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Vigilanza privata e sicurezza in sciopero in tutto il Piemonte: il 12 settembre presidio davanti alla Prefettura di Torino

I sindacati chiedono il rinnovo del contratto integrativo regionale: salari tra i più bassi d’Italia e condizioni di lavoro sempre più difficili

Vigilanza privata e sicurezza in sciopero in tutto il Piemonte: il 12 settembre presidio davanti alla Prefettura di Torino

Vigilanza privata e sicurezza in sciopero in tutto il Piemonte: il 12 settembre presidio davanti alla Prefettura di Torino (immagine di repertorio)

Venerdì 12 settembre 2025 i lavoratori della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza del Piemonte incroceranno le braccia per l’intera giornata, con uno sciopero che coinvolgerà tutti i turni dalle 00 alle 24. A Torino è previsto un presidio davanti alla Prefettura, in piazza Castello, dalle 10 alle 12.

La mobilitazione è stata indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e nasce dalla richiesta di aprire un tavolo per il rinnovo del contratto integrativo regionale, ritenuto strumento indispensabile per restituire dignità economica e professionale a una categoria che da anni denuncia un progressivo impoverimento salariale e condizioni di lavoro sempre più gravose.

Le trasformazioni del settore, che oggi vede impiegate migliaia di persone in banche, grandi eventi, ospedali e centri commerciali, hanno prodotto nel tempo un quadro difficile: retribuzioni ferme, rischi per la salute e la sicurezza, mancati riconoscimenti professionali. Secondo i sindacati, il settore della vigilanza privata si colloca ormai tra i più penalizzati del Paese sul piano economico, con stipendi che restano tra i più bassi a livello nazionale.

Al centro della protesta c’è la questione salariale, definita l’emergenza principale. I sindacati denunciano la mancata disponibilità delle imprese piemontesi ad avviare un confronto serio e rapido. Le associazioni di categoria, accusano le sigle sindacali, hanno finora negato l’apertura del negoziato, replicando un atteggiamento di chiusura già sperimentato a livello nazionale, dove i rinnovi contrattuali arrivano con ritardi considerati inaccettabili.

Lo sciopero di venerdì rappresenta il primo passo di una mobilitazione che, nelle intenzioni di Filcams, Fisascat e Uiltucs, dovrà continuare fino a quando non verranno ottenute garanzie concrete. Il presidio davanti alla Prefettura di Torino sarà l’occasione per ribadire pubblicamente che la sicurezza non può poggiare su lavoratori sottopagati e privi di tutele.

Prefettura di Torino

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