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09 Settembre 2025 - 08:53
Ex scuola Marsan, sanità e frazioni: il muro della maggioranza contro Buo
Nel consiglio comunale di luglio tutte le proposte avanzate da Claudia Buo, consigliera di Liberamente Democratici, sono state respinte dalla maggioranza del sindaco Claudio Castello. Non è una novità. Ormai è lo stile della casa: noi siamo noi (Castello e C.) e voi non siete nulla.
La consigliera è intervenuta sul DUP e sull’assestamento di bilancio. Ha riepilogato le cifre dei documenti comunali e suggerito dove reperire parte delle risorse necessarie. Poi è passata a proporre modifiche ai documenti della giunta Castello. Ancora una volta, Buo si è soffermata sull’ex scuola Marsan in via Bradac, nel quartiere a Nord della ferrovia Torino-Milano. Nell’ex scuola è presente materiale contenente amianto. Ci sono solo due soluzioni: o bonificare l’edificio senza abbatterlo, asportandone l’amianto, o abbatterlo e costruire un nuovo edificio, da destinare almeno in parte a servizi pubblici e in particolare sanitari. Da sempre Buo e Liberamente Democratici caldeggiano la soluzione dell’abbattimento. Da parte sua, dal 2019 l’amministrazione Castello promette una qualche soluzione ma ancora non l’ha trovata.
Lo studio di fattibilità tecnico-economica elaborato dal Comune aveva presentato sei alternative: una sola prende in considerazione la bonifica, costo un milione e mezzo di euro. Le altre cinque prediligono tutte l’abbattimento. In ogni caso, l’illusione della bonifica è stata, almeno per ora, spenta dagli stessi soggetti che il Comune ha interpellato in quanto potenzialmente interessati all’edificio. Sono il Politecnico, enti sociali, associazioni e aziende del Terzo Settore: nessuno intende sostenere i costi della bonifica. Questi soggetti si sono fatti i calcoli in tasca: la spesa della bonifica supererebbe i vantaggi conseguibili. Risultato: sull’argomento Castello è inerte. Il DUP dell’amministrazione si limita ad un impegno generico: “Proseguimento attività di valorizzazione complesso asilo Marsan”, il che non significa nulla, e prelude allo scaricamento della patata bollente alla prossima amministrazione. Il gruppo Liberamente Democratici propone dunque di abbattere l’edificio, ricostruirlo con il coinvolgimento degli enti pubblici (oltre al Comune, la Regione e l’ASL), e destinare almeno parte dei nuovi locali a servizi.
Claudia Buo di Liberamente Democratici
Quali servizi? Ad esempio, Buo ipotizza – avvalendosi della collaborazione dell’ASL – di spostare nel nuovo fabbricato il centro prelievi sito nell’ospedale e qualche ambulatorio. Oggi il centro prelievi si trova in un posto infelice almeno dal punto di vista della viabilità: le automobili che accompagnano gli utenti a eseguire i prelievi in ospedale, in via Regis, congestionano la discussa rotonda. Quella di Buo è una proposta a lungo termine, ma pur sempre una proposta concreta. Per realizzarla, bisogna naturalmente darsi da fare e andare a parlare con gli interlocutori. Oltretutto, il centro prelievi non occuperebbe tutto il nuovo edificio costruito al posto della Marsan. Rimarrebbe lo spazio per “restituire all’area una funzione di sanitario di prossimità”, da definire nei particolari sempre in collaborazione con l’ASL. Ma come reperire le risorse per abbattere e ricostruire l’edificio dell’ex Marsan? In primo luogo, Buo chiede di spostare su questo intervento i 445.940 euro già stanziati nel documento di fattibilità. In secondo luogo, sollecitava (a luglio) il Comune a sfruttare il “bando amianto” che la Regione aveva lanciato proprio in quei giorni. Per il resto, la regola è la solita: pedalare.
A proposito dell’affollamento di automobili sulla rotonda dell’ospedale, la consigliera Buo suggerisce di istituire, mediante convenzione con l’ASL, la “sosta breve gratuita all’interno del parcheggio dell’ospedale, favorendo così l’accesso ai servizi ospedalieri ed eliminando gli ingorghi sulla rotonda”. Sembra che il Comune abbia i soldi, tanti, per molte altre cose, ma non quelli per risolvere la questione Marsan. Prendiamo Sabbiunè e il progetto “Da Ponte a Ponte”. Il Comune continua ad investire in quei luoghi. Giusto, sono posti magnifici da mettere a disposizione dei chivassesi. Ma la quantità delle somme spese e di quelle previste sembrano sproporzionate rispetto ad altre legittime esigenze dei cittadini. Per la Corona Verde il Comune chiede contributi alla Regione: ma deve mettere una percentuale di suo, prelevata dalla casse comunali, e se non basta accendere un mutuo.
Ci siamo concentrati sull’ex scuola Marsan, ma in quel consiglio comunale la consigliera Buo ha chiesto a Castello di precisare tempi, risorse, luoghi, ecc., di altri interventi o completamento di interventi in corso. Prendiamo ad esempio la passerella pedonale della stazione ferroviaria e gli ascensori. Occorre firmare una convenzione con RFI. La convenzione era stata “annunciata e calendarizzata in Consiglio comunale mesi fa, ma ritirata per errore nella documentazione e non più presentata”. Inoltre, Buo ha chiesto di specificare, di dare concretezza, alle “Missioni” che il Comune dichiara di voler realizzare ma che spesso sono soltanto dei titoli generici. Buo domanda ad esempio di specificare con quali interventi in concreto (bandi, manutenzioni, eventi, convenzioni) il Comune intende dare seguito al proponimento di “valorizzare le attività dell’Istituto Musicale Leone Sinigaglia e della sala prove comunale”. Circa l’intenzione del Comune di valutare la possibilità di creare uno spazio per la ginnastica ritmica e artistica, Buo chiede all’amministrazione Castello di indicare azioni specifiche: sopralluoghi, progettazione preliminare, individuazione degli spazi. Per quanto riguarda il proponimento dell’amministrazione Castello di “proseguire e completare l’attività di posa per la connettività veloce” anche nelle frazioni, Buo vorrebbe conoscere il cronoprogramma, le aree di intervento e lo stato di avanzamento atteso per il 2026. Altre richieste di rimpolpare con dati e date le esili voci di “Missioni” e “Programmi” sono le seguenti: misurazione della qualità dell’aria, promozione di un bicibus, sostegno al centro antiviolenza cittadino, istituzione della consulta per cittadini stranieri, collaborazione con il CISS per servizi alle persone non autosufficienti, miglioramento della comunicazione con le associazioni del territorio, promozione dell’attivazione di progetti PUC/PPU/Cantieri di lavoro, sostegno all’ambizione di Chivasso di diventare la “Stazione di Porta del Canavese e del Monferrato” e di ripristinare la Chivasso-Asti, avvio di un tavolo permanente di confronto fra i Comuni dell’area chivassese su servizi condivisi (mobilità, welfare, edilizia scolastica, rifiuti), interlocuzione con Città Metropolitana e Regione Piemonte per il potenziamento dei collegamenti ferroviari e la promozione turistica integrata del territorio.
Infine, la consigliera Buo ha proposto di erogare 75.000 euro ad una associazione che si occupa di riabilitazione, salute materna, protesi per bambini in Palestina. Ovviamente, bocciata pure questa, alla faccia della sbandierata solidarietà per Gaza del sindaco Castello e dell’assessore agli affari esteri Fabrizio Debernardi.
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