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12 Settembre 2025 - 21:19
L'assessora Gabriella Colosso e il consigliere Massimiliano De Stefano
Ivrea – Sala Santa Marta, giovedì 18 settembre, ore 19:30. L’appuntamento è di quelli che l’Amministrazione comunale definisce strategici, quasi un passaggio obbligato sulla strada del rilancio economico della città in chiave turistica. Un incontro pubblico con i commercianti per illustrare la bozza di partecipazione al bando regionale sui Distretti del Commercio, strumento che nelle intenzioni dovrebbe rappresentare un’ancora di salvezza per molte attività in affanno. Un’iniziativa che si inserisce in quel mosaico di politiche pensate per dare ossigeno e nuova linfa alle attività economiche, e che dovrebbe, almeno nelle intenzioni, segnare un cambio di passo dopo mesi di difficoltà e lamentele da parte di chi tiene in piedi le serrande ogni giorno.
L’occasione, promettono dal Comune, non sarà soltanto tecnica e burocratica, ma verrà sfruttata anche per avviare una prima discussione sul calendario delle iniziative natalizie. Perché, si sa, il periodo delle feste rappresenta da sempre un banco di prova decisivo per il commercio: addobbi, eventi, mercatini e luminarie possono fare la differenza tra un centro città spento e una vetrina capace di attrarre clienti da fuori. L’obiettivo dichiarato è dunque di costruire un programma condiviso, attrattivo e, possibilmente, partecipato davvero, in grado non solo di valorizzare le vie cittadine, ma anche di creare quel clima di comunità che troppo spesso resta confinato alle parole.
In sala ci saranno l’assessora al Commercio Gabriella Colosso e i tecnici comunali, chiamati a illustrare i dettagli operativi, rispondere alle domande e raccogliere suggerimenti.
Fin qui, la versione ufficiale, patinata e ben confezionata, come piace all’Amministrazione. Poi, però, c’è il dietro le quinte, molto meno idilliaco. A non digerire affatto le modalità della convocazione è Massimiliano De Stefano, presidente della commissione Commercio, che ha ammesso pubblicamente di aver saputo dell’incontro quasi per caso, non certo per una comunicazione istituzionale, ma perché alcuni commercianti, increduli, lo hanno avvisato direttamente. Una situazione paradossale: chi dovrebbe coordinare e supervisionare i lavori in materia di commercio viene a conoscenza di un evento centrale per la sua commissione non tramite i canali ufficiali, ma grazie al passaparola.
De Stefano ha un diavolo per capello e il suo sfogo non lascia spazio ai dubbi.
«Trovo poco normale che comunicazioni simili non seguano un canale istituzionale, né vengano inviate a tutti i commercianti e, per semplice cortesia, anche al presidente della commissione competente». Appunto: semplice cortesia. Una parola sconosciuta nei corridoi del Municipio, dove la partecipazione vale solo come slogan da conferenza stampa. Risultato: la commissione che dovrebbe vigilare sul commercio tenuta all’oscuro di un incontro “strategico”. Strategico per chi?
Alle accuse, l’assessora Colosso ha risposto con l’eleganza di chi inciampa e finge di ballare: “non solo Ascom, ma anche Confesercenti e i giornali”. Bene, brava, bis. Peccato che l’unico dimenticato sia stato proprio chi avrebbe dovuto essere invitato per primo. Un dettaglio? Sì, come dimenticare lo sposo al matrimonio.
E quando il cortocircuito sembrava già imbarazzante, ecco la perla finale: la giustificazione tecnica. Un server capriccioso, limitato nel numero di mail inviate al giorno. Colpa del nuovo sito, della transizione digitale, degli astri sfavorevoli. In pratica, un Comune che dovrebbe rilanciare il commercio con progetti milionari non riesce a spedire una convocazione via mail. Altro che “Distretto del Commercio”: qui siamo al distretto sanitario, reparto neurologia.
Il problema, però, non è informatico. È politico. Perché un’Amministrazione che si riempie la bocca di “condivisione” e “partecipazione” non può permettersi di lasciare fuori dal giro chi presiede la commissione di riferimento. È questione di metodo, di rispetto istituzionale, di credibilità. E la credibilità, come sanno bene i commercianti che vivono di clienti e non di bandi, si gioca sui dettagli.
Alla fine, resta la fotografia nitida di un Comune che annuncia trasparenza e pratica l’opacità, che predica partecipazione e consegna improvvisazione, che promette rilancio e inciampa su un invio di mail.
“E mentre i commercianti continuano a fare i conti con i bilanci - stigmatizza De Stefano - l’Amministrazione continua a fare i conti con i suoi errori. Il Natale, almeno, ci regalerà qualche luminaria, ma la luce sulla coerenza politica, quella, resterà spenta…”.
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