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Il Museo del Cinema di Torino celebra Claudia Cardinale con l’abito originale de “Il magnifico cornuto”

Un vestito di Nina Ricci simbolo di eleganza e memoria cinematografica per celebrare la grande attrice scomparsa

Il Museo del Cinema

Il Museo del Cinema di Torino celebra Claudia Cardinale con l’abito originale de “Il magnifico cornuto”

Da oggi Claudia Cardinale torna a Torino, nel luogo dove il cinema è memoria e presenza viva, per ricevere l’omaggio che la sua carriera merita. Il Museo Nazionale del Cinema, all’interno della Mole Antonelliana, dedica all’attrice un tributo speciale, esponendo il vestito originale indossato sul set de “Il magnifico cornuto”, film del 1964 diretto da Antonio Pietrangeli e considerato uno dei ritratti più raffinati e ironici della borghesia italiana degli anni Sessanta.

L’esposizione arriva a poche settimane dalla scomparsa dell’attrice, icona indiscussa del cinema italiano e internazionale. Una donna che ha saputo attraversare generi e stili diversi, dal cinema d’autore a quello popolare, sempre con una grazia magnetica e una forza scenica inconfondibile.

Il vestito, un cocktail dress di shantung nero ornato da petali di seta, porta la firma della maison Nina Ricci, Haute Couture. È lo stesso che la Cardinale indossò nella scena finale del film e che successivamente sfoggiò anche in occasioni pubbliche. Non solo un costume, dunque, ma un pezzo di storia del cinema e della moda italiana, un oggetto che racchiude in sé la poesia del set e il fascino di un’epoca in cui eleganza e femminilità dialogavano con la modernità dei ruoli.

Nel film, accanto a Ugo Tognazzi, la Cardinale interpreta il personaggio di una moglie sospesa tra ironia, desiderio e gelosia, capace di rendere con profondità e leggerezza le contraddizioni della società borghese del tempo. Con quella sua naturalezza luminosa e quel carisma inafferrabile, la sua presenza sullo schermo resta una lezione di interpretazione e di stile.

L’abito, acquistato dal Museo Nazionale del Cinema nel 2019 all’asta di Sotheby’s, viene oggi restituito al pubblico come simbolo tangibile della grandezza di un’artista che ha saputo attraversare la storia del cinema mantenendo intatta la propria identità. Come sottolineano i curatori, «non è solo un vestito, ma una traccia viva di un mestiere e di un’epoca: racconta il lavoro dell’attrice, la materia del set, il sogno collettivo che il cinema sa generare».

Accanto all’abito sono esposti alcuni scatti originali di Angelo Frontoni, che immortalano Claudia Cardinale durante le riprese de Il magnifico cornuto. Fotografie che restituiscono la sua naturale empatia, quella capacità di stare di fronte all’obiettivo senza artifici, lasciando parlare lo sguardo.

Grazie alla collaborazione con l’archivio Frontoni, la presenza dell’attrice si estende anche alla mostra “Pazza Idea”, in corso al Museo fino al 9 marzo 2026, e nella sezione permanente “La Macchina del Cinema”, dove una nicchia dedicata alla casa di produzione Titanus la ritrae accanto ad Alain Delon sul set de “Il Gattopardo”.

Il percorso costruito dal Museo non è un semplice omaggio commemorativo, ma un modo per rimettere in dialogo cinema, moda e memoria. In un tempo in cui le icone del passato rischiano di essere inghiottite dalla velocità del presente, l’abito di Claudia Cardinale diventa un oggetto di resistenza: un simbolo di bellezza, mestiere e dignità artistica.

Il Museo torinese, da anni punto di riferimento nella valorizzazione del patrimonio cinematografico nazionale, conferma così la sua vocazione a raccontare la storia del cinema attraverso gli oggetti, restituendo al pubblico la magia di ciò che resta dietro la macchina da presa.

In quella stoffa nera dai riflessi lucenti, nei petali di seta cuciti a mano, c’è il riflesso di una donna che ha saputo attraversare il tempo senza mai farsi ingabbiare da esso. E che oggi, attraverso un vestito esposto sotto la cupola della Mole, continua a parlarci del potere incorruttibile del cinema.

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