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Al ristorante "San Genesio" la nuova casa del vino

La sezione ONAV nasce tra le colline di Castagneto Po. Un progetto che unisce cultura, vino e territorio

Al ristorante "San Genesio" la nuova casa del vino

Giovedì 16 ottobre, sulle colline di Castagneto Po, è nata una nuova casa per il vino. Nel salone del Ristorante San Genesio, immerso nella quiete verde di una terrazza panoramica, si è tenuta l’inaugurazione della Sezione ONAV Chivassese, un evento che ha riunito sindaci, assessori e produttori locali. Cento persone, un brindisi e una promessa: dare al territorio una voce comune, capace di raccontare la sua identità attraverso i calici.

«Se vuoi andare veloce corri da solo, se vuoi andare lontano cammina insieme a qualcuno». Le parole scelte da Matteo Cerutti Sola, delegato della nuova sezione, sono diventate la dichiarazione d’intenti di un progetto che vuole unire più che distinguere. “Nel camminare insieme, nel fare rete, crediamo fortemente” ha detto ai presenti, ringraziando le amministrazioni locali e i consorzi che hanno aderito con entusiasmo. È questo il senso più profondo dell’iniziativa: trasformare la passione per il vino in un collante civico.

La ONAV – Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino – non è un club di appassionati, ma un’istituzione nata nel 1951 con un obiettivo preciso: formare e valorizzare la figura dell’assaggiatore. Un mestiere che coniuga conoscenza tecnica e sensibilità culturale, fatto di corsi, prove di degustazione, visite in cantina e confronto con i produttori. In Italia l’assaggiatore ONAV è un ambasciatore del vino come bene collettivo, non come lusso per pochi. E portare una sezione in un territorio come il Chivassese significa allargare questa cultura, creare un ponte tra chi il vino lo fa e chi lo racconta.

A sottolinearlo è stato Vito Intini, presidente nazionale ONAV, che ha rimarcato l’originalità della scelta del San Genesio come sede: «Non è usuale che una sezione ONAV abbia sede all’interno di un’attività ristorativa, ma questa decisione mette in luce il legame inscindibile tra vino, cultura e gastronomia». Un legame che qui si respira in ogni dettaglio. Il Ristorante San Genesio, gestito da Simone Capello con lo chef Gianni Spegis, è noto per la sua cucina piemontese stagionale e per l’uso di prodotti locali. Dai vitelli di collina alle verdure dell’orto, ogni piatto è pensato per dialogare con il vino, non per accompagnarlo passivamente. Le recensioni dei clienti raccontano di una terrazza con vista e di un’ospitalità che sa di casa. Non poteva esserci cornice più coerente con lo spirito ONAV.

La nascita della sezione segna un passaggio simbolico: il vino come veicolo di cultura e coesione. «Come la vista panoramica che si gode dalla nostra nuova sede abbraccia un ampio territorio, così il nostro impegno abbraccerà l’intera zona del Chivassese», ha spiegato Cerutti Sola. E infatti il calendario delle attività è già pronto: il 29 ottobre si parte con una serata dedicata al Metodo Classico con le Cantine Ferrari, il 27 novembre toccherà ai Produttori del Barbaresco con un approfondimento sul Barbaresco Riserva 2016, e il 18 dicembre si chiuderà l’anno con una degustazione dei grandi rossi delle Langhe firmata Cantina Giuseppe Rinaldi.

Tre tappe che raccontano un metodo più che un programma: far dialogare il territorio locale con i nomi che hanno costruito la storia del vino italiano. Perché la cultura del vino non nasce nei grandi saloni, ma attorno ai tavoli come quelli del San Genesio, dove la qualità incontra la memoria e la convivialità diventa patrimonio.

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