Cerca

Attualità

Node, il foulard che abbatte barriere: la storia di Alessia Santangelo

Dal bullismo al fashion design... la forza di Alessia

BRANDIZZO

Alessia Santangelo mentre indossa uno dei suoi foulard

Un foulard che diventa riscatto, simbolo di inclusione e sostenibilità. Un accessorio che racconta la forza di una giovane donna che ha trasformato le ferite del passato in creatività.

Alessia Santangelo, 24 anni, originaria di Venaria Reale ma cresciuta in Valle d’Aosta, ha fatto del suo sogno un progetto concreto: Node.

“Da ragazzina, alle medie, sono stata vittima di bullismo a causa del mio sovrappeso. La moda è stata il mio rifugio e il mio modo di rinascere, ho sempre desiderato renderla accessibile per tutti. Con Node voglio creare qualcosa che superi le barriere delle taglie e dei generi: un foulard è per tutti, senza limiti. E’ un elemento inclusivo, versatile, multifunzionale e adattabile a qualsiasi fisico. Senza taglia, senza genere, diventa un vero e proprio capo di abbigliamento” racconta.

Il percorso di Alessia parte dal Liceo Artistico di Castellamonte, continua a Torino con lo IAD e approda a Firenze per il biennio di Fashion Design con indirizzo Management all’Accademia. Qui nasce la sua tesi dal titolo “Node, il foulard come sinonimo di sostenibilità”.

Ma per Alessia la teoria non basta: il sogno doveva prendere forma. Così ha iniziato a disegnare, studiare, cercare tessuti, affidarsi a mani italiane per la produzione. Ha deciso di puntare tutto su questo semplice “pezzo di stoffa”, che nonostante la sua forma basica permette di sviluppare la creatività a 360 gradi.

La sua prima collezione si chiama “Angoli di Firenze”. Stampe che raccontano dettagli nascosti, geometrie trovate in giro per la città e colori che ricordano i tramonti toscani. “Questi ‘angoli’ sono rivisti con occhi un po’ diversi e personali. Il mio obiettivo è di far soffermare le persone sui dettagli, che per me sono ciò che determina la bellezza di ogni cosa. I disegni sono realizzati da me, dal Duomo ai particolari di un capitello che mi ha colpita - spiega -. I colori di Firenze, poi, sono unici, intensi, diversi da quelli della mia Valle d’Aosta, dove le montagne ‘chiudono’ di più il cielo e li rendono meno accesi. Ho voluto portarli nei miei foulard”.

Sei coppie di stampe, due formati (1x1 m e 70x70 cm), seta italiana e una confezione pensata nei minimi dettagli. “Le stampe non raffigurano solo scorci fiorentini, ma riprendono anche il triangolo, che per me ha un significato ben preciso. L’ho ricercato in giro per la città e richiama il logo del mio marchio”.

Il logo, apparentemente semplice, racchiude tutta l’anima di Node: due triangoli speculari fra loro, che insieme ricordano la forma quadrata del foulard e separati il foulard piegato a metà, a triangolo. Inoltre richiamano, indirettamente, la ‘N’ di Node. Le punte del triangolo sono 3, come il numero che per Alessia significa famiglia. “Senza il supporto dei miei genitori non sarei qui. Ho voluto che il mio marchio parlasse anche di loro”.

Neppure il colore scelto come protagonista di base, il “deep sea coral”, è casuale. E’ un ponte tra determinazione e inclusività: arancione come la forza, rosa come la famiglia.

Il foulard, che molti associano a qualcosa di datato, Alessia lo rende contemporaneo, unisex, universale. Con Alberto Porporino, designer 3D, hanno lavorato sul packaging e su elementi digitali tridimensionali, per unire tradizione e innovazione, per raccontare la storia del prodotto, il ‘dietro le quinte’ e il prodotto stesso. “Node è ‘vecchio’ solo nel senso che il foulard una lunga storia alle spalle, ma oggi è più attuale che mai ed è adatto a tutte le età” spiega Alessia.

Il progetto vive soprattutto online: Instagram (_nodeofficial), Facebook (Nodeofficial) e TikTok (_nodeofficial). A breve Node avrà poi il suo sito www.nodeofficial.it, che servirà anche come piattaforma per l’e-commerce.

Domenica 19 ottobre chi vorrà potrà incontrare e conoscere Alessia Santangelo a Brandizzo. Sarà, infatti, presente alla Sagra della Zucca 2025.

Node non è solo moda: è un messaggio. È dire a chi è stato escluso e discriminato che può reinventarsi, è trasformare un pezzo di stoffa in un manifesto di bellezza e libertà.

Alessia Santangelo e Alberto Porporino

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori