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17 Ottobre 2025 - 09:44
Elisabetta Piccoli con Alessandro Giglio Vigna
IVREA. Elisabetta Piccoli iscritta alla Lega? La domanda circola insistentemente da ore, dopo una raffica di foto e reel comparsi sui social. In una, la si vede sorridente accanto alla segretaria cittadina della Lega Giorgia Povolo. In un’altra posa con l’ex assessore Giuliano Balzola. Poi eccola insieme al deputato Alessandro Giglio Vigna. E infine, tutti e quattro insieme — tutti e quattro trotterellando direttamente da Roma. A completare il quadro, un reel con in sottofondo “La storia siamo noi”. Insomma: se non è un tesseramento, poco ci manca. È amore. È amicizia. È filo che unisce.
Da civica a leghista, il passo — almeno sui social — pare ormai compiuto. E pensare che un tempo, insieme a Vincenzo Ceratti, la Piccoli strizzava l’occhio a Forza Italia.
Al telefono, però, lei dribbla con eleganza. “Mavalà, sono venuta al Viminale per parlare della mia città”, dice, quasi divertita da una camera d'albergo di Roma. Ma le voci restano. Insieme a lei Giorgia Povolo, che non dice molto, ma qualcosa dice…
“Piccoli non è un’iscritta ma è il nostro riferimento in Consiglio comunale. Domani riceverete un comunicato stampa…” aggiunge.
E così è stato. A tarda sera, o meglio nel cuore della notte, il comunicato è arrivato, firmato direttamente dal deputato Alessandro Giglio Vigna in persona.
“Nella giornata odierna si è svolto al Viminale un incontro fra l’Onorevole Alessandro Giglio Vigna, Presidente della XIV Commissione Politiche dell’Unione europea e deputato d’Ivrea e del Canavese, accompagnato da una delegazione eporediese composta dagli ex assessori d’Ivrea, Giorgia Povolo, Giuliano Balzola ed Elisabetta Piccoli (attuale consigliere comunale d’Ivrea), con il Vicecapo di Gabinetto e Vicario Prefetto Vittorio Lapolla.”
Argomento ufficiale dell’incontro? La sicurezza a Ivrea e nell’Eporediese.
Nel comunicato si legge che “mai prima d’ora l’argomento era arrivato a un tavolo istituzionale così elevato” — come se la sicurezza eporediese fosse improvvisamente diventata affare di Stato. La delegazione, scrive ancora la nota, “ha espresso la forte preoccupazione riguardo il futuro del capoluogo canavesano”, aggiungendo che “il Prefetto Lapolla ha acquisito con molta attenzione le informazioni portate dalla delegazione”.
E poi la chiusura, con la firma del deputato: “Già moltissimo è stato fatto dal Prefetto di Torino; da parlamentare e da cittadino non posso smettere di ringraziare per tutti gli strumenti messi in campo. Sono sicuro che dopo questo positivo incontro vi saranno ulteriori risposte da parte dello Stato.”
Insomma, tutto regolare, tutto “istituzionale”. Solo che a molti è sembrato più un battesimo politico che un incontro sulla sicurezza. Una passerella con tanto di comunicato, foto ufficiali e colonna sonora epica.
E così, tra chi giura di averla vista con la tessera della Lega in mano e chi ancora spera che sia tutto un malinteso, resta l’impressione che Elisabetta Piccoli, da civica indipendente, abbia ormai trovato la sua nuova compagnia. A destra, naturalmente.
Del resto, la storia siamo noi.
Non c’è niente di male ad andare a Roma. Tutti, almeno una volta nella vita, dovrebbero andarci. Ma quando a farlo è una delegazione canavesana guidata da Alessandro Giglio Vigna, con Giorgia Povolo, Giuliano Balzola ed Elisabetta Piccoli, allora la gita si trasforma in notizia. Perché a Roma non ci vanno i turisti, ci vanno i pellegrini del potere.
Eccoli dunque, immortalati davanti ai palazzi ministeriali, sorridenti come comitive di liceali in gita premio. Mancavano solo le magliette “Io c’ero” e i panini con la cotoletta nello zaino. Un reel con “La storia siamo noi” in sottofondo, che già basterebbe come parodia di sé stessi. È così che nasce la nuova scuola politica eporediese: un po’ influencer, un po’ delegazione istituzionale, molto cabaret.
Ci raccontano che erano lì per parlare di sicurezza. Che hanno varcato le soglie del Viminale con lo sguardo grave di chi porta in dote il destino del Canavese. Un incontro di mezz’ora, qualche stretta di mano, una foto d’ordinanza, e via di comunicato stampa. Puntualissimo, notturno, pomposo, firmato Giglio Vigna, con l’immancabile formula “mai prima d’ora”. Mai prima d’ora, davvero, una gita così ben coreografata.
E poi c’è lei, Elisabetta Piccoli, l’ultima civica del Canavese. La capitale come meta di impegno civico, ma, si sa, ogni viaggio ha la sua morale: chi parte da civico torna spesso convertito. Roma fa questo effetto: mette tutti d’accordo, specie se si cena bene.
Così, mentre Ivrea continua a interrogarsi su degrado, sicurezza e politica vera, da Roma arriva il segnale: il Canavese è vivo. La Piccoli sorride, la Povolo organizza, Balzola annuisce, Giglio Vigna firma. Tutto perfetto. Tutto “istituzionale”.
E se qualcuno ancora si chiede se Elisabetta Piccoli s’è iscritta alla Lega, la risposta è più semplice di quanto sembri: no, non ancora. Ma intanto canta “Grazie Roma”, con un reel di sottofondo e la benedizione del deputato.
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