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Seggiovia di Ala di Stura, via libera vicino: dopo tre anni di stop l’impianto attende solo l’ok dell’ANSFISA

Dopo il dissequestro disposto dalla Procura di Ivrea, la seggiovia tra La Fabbrica e Pian Belfè si prepara alla riapertura. L’inchiesta, avviata nel 2022, si chiude con dieci indagati. Il Comune punta a rimettere in funzione l’impianto per la stagione invernale 2025–2026

Seggiovia di Ala di Stura, via libera vicino: dopo tre anni di stop l’impianto attende solo l’ok dell’ANSFISA

Seggiovia di Ala di Stura, via libera vicino: dopo tre anni di stop l’impianto attende solo l’ok dell’ANSFISA

Dopo tre anni di inattività, la seggiovia di Ala di Stura è pronta a tornare in funzione. L’impianto, che collega La Fabbrica a Pian Belfè e da lì prosegue verso Punta Karfen, torna nella piena disponibilità del Comune dopo il dissequestro disposto dalla Procura di Ivrea. Ora manca soltanto l’ultimo passaggio tecnico: il via libera dell’ANSFISA, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture, chiamata a certificare l’idoneità dell’impianto prima della riapertura al pubblico.

Tutto inizia nel febbraio 2018, quando viene inaugurata la nuova seggiovia biposto Pian Belfè–Punta Karfen, acquistata e rimodernata grazie a fondi europei e contributi regionali. L’obiettivo è rilanciare il turismo locale sostituendo i vecchi skilift e migliorando l’accesso alle piste. Per alcuni anni la formula funziona: la stazione registra un aumento di presenze, la scuola di sci riparte e l’indotto locale respira.

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Nel 2022, però, arriva la svolta giudiziaria. La Procura di Ivrea, su richiesta del pm Valentina Bossi, ordina il sequestro dell’impianto. Il provvedimento, firmato dal gip Fabio Rabagliati, è motivato da presunte irregolarità nella “pista di scarico” e da criticità legate al rispetto dei vincoli paesaggistici e delle norme di sicurezza. L’attività si ferma all’improvviso, lasciando la valle senza il suo principale richiamo turistico. Le stagioni successive scorrono con le seggiole ferme e i rifugi chiusi, mentre il paese perde la sua unica fonte stabile di economia invernale.

L’inchiesta individua dieci indagati, tra tecnici comunali, ex gestori, ditte appaltatrici e un funzionario dell’ANSFISA. Le ipotesi di reato riguardano irregolarità amministrative, difformità progettuali e presunte omissioni nei controlli. Il Comune, nel frattempo, lavora per affrontare le contestazioni e sanare le criticità evidenziate dagli inquirenti.

Tra il 2023 e il 2024 vengono predisposti nuovi studi tecnici, perizie e progetti di consolidamento. La Regione Piemonte concede le autorizzazioni necessarie per gli interventi di sistemazione idrogeologica e di messa in sicurezza del versante. Con la delibera n. 35 del 18 aprile 2024, il Comune approva il progetto esecutivo, affidato all’Unione Montana Valli di Lanzo, che prevede opere di rinforzo e adeguamento dell’impianto. Terminati i lavori, la documentazione viene trasmessa agli uffici giudiziari.

Il dissequestro arriva a inizio 2025, dopo le verifiche tecniche e amministrative. Da quel momento la gestione passa di nuovo al Comune, che si muove per completare l’iter di riapertura. Stando a quanto trapela dagli uffici dell’amministrazione guidata dal sindaco Mauro Garbano, le procedure sarebbero in fase avanzata e, salvo imprevisti, l’impianto potrebbe tornare operativo per la stagione invernale 2025–2026.

Nel frattempo la Procura chiude anche la parte giudiziaria della vicenda. Nel settembre 2025, dopo tre anni di indagini, il fascicolo viene archiviato con la conferma dei dieci indagati. Le eventuali responsabilità penali saranno valutate dal giudice, ma sul piano tecnico la situazione è ormai definita: gli impianti risultano conformi alle prescrizioni e sottoposti a tutti i collaudi richiesti.

Per Ala di Stura, la riapertura della seggiovia non è solo una questione di impianti sportivi ma un nodo strategico per il futuro turistico della valle. L’infrastruttura, realizzata per la prima volta alla fine degli anni Settanta, è sempre stata il cuore della stazione sciistica e il motore dell’economia locale. Il lungo stop imposto dal sequestro penalizza attività ricettive, rifugi e scuole di sci, riducendo sensibilmente l’indotto invernale.

Oggi, con il dissequestro acquisito e l’autorizzazione di ANSFISA in fase conclusiva, il Comune punta a un rilancio stabile e diversificato. Tra le ipotesi allo studio figura l’estensione dell’utilizzo degli impianti anche ai mesi estivi, con attività legate all’escursionismo, al cicloturismo e al turismo naturalistico. Una scelta dettata anche dalla necessità di garantire la sostenibilità economica di una stazione di piccole dimensioni in un contesto di stagioni nevose sempre più brevi.

Se le tempistiche verranno rispettate, Ala di Stura potrà tornare a vedere in funzione la sua seggiovia già entro l’inverno prossimo. Per il paese, che da anni convive con carte giudiziarie, perizie e collaudi, si tratterebbe di un ritorno alla normalità. Anche se, da un punto di vista giudiziario, la vicenda non può ancora dirsi chiusa.

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