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Cuorgnè premia chi accoglie: “In un mondo di muri servono ponti”

Lo SPI-CGIL dell’Alto Canavese consegna il Premio Bugia Nen a chi lavora per l’inclusione

Premio alla Mastropietro

Premio alla Mastropietro

L’Accoglienza è un valore, anche se il mondo sembra andare in tutt’altra direzione. È questo il messaggio lanciato dallo SPI-CGIL, Lega 33 dell’Alto Canavese, nell’assegnare il Premio BUGIA NEN 2025 all’Associazione Mastropietro, ai Progetti SAI di Chiesanuova e Colleretto Castelnuovo, alla Cooperativa Sociale GT di Castellamonte.

La cerimonia di consegna si è tenuta nel pomeriggio di sabato 11 ottobre nell’Auditorium dell’ex-manifattura di Cuorgnè e, come di consueto, è stata preceduta da una lettura scenica a cura del Coordinamento Donne Alto Canavese dello SPI e seguita da un lauto rinfresco curato dal Bar Morgana di Castelnuovo Nigra.

Dopo l’introduzione del segretario dello SPI Alto Canavese Elio Lucco Castello, lo spettacolo “Invisibili” ha affrontato il tema della giornata indagando gli atteggiamenti e i pensieri di quanti, invece di accogliere, chiudono gli occhi infastiditi di fronte allo sfruttamento dei più deboli. Nello specifico si tratta delle vittime del caporalato, sfruttate fino a farle morire.
La metafora è quella di un treno sul quale chi arriva prima prende posto comodamente e guarda con fastidio la passeggera che sopraggiunge in seguito: le turiste che vedono nell’Africa il continente del sole, del mare, dei paesaggi affascinanti, si scontrano con una realtà ben diversa dalla quale vorrebbero tenersi lontane.

La responsabile della CGIL Alto Canavese, Angelica Liotine, ha spiegato il senso della scelta effettuata: “Il Bugia Nen è forse l’appuntamento più importante della zona a livello sociale perché premia chi nel territorio ha fatto e continua a fare la differenza: il compito del sindacato è anche questo. In un mondo ormai dominato dall’individualismo ha scelto come parole chiave Accoglienza e Condivisione.”

Si è quindi soffermata su questi due concetti. “Accoglienza indica il modo di ricevere una persona, la disponibilità del cuore ad accogliere l’altro anche se diverso da sé. Inclusione è il processo di inserimento in un contesto, la valorizzazione delle differenze e la rimozione di barriere per garantire a tutti pari diritti e opportunità. Chi premiamo oggi ha centrato in pieno il significato di queste due parole.”

Nel portare il saluto del sindaco Giovanna Cresto, il suo vice Vanni Crisapulli ha fatto notare come il tema sia “quanto mai attuale. In un momento in cui guerre e devastazioni scuotono il mondo, gli ultimi tra gli ultimi sono qui, davanti a noi. Uomini, donne e bambini la cui colpa è quella di cercare un futuro migliore. Proprio qui, a casa nostra. Qualcuno vorrebbe poterli ignorare e grida allo scandalo. Quanti sono quelli che si girano dall’altra parte? Per noi amministratori comunali non è una via percorribile.”

I premiati

L’Associazione Mastropietro opera da decenni nel campo delle dipendenze e del disagio. Fondata a Cuorgnè da un gruppo di giovani guidati da Egidio Costanza, è diventata col tempo un punto di riferimento anche per le amministrazioni locali, allargando il proprio raggio d’azione e la propria presenza territoriale.
La responsabile del Gruppo Migranti, Lucia Mastromatteo, ha fornito dati significativi: “Nel 2021 gli ospiti stranieri erano 40, oggi 110, suddivisi in 20 strutture, la più piccola delle quali ha 2 posti, la più grande 14. Sono nuclei familiari con minori, donne sole, donne sole con bambini. Abbiamo anche un minore non accompagnato, che arriva dall’Egitto. Il nostro lavoro è un po’ come una missione. Ho cominciato a lavorare per la Mastropietro nell’agosto 2021 ma la conoscevo da prima ed apprezzavo il suo modo di operare, molto diverso rispetto a quello di altri gestori.”
Costanza si è invece soffermato soprattutto sui concetti che stanno alla base dell’accoglienza e su come vengano oggi messi in discussione da troppe parti.

Il Centro SAI di Chiesanuova e Colleretto Castelnuovo esiste dal 2001. “Chiesanuova – ha ricordato la coordinatrice Annalisa Fontana – è stato uno dei primi comuni ad aderire ai progetti di accoglienza, grazie al sindaco di allora ed alla segretaria comunale, ed ha ospitato finora 400 persone provenienti da ogni parte del mondo. Ci occupiamo della seconda fase dell’accoglienza e il nostro compito è condurre gli ospiti all’autonomia, con un insegnamento intensivo dell’Italiano, la frequentazione di corsi professionali, l’accompagnamento nei percorsi individuali di inserimento sociale ed economico. I risultati ottenuti sono il frutto del lavoro di tanti: i miei colleghi, il personale del Comune, i preziosissimi volontari.”

In un video registrato qualche mese fa, il defunto sindaco Piervanni Trucano (al quale è stato tributato un lungo applauso) si esprimeva in termini di grande soddisfazione per l’operato del Centro SAI.
Il suo successore Luciano Girotto ha ribadito: “Per noi l’Accoglienza è fondamentale. Non è solo un gesto di solidarietà ma un atto di umanità e di responsabilità collettiva. Sta diventando sempre più difficile, ma essendo gente di montagna siamo abituati a faticare e a perseverare.”

La Cooperativa G.T. è stata presentata dalla responsabile dell’accoglienza Claudia Fessia. La GT coordina il progetto SAI di Borgiallo ed opera sul territorio dal 2005, gestendo residenze per anziani, strutture per la disabilità, per l’accoglienza e per l’emergenza abitativa.
“Seguiamo 25 persone – ha detto la Fessia – e le collaborazioni in atto sono tante: col CISS 38, le agenzie immobiliari, gli studi legali. Abbiamo attivato corsi con il CISS e con la Croce Rossa di Castellamonte. L’équipe di lavoro si scontra quotidianamente con le criticità di un lavoro complesso.”

Un po' di ottimismo

Nelle parole dei sindacalisti presenti, come in quelle di Egidio Costanza, si è avvertita molta preoccupazione.
“L’emigrazione – ha detto Costanza – esiste da sempre e la Convenzione dell’ONU per i Diritti Umani stabilisce che tutti hanno il diritto di lasciare il proprio Paese: purtroppo ci si sta muovendo in direzione opposta. La ‘Remigrazione’ equivale a ‘Deportazione’. Mi torna alla mente quel che scriveva un secolo fa una rivista statunitense definendo gli immigrati ‘di intelligenza inferiore’. Si riferiva agli italiani.”

Anche il segretario dello SPI Piemonte, Mario Borgna, si è soffermato su questo tema:
“Quando esco di casa al mattino vedo bambini di ogni colore giocare insieme nei cortili delle scuole senza sentirsi diversi gli uni dagli altri. Poi entro al bar e sento le solite banalità. Sono nato nel paese di Vanzetti, che era amico di mio nonno e che a New York venne mandato sulla sedia elettrica perché c’era bisogno di un capro espiatorio e scelsero lui in quanto immigrato. Com’è possibile che abbiamo perso la memoria di tutto questo? Quelli del bar mi rispondono che ‘i nostri all’estero ci andavano per lavorare’. Non mi resta che ripensare a ciò che diceva mio padre: ‘A lavare la testa agli asini si sprecano il tempo e il sapone’.”

Federico Bellono, segretario generale della Camera del Lavoro di Torino, si è detto “assai preoccupato per il clima che si respira a livello internazionale, specie dopo l’arrivo di Trump alla presidenza americana: per questo il premio di quest’anno è molto, molto azzeccato. Vorrei sfuggire alla tentazione di cercare nell’immigrazione gli elementi di convenienza per noi perché sono altri i sentimenti che ci dovrebbero spingere, ma è un dato di fatto che interi settori non starebbero in piedi senza i migranti.”
La sua riflessione si è anche concentrata sull’allucinante situazione verificatasi mesi fa a Torino per il rinnovo dei permessi di soggiorno:
“In questi casi si cercano sempre spiegazioni politiche, però ho l’impressione che a volte si tratti di cattiva volontà. Non sono particolarmente ottimista su quello che ci attende, anche se una speranza arriva dalle manifestazioni per la Palestina con una straordinaria partecipazione di giovani. Si trattava in molti casi di un coinvolgimento sul piano emotivo più che su quello razionale, ma è comunque un segnale confortante.”

Anche Anna Maria Olivetti, segretaria provinciale dello SPI di Torino, è rincuorata dalle manifestazioni:
“Accogliere ed integrare sono parole quasi in disuso, eppure il popolo, i giovani di questo Paese hanno dimostrato nelle scorse settimane che non tutti la pensano allo stesso modo e che hanno voglia di impegnarsi per una causa.”

A chiudere idealmente il discorso sul razzismo è stato Alfredo Ghella, segretario della CGIL di Ivrea e Caluso. Prima di consegnare i premi insieme a Maria Teresa Rosa, l’artista che ha realizzato le opere ceramiche donate ai vincitori, ha raccontato che quand’era bambino, sulla porta del ristorante in cui sua madre lo portava a mangiare dopo il mercato del giovedì, c’era scritto a mano: “Vietato l’ingresso ai cani e ai meridionali."

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