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14 Ottobre 2025 - 02:01
Una parte degli attori PoEM in scena
Si va in scena, a Milano. Per la compagna teatrale PoEM (Potenziali Evocati Multimediali) con sede a Settimo Torinese ma nata sotto la stella del Teatro Stabile di Torino, martedì 14 ottobre comincia una nuova e stimolante avventura in Lombardia. Al Teatro Menotti di Milano (via Ciro Menotti 11) prende il via “Il Trittico della Guerra”, un ambizioso progetto teatrale firmato dal regista e drammaturgo Gabriele Vacis, con le scenofonie di Roberto Tarasco. Questa trilogia riunisce tre potenti tragedie antiche – Prometeo di Eschilo, Sette a Tebe di Eschilo e Antigone (tratta da Sofocle e dalle Fenicie di Euripide) – in un'unica riflessione coraggiosa sul mito come specchio delle crisi odierne.
Un palcoscenico dove gli dèi e gli eroi dell'antichità dialogano con le ferite del nostro tempo: ribellione, fratricidio, sacrificio e resistenza civile. Il Trittico non è solo un omaggio al teatro classico, ma un grido contro la guerra e l'assuefazione all'orrore, in un'era di conflitti globali e disumanità dilagante.
"Un viaggio nel mito per riflettere sulle difficoltà delle giovani generazioni in cerca di una collocazione nel mondo di oggi", come descrive il progetto, che esplora il fascino perverso delle armi – forgiate con la bellezza di Afrodite e la furia di Ares – e l'invidia per chi, come i giovani ucraini o i migranti africani, affronta il destino con una scelta inevitabile.
La programmazione si articola in tre tappe, per permettere al pubblico di immergersi gradualmente nel ciclo: Prometeo (martedì 14 e mercoledì 15 ottobre, ore 20) apre il trittico con la ribellione del titano che ruba il fuoco agli dèi, simbolo di opposizione al potere tirannico.
Poi “Sette a Tebe” (giovedì 16 e venerdì 17 ottobre, ore 20), con il dramma dei fratelli maledetti Eteocle e Polinice, un'esplorazione del fratricidio e della rovina familiare.
E infine Antigone (sabato 18 ore 20 e domenica 19 ottobre ore 16,30) chiude con il gesto di sfida della sorella contro l'ingiustizia, un inno alla dignità umana.
“L’informazione ce la sta mettendo tutta a convincermi che c’è un piano di pace, che è un primo passo, che i bambini ballano felici - ha scritto Gabriele Vacis sul suo profilo social, dopo le ultime notizie di distensione nel medioriente - E io ce la metto tutta a cercare di convincermi che una tregua è meglio di niente, che oggi nessuno morirà causa bombe nella striscia. Ma niente, non ce la faccio a cambiare titolo. La settimana prossima non riesco proprio a intitolarla Trittico della pace eterna. A Milano faremo comunque il Trittico della Guerra”.
Tutti gli spettacoli si terranno al Teatro Menotti (Via Ciro Menotti 11, Milano), nell'ambito della rassegna Teatro Disarmato, che apre proprio con questo evento per disarmare le coscienze attraverso l'arte.
I biglietti per le singole recite variano da 17,50 a 34 euro, con opzioni di abbonamento per l'intero trittico a 30 euro: un invito a non perdersi l'opportunità di attraversare l'intero viaggio. Per prenotazioni: tel. 02.82873611 o www.teatromenotti.org.
In un mondo che sembra aver dimenticato le lezioni di Eschilo e Sofocle, "Il Trittico della Guerra" arriva come un antidoto necessario: non solo spettacolo, ma un atto di resistenza poetica.
I PoEM (Potenziali Evocati Multimediali) sono un'Impresa Sociale italiana presieduta da Erica Nava, classe 1999, attiva nel campo dell'Arte, Pedagogia e Cura, con un focus specifico sul teatro.
Sono nati a dicembre 2021 dalla sinergia tra i neodiplomati della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino (triennio 2018/21), Roberto Tarasco e il regista e autore Gabriele Vacis.
Il loro nome è un riferimento alle scienze neurologiche, ma il loro lavoro è focalizzato sul teatro.
Propongono un teatro aperto, partecipativo e inclusivo che favorisce l'interazione e la relazione tra le persone.
Ritengono che le pratiche teatrali siano un'arte che produce la relazione viva tra gli umani, basandosi sulla com-presenza degli individui.
Le loro attività includono:
Una pratica d'attenzione chiamata Schiera (o Respiro comune), che allena a "essere presenti a sé stessi, agli altri, al tempo e allo spazio”. Il loro lavoro si concentra sulla diffusione della formazione teatrale, sull'inclusione sociale e sulla promozione del teatro anche oltre il semplice spettacolo, come strumento di cura del corpo e dello spirito e per creare comunità.
Hanno una stretta collaborazione con il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e con il Centro di Produzione Teatrale Artisti Associati di Gorizia
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