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L'Unione fa la forza
21 Settembre 2025 - 11:03
Un corteo composito e plurale dal punto di vista generazionale, e soprattutto per le numerose nazionalità presenti.
Dietro gli striscioni vedo giovani palestinesi, di seconda o terza generazione, che spesso non hanno mai potuto vivere o visitare, il Paese di origine dei loro genitori e dei loro nonni, tanti giovani studenti e studentesse insieme ai militanti di svariate organizzazioni pacifiste e della sinistra, che anche in decenni di lotte per la liberazione della Palestina hanno costruito parte della propria identità politica e umana.
Sono mancate le autorità cittadine e salvo mio errore, di cui mi scuso in anticipo, non ho visto bandiere del partito Democratico….. ma in ogni caso eravamo circa 20.000 esseri umani e noi… continueremo….
Finché continuerà il genocidio continueremo a scendere in piazza, soprattutto per denunciare le complicità italiane, europee e dell’intero Occidente di cui lo stato di Israele è avamposto. “Finché la Palestina, non sarà liberata dal razzismo, dall’apartheid e dal sionismo suprematista saremo tutti e tutte palestinesi…..
Sono ancora emozionato mentre scrivo e sono consapevole di essere solo in grado di balbettare. Provo a scrivere di questioni più grandi di me. Nello stesso tempo so che cercare di essere dalla parte di chi subisce ingiustizia contro chi la compie o la sostiene, dà senso alla mia vita. Non dimentico che ogni particolare imposizione di ingiustizia fa capo all’ingiustizia della società divisa in classi, fra sfruttatori e sfruttati, oppressori e oppressi, che la lotta contro la disumanizzazione dell’umanità è lotta perché abbia termine il tempo dell’uomo strumento per l’uomo.
Ieri insieme ai Compagni di rifondazione Comunista di Ivrea e a coloro che ogni sabato mattina a Ivrea sono presenti al presidio per la Pace ho preso il treno da Ivrea per Porta Susa. Siamo arrivati in Piazza Statuto appena in tempo per l’avvio del corteo.
Nel corteo senza una pausa, il grido dei Palestinesi per la liberazione della Palestina
“Palestina, terra mia”, un grido combattente e commovente, ripetuto, ripetuto.
“Israele criminale, Israele fascista, Stato terrorista”.
L’accusa all’Occidente: “Un mondo che ha scritto la Carta dei diritti umani, la Carta dei diritti dei bambini, ignora i diritti dei Palestinesi, ignora i diritti dei bambini palestinesi”. L’accusa è ripetuta, scritta su cartelli: “The only kids the NATO cares are kids of colonizers. Free Palestine”.
“I morti palestinesi sono morti di serie B”.
Un cartello: “Restiamo umani, anche quando l’umanità pare si perda. Vittorio Arrigoni”.
L’appello al governo italiano, che assuma una posizione per la pace, perché Israele faccia passi indietro
“A State built on the ashes of the Holocaust is now committing Holocaust against Palestinians in Gaza”.
“A Gaza, bambini soli, che hanno perduto i genitori, il mondo li abbandona, li ignora”.
Improvvisamente, si leva il canto di Bella Ciao. Anch’io, ora, levo la mia voce e canto.
“Non ci arrenderemo mai”.
“Ora e sempre Resistenza”.
Infine, questo grido, questa domanda: “Dove sono i diritti dei Palestinesi?”.
Per la pace con giustizia, oggi ripetiamo un grido, una domanda: “Dove sono i diritti dei Palestinesi”?
La manifestazione si conclude e io penso: ERAVAMO TUTTI EBREI DEL GHETTO DI VARSAVIA E SIAMO TUTTI PALESTINESI NELLA GAZA MARTORIATA. SIAMO ESSERI UMANI E NULLA DI CIÒ CHE È UMANO CI È ESTRANEO…
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