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15 Settembre 2025 - 10:30
don Giovanni Battista Giovanino
Parli di storia antica e gli si illuminano gli occhi. Parli di vini e ne sa più di un sommelier. In mezzo, c’è la vita di un sacerdote che da mezzo secolo cammina con la sua comunità, senza mai tirarsi indietro. Sabato a Burolo i fedeli hanno festeggiato i cinquant’anni di Ordinazione Sacerdotale di don Giovanni Battista Giovanino, nato a Carema il 20 luglio 1948 e ordinato sacerdote il 13 settembre 1975. Dal 1988 è parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo, dove ha legato indissolubilmente la sua vita a quella del paese. Un uomo che ha fatto della sua missione non solo un servizio alla Chiesa, ma soprattutto una presenza quotidiana accanto alle persone.
La celebrazione nella chiesa parrocchiale è stata intensa e partecipata, con la comunità riunita in un grande abbraccio. Non si è trattato di una semplice ricorrenza ma del riconoscimento di una storia condivisa, fatta di sacramenti, feste, preghiere e ricordi. «È il parroco che tutti vorrebbero», ci dice con slancio il sindaco Franco Cominetto, condensando in poche parole il sentimento di gratitudine che i compaesani nutrono verso di lui. E chi lo conosce lo ripete spesso: partecipa a tutte le manifestazioni che si tengono in paese, con quella presenza discreta che sa farsi vicinanza.
Con la sorella e la nipote
Con i sindaci di Burolo e Carema
Accanto al primo cittadino di Burolo, a celebrare questo traguardo è intervenuto anche il sindaco di Carema, Fabio Peretto, a sottolineare il legame indissolubile tra don Giovanino e il suo paese natale. Un legame fatto anche di passioni: il sacerdote è un profondo conoscitore del vino Carema, di cui parla con entusiasmo e competenza, capace di intrecciare le vigne terrazzate e la fatica dei viticoltori con i racconti della sua terra.
Ma se l’amore per la storia e per il vino rivelano un lato conviviale e umano, la sua vocazione ha trovato espressione in un ministero che non si è mai limitato al solo servizio parrocchiale. Direttore dell’Archivio Storico della Diocesi di Ivrea, canonico e presidente del Capitolo della Cattedrale, presidente presso la Cattedrale di Ivrea (Santa Maria Assunta), archivista del Capitolo e responsabile della Biblioteca Capitolare, don Giovanino ha sempre unito il rigore dello studioso ai suoi doveri pastorali. La sua curiosità intellettuale, il piacere di confrontarsi e di custodire la memoria lo rendono una figura di riferimento ben oltre i confini di Burolo.
Sabato, tra i tanti fedeli e amici, c’erano anche i suoi familiari: la sorella e il nipote, testimoni orgogliosi di un cammino che dura da cinquant’anni. A festeggiarlo poi c’era l’intero paese, che in lui vede un punto fermo, una presenza rassicurante, capace di esserci in ogni occasione. Dalle cerimonie religiose alle feste popolari, dalle commemorazioni civili alle manifestazioni culturali, don Giovanino non manca mai.
Il lungo applauso che ha accompagnato la celebrazione eucaristica ha avuto il sapore della gratitudine. Non solo per ciò che ha fatto, ma per ciò che rappresenta: cinquant’anni di fedeltà al sacerdozio, di cui quasi quarant’anni a Burolo (dal 1988). Un cammino che ha già trovato un momento di festa nel 2015, quando la comunità ha celebrato il 40° anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Oggi, dieci anni dopo, quell’affetto si è rinnovato con la stessa intensità, confermando una fedeltà rara, che ha legato un uomo e una comunità fino a renderli inseparabili.
E così, parlando di storia, parlando di vini, parlando di vita, si racconta la storia di don Giovanni Battista Giovanino: un parroco che non ha mai smesso di camminare accanto alla sua gente.
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