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06 Settembre 2025 - 19:06
Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati
Domani, in Piazza San Pietro, la Chiesa cattolica proclamerà santi Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. Due figure diversissime per epoca e contesto, ma accomunate da un tratto essenziale: la brevità della vita, vissuta però con intensità e radicalità evangelica. Il primo morì nel 2006 a soli 15 anni, per una leucemia fulminante che in poche settimane lo strappò alla vita. Il secondo si spense nel 1925, a 24 anni, dopo una malattia improvvisa e inesorabile. Due giovani, due laici, due italiani che la Chiesa oggi presenta come modelli, soprattutto per i ragazzi e le ragazze di questo tempo.
Non si tratta di figure scolpite nella retorica delle immaginette, mani giunte e sguardo assorto. Al contrario: Carlo e Pier Giorgio restano impressi per la loro normalità e freschezza. Entrambi belli, sportivi, sorridenti, ritratti nel pieno della giovinezza. Carlo Acutis, con la sua felpa e le scarpe da ginnastica, viene definito il primo santo “millennial”: un ragazzo appassionato di computer che utilizzava internet per diffondere la sua fede, anticipando con una sorprendente intuizione l’idea che anche il web potesse essere un luogo di evangelizzazione. Pier Giorgio Frassati, invece, appartiene al secolo precedente: amava la montagna, lo sport, la vita all’aria aperta, e ancora oggi resta vivo il ricordo delle sue scalate sulle cime piemontesi. Ma soprattutto, resta il suo impegno per gli ultimi, il suo antifascismo, la sua capacità di mettere sempre i deboli al centro della propria vita, nonostante provenisse da una famiglia dell’alta borghesia torinese.
Sarà la prima canonizzazione celebrata da Papa Leone XIV – come sarà ricordato nei libri di storia – e Piazza San Pietro si prepara ad accogliere un fiume umano. Secondo le stime, ci saranno centinaia di migliaia di fedeli. La macchina organizzativa del Vaticano ha predisposto imponenti misure di sicurezza: l’accesso all’area sarà possibile già dall’alba e si prevedono lunghe file. Concelebreranno con il Pontefice 36 cardinali, 270 vescovi e oltre 1.700 sacerdoti. Alla cerimonia parteciperà anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a testimonianza del rilievo nazionale dell’evento.
Da tutta Italia arriveranno pullman e pellegrini. Per Frassati, che resta un punto di riferimento dell’Azione Cattolica, la mobilitazione è stata imponente: le sezioni locali hanno organizzato viaggi comunitari, trasformando l’evento in una sorta di pellegrinaggio collettivo. Per Acutis, invece, la grande partecipazione si concentra ad Assisi, città che egli stesso aveva scelto come luogo della sua sepoltura. Da lì partiranno centinaia di giovani e famiglie che da anni custodiscono la memoria del ragazzo come una presenza viva.
Resta però da capire se i più giovani risponderanno in massa: negli ultimi mesi, infatti, il calendario ecclesiale ha già offerto loro momenti forti. Ad aprile, in concomitanza con i funerali di Papa Francesco, era stato celebrato il Giubileo degli adolescenti, mentre ad agosto il Giubileo dei Giovani a Tor Vergata aveva portato oltre un milione di persone. Un impegno che potrebbe aver “sfiancato” la partecipazione. Tuttavia, la canonizzazione di due santi under-25 resta un segnale chiaro: la Chiesa vuole mostrare un volto giovane, laico e vicino alla vita quotidiana.
Perché questi due ragazzi, con i loro problemi a scuola, le amicizie, i primi innamoramenti, hanno saputo vivere il Vangelo nella normalità della vita. Carlo Acutis è rimasto famoso per la sua mostra digitale sui miracoli eucaristici, realizzata da adolescente e oggi tradotta in decine di lingue, visitata in tutto il mondo. È stato definito il “patrono di internet”, proprio perché ha intuito come i nuovi strumenti di comunicazione potessero diventare un pulpito globale. Pier Giorgio Frassati, figlio del direttore de La Stampa, è rimasto nella memoria collettiva per la sua capacità di scendere dai privilegi e di mettersi dalla parte dei più poveri, vivendo la fede come impegno sociale e politico.
A Piazza San Pietro, le reliquie che verranno portate all’altare racconteranno ancora una volta la concretezza delle loro vite. Per Carlo Acutis sarà esposto un frammento del cuore, segno di quella passione che lo animava fin da piccolo. Per Pier Giorgio Frassati, invece, un indumento che aveva indossato, quasi a dire che la santità si veste dei panni quotidiani.
In questo evento, la Chiesa sembra voler dare una risposta alla crisi delle vocazioni e alla distanza crescente dei giovani dalle istituzioni religiose. Raduni come la Gmg o i grandi Giubilei dimostrano che la capacità di attrarre folle esiste ancora. Ma il vero nodo è se figure come Carlo e Pier Giorgio riusciranno a parlare davvero alle nuove generazioni, non solo per la loro immagine fresca e moderna, ma per la radicalità della loro testimonianza. Due ragazzi normali, che hanno fatto scelte straordinarie.
Domani, quando Papa Leone pronuncerà la formula della canonizzazione, Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati diventeranno ufficialmente santi della Chiesa cattolica. Saranno presentati non come eroi lontani, ma come compagni di strada, fratelli maggiori che parlano la lingua dei giovani. E forse, in quella Piazza San Pietro gremita, si capirà se la loro storia può davvero riaccendere nei cuori una scintilla di fede.
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