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Quando Torino festeggia le sue origini romane… e Ivrea resta a guardare

Suggestiva cerimonia per il Dies Natalis di Augusta Taurinorum: applausi e riconoscimenti per i rievocatori eporediesi, mentre Ivrea continua a trascurare le proprie origini romane

Quando Torino festeggia le sue origini romane… e Ivrea resta a guardare

Quando Torino festeggia le sue origini romane… e Ivrea resta a guardare

Nella mattinata di domenica 21 settembre, davanti alla suggestiva cornice della Porta Palatina di Torino, la Quarta Legio di Ivrea ha riportato in vita l’antico rito del Dies Natalis della città, rievocando così l’atto fondativo della colonia romana di Augusta Iulia Taurinorum, l’attuale capoluogo piemontese. Un ritorno indietro di oltre duemila anni, che ha permesso al pubblico di assistere a una cerimonia densa di simboli e di suggestioni, resa ancor più viva dall’imponenza delle mura che un tempo segnavano l’ingresso settentrionale della città.

Come nella tradizione romana, la fondazione di una colonia non era un atto meramente tecnico, ma un rito solenne che univa dimensione sacra e regole urbanistiche. Proprio come aveva fatto Romolo alle origini dell’Urbe, anche i coloni di Eporedia o Augusta Taurinorum tracciavano confini, evocavano divinità, invocavano la protezione degli dèi e si affidavano a procedure rituali codificate. Un sacerdote – l’augure – officiava i gesti sacri, mentre il magister guidava le operazioni materiali secondo criteri urbanistici precisi: orientamento delle strade, tracciatura del cardo e del decumano, scavo del solco primigenio.

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La Quarta Legio ha saputo restituire tutto questo con straordinaria efficacia scenica. Attorno al solenne Pontifex erano presenti due giovani vestali, austere e luminose nella loro veste rituale, mentre a fianco del magister agiva un contubernium di legionari, l’unità base dell’esercito romano. Così la celebrazione del Dies Natalis ha assunto una dimensione corale e verosimile, riportando i presenti a immaginare ciò che accadeva quando gli antichi fondavano una nuova città.

Il gruppo eporediese, noto anche come Legio Adamantina – Ivrea sui social (Instagram, Facebook e TikTok) e come Quarta Legione Antica Roma su YouTube, ha saputo conquistare l’attenzione del pubblico grazie non solo alla passione per l’epoca romana, ma anche alla freschezza anagrafica dei suoi membri, con molti giovani che ne garantiscono autenticità e vitalità. Un tratto distintivo è inoltre l’accurata ricerca storica: armature, armi ed equipaggiamenti sono frutto di studi e sperimentazioni archeologiche condotte direttamente dai membri, che realizzano artigianalmente gran parte dei materiali in uso.

«Solitamente – ha spiegato il referente e centurio Davide Mindo – quando rievociamo l’atto di fondazione di una colonia ci presentiamo come legionari tardo-repubblicani della Quarta Legio Consolare. Ma davanti a un luogo unico come la Porta Palatina, ancora miracolosamente in piedi, abbiamo scelto di proporre la cerimonia immaginando di trovarci qualche decennio dopo la vera fondazione, presentandoci dunque come Quarta Legio Flavia Felix in versione imperiale». Una scelta che testimonia la versatilità del gruppo, capace di adattarsi alle diverse epoche: dalla falange oplitica monarchica, alle panoplie repubblicane, fino alle dotazioni imperiali, seguendo l’evoluzione storica della legione dal periodo repubblicano al Principato e oltre.

La cerimonia si è conclusa con una marcia ordinata attraverso il centro cittadino, lungo i tracciati degli antichi assi viari: il cardo (via Palatina e via San Tommaso) e il decumano massimo (via Garibaldi). Un percorso che ha avuto anche un passaggio nei giardini dei Musei Reali, dove i passanti hanno accolto con stupore e con una pioggia di fotografie questi “ambasciatori contemporanei” di una civiltà che ancora oggi plasma l’identità urbanistica di Torino, con la sua celebre disposizione a scacchiera.

Gli applausi del pubblico e i complimenti ricevuti da organizzatori e istituzioni – tra cui l’assessore al Commercio di Torino Paolo Chiavarino e la presidente della Circoscrizione 1 Cristina Savio – hanno suggellato il successo dell’iniziativa, che ha confermato ancora una volta il ruolo della Quarta Legio tra i protagonisti della rievocazione storica in Italia.

E l’impegno non si ferma qui: in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2025 (27 e 28 settembre), la Quarta Legio sarà a Susa per un grande evento dedicato alla valorizzazione dell’anfiteatro romano di Segusio, insieme al Gruppo Storico Romano, al Parco Archeologico del Colosseo di Roma e ad Ars Dimicandi, celebre per la ricostruzione dei giochi gladiatori a livello internazionale.

Resta però il rammarico per Ivrea. Mentre Torino e Susa riescono a celebrare e promuovere con forza le proprie radici romane, le origini ultra-bimillenarie della città eporediese continuano ad attendere un vero progetto di valorizzazione. Dopo l’esperimento riuscito delle Giornate Romane di Eporedia del 2022, promosse dagli ex assessori eporediesi Giorgia Povolo e Elisabetta Piccoli, nessuno nell’attuale amministrazione ha saputo raccoglierne l’eredità. Un’occasione sprecata che pesa sul patrimonio culturale e identitario della città, e che lascia la sensazione amara di una storia che resta nell’ombra, nonostante le energie e le competenze che il territorio potrebbe mettere in campo.

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