notte Brava”

Bairo, venerdì 17 ottobre, quando la sfortuna non esiste, spazzata via dai “ragazzi” di “Notte Brava”. A farla da padrone è stata la musica, la voglia di divertirsi e di stare insieme, alla consolle DJ Andrea coadiuvato dal vocalist Luca Torresan e dietro il banco bar la grande professionalità e competenza del personale del “Centro AmorBairo” con in prima linea, mai stanca, sino alle due di mattina, la “mamma” del Centro, Patrizia Bertasso. Bairo per una notte è stata la capitale del respiro del nostro tempo, è stata la meta condivisa da un migliaio di ragazzi e ragazze, molti dei quali provenienti da Torino, sino a ieri considerata la destinazione preferita per le serate di svago dei giovani canavesani.

Si potrebbe parlare di “Serendipity of emotions”, ma credo che sarebbe riduttivo, certo, tra i molti che hanno continuato ad ingrossare le code d’entrata del Centro sino quasi alla mezzanotte, sempre ordinati, animati dalla sola voglia di partecipare, ci sarà stato qualcuno che l’avrà battezzata una serata fortunata, rivelatrice di scoperte emozionali, inattese e piacevoli, ma a ben osservare l’evento dall’interno, da dietro le quinte, tutto si può dire, ma certamente non si può parlare di sola fortuna. L’organizzazione è stata perfetta, nessuno si è tirato indietro e “Notte Brava” con “AmorBairo” sono stati capaci di cambiare pelle alla bisogna, regalando al folto pubblico frammenti di vita e di storia immersi nel divertimento.

"Notte Brava" l'ha fatto per mezzo di musica e canzoni, parlando un linguaggio di vita e appartenenza, che l'ha spinta oltre, sino al punto di generare nuove energie e regalare intense emozioni. "AmorBairo", invece, l'ha fatto proponendo ai partecipanti, attraverso l’utilizzo di ingredienti, spesso grezzi, un’esperienza multisensoriale indimenticabile, capace di trasmettere, ai tanti bisognosi di ricarica energetica, dopo balli e canti sfrenati, sensazioni e suggestioni uniche, fatte di colori, aromi, dolce, salato, aspro, consistenza ed effervescenza.

Patrizia Bertasso

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DJ Andrea e vocalist Luca Torresan

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“Notte Brava” ha fatto ballare e cantare; ha fatto ritrovare ragazzi e ragazze che si erano persi di vista per diverse scelte di studio o di lavoro; ha fatto tornare ad essere prevalente la stretta di mano, l’abbraccio, il bacio; ha relegato, almeno per una lunga serata, il cellulare nelle borsette e nelle tasche; ha distribuito empatia a piene mani ed ha mostrato un grande spirito di squadra. A tal proposito è stato Fabio Scaraffia che ha chiarito: Notte Brava è questa, siamo tre ragazzi, io, Andrea Benedetto e Gabriele Sogne, i nostri collaboratori sono il DJ Andrea Chiadò e il vocalist Luca Torresan. Abbiamo un’idea chiara, vogliamo cambiare il modo di vivere le feste per i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori. Vogliamo creare eventi diversi dalle solite feste d’istituto, portando i nostri eventi, con sempre nuovi format, in differenti location, così da offrire a ragazzi e ragazze esperienze sempre fresche, originali e coinvolgenti.” Per poi precisare, prima di ritornare ad assaporare l’abbraccio del pubblico: “L’obiettivo è far divertire i ragazzi in contesti alternativi, fuori dalle classiche discoteche, con maggior energia e con grande attenzione alla cura dei dettagli. Ci piace collaborare con realtà come quella dell’Amor Bairo, capace come pochissime altre di offrire una location unica e splendida, che si presta perfettamente al nostro stile, alla nostra visione ed a ciò che noi intendiamo diverso ma migliore!”

La serata è stata sicuramente un successo e fra il foltissimo pubblico non c’erano solo studenti delle superiori, ma questo fa capire quanto sia stato efficace il tam tam partito dalla nostra terra, la “Terra dei 100 castelli”, che a iniziative come questa deve guardare con attenzione e con piacere perché il Canavese ha bisogno di promuovere il suo territorio, le sue eccellenze, i suoi locali, il suo patrimonio storico e culturale. 

“Notte Brava”, fatta e fondata da studenti, da ragazzi che sanno quanto è importante lo studio, la conoscenza, il sapere, ma anche il divertimento e la socializzazione, con tutta la sua freschezza ha dato una lezione a molti sedicenti professionisti dello spettacolo ed anche a molti politicanti che si dicono legati al nostro territorio, ha mostrato come l’azione, quando fondata su valori veri e profondi, può muovere le masse, può muovere giovani e meno giovani, può offrire divertimento e rispetto, può regalare incontri, voci nuove e partecipazione. “Notte Brava” è stato il più inaspettato e piacevole testimonial di un Canavese che deve ambire a unire e ispirare e che può proporre l’Amore e l’etica del viandante, tanto cara al filosofo e saggista Umberto Galimberti, come antidoto all’umanesimo del dominio.

“Notte Brava”, “sono solo ragazzi”, mi sembra già di sentirlo, forse, lo diranno in molti, ma quando dei “ragazzi” riescono ad arrivare al cuore della gente, di tante, tantissime persone; quando riescono a creare, in una serata autunnale, un’atmosfera unica, capace di stimolare la sensibilità e l’amore per la musica, per il canto, per il ballo, per il bello, per i sentimenti e le suggestioni che smuovono i nodi del nostro intimo sentire, allora, non “sono solo dei ragazzi”, sono la “Notte Brava”. 

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