Cerca

L'avvocato risponde

Casa familiare: può essere assegnata anche se la madre si è trasferita altrove

L’interesse del minore prevale sempre, anche in caso di allontanamento provvisorio dalla casa coniugale

Casa familiare: può essere assegnata anche se la madre si è trasferita altrove

Casa familiare: può essere assegnata anche se la madre si è trasferita altrove

Buongiorno avvocato. Io e la mia compagna abbiamo deciso di lasciarci ma siamo intenzionati, altresì, a regolamentare la gestione di nostro figlio di pochi anni. La casa dove abbiamo vissuto insieme potrebbe venire assegnata a lei sebbene, con il bambino, da quasi un anno sia andata a vivere altrove in attesa di definire la questione in tribunale?

Mario, Settimo Torinese

Egregio lettore, l’articolo 337 sexies del nostro codice civile dispone che, in questi casi, il godimento della casa familiare è attribuito avendo mente all’interesse preminente del figlio minore. Sull’argomento la giurisprudenza ha sottolineato, a più riprese, come l’interesse debba individuarsi nell’esigenza del minore di continuare a vivere nell’ambiente domestico ove il nucleo familiare ha abitato e, pertanto, nel luogo in cui ha potuto proiettare la sua identità.

asdfa

Nel Suo caso, la circostanza che il bambino sia andato a stare con la mamma in altra abitazione non potrà considerarsi motivo sufficiente per ritenere esclusi i presupposti dell’assegnazione della casa familiare al genitore che sarà il collocatario del minore (nella maggior parte dei casi è la madre, salvo che ciò non pregiudichi gli interessi del figlio).

La Corte di Cassazione, infatti, con un’ordinanza depositata il 16 settembre di quest’anno, ha avuto modo di precisare che una abitazione può continuare a considerarsi come “familiare”, ai fini della sua assegnazione, anche quando dalla stessa si sia verificato un allontanamento, purché provvisorio.

Pertanto, nel Suo caso, poiché la Sua ex compagna si è allontanata con il bambino non definitivamente ma in ragione dei Vostri contrasti e in attesa del deposito del ricorso in tribunale, dovrà escludersi che si sia verificata una differente rappresentazione di destinazione dell’abitazione, la quale potrà, dunque, essere oggetto di assegnazione alla donna.

Qui la corrispondenza dell'avvocato Stefano Bonaudo CLICCA

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori