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Più controlli in stazione a Chivasso dopo l’ennesima aggressione. Domani partono gli "sgomberi". Inefficaci le ordinanze di Castello. SEL attacca Fratelli d'Italia

Il Comitato provinciale rafforza la vigilanza, mentre s'accende il dibattito politico

Più controlli in stazione a Chivasso dopo l’ennesima aggressione. Domani partono gli "sgomberi". Inefficaci le ordinanze di Castello. SEL attacca Fratelli d'Italia

Chivasso, rafforzata la vigilanza nell’area della stazione. È quanto deciso oggi, giovedì 4 settembre, dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto di Torino Donato Cafagna, alla presenza del questore, dei comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, del sindaco e dei rappresentanti della Polfer e di FS Security. Un provvedimento che arriva dopo mesi di tensioni, aggressioni e polemiche, e che vuole restituire almeno un’idea di sicurezza a una delle zone più delicate della città.

La decisione prevede un rafforzamento dei servizi di vigilanza e controllo non solo in stazione, ma anche nei parchi pubblici e negli spazi urbani vicini allo scalo ferroviario. L’obiettivo dichiarato è contrastare il degrado legato alla presenza di senza dimora e di immobili dismessi.

Già da domani - venerdì 5 settembre - partiranno le operazioni di sgombero nelle strutture del compendio ferroviario, occupate abusivamente soprattutto di sera e di notte. Inoltre, saranno istituite zone a vigilanza rafforzata per allontanare persone con precedenti per reati contro la persona, il patrimonio e per spaccio di stupefacenti.

Carabinieri in stazione

Il provvedimento arriva dopo l'ultima aggressione che ha avuto, come teatro, proprio la stazione ferroviaria. 

Qualche giorno fa, un minorenne chivassese è stato aggredito con un taglierino nell’atrio della stazione. Circondato da un gruppo di ragazzi, si è rifiutato di consegnare denaro ed è stato colpito al volto, sotto l’occhio. Una ferita netta, che rischia di diventare cicatrice permanente. Non è stata sporta denuncia, ma la dinamica resta inquietante: violenza improvvisa, gratuita, in un luogo che i cittadini ormai considerano pericoloso.

Non è un episodio isolato. Qualche mese fa, sulla passerella che collega via Caluso a piazza Garibaldi, un sedicenne era stato minacciato con un coltello da cucina. Anche lì la richiesta era di soldi. La vittima riuscì a fuggire e a chiedere aiuto, ma l’allarme si diffuse in tutta la città: una zona franca dove bastava attendere il cambio di turno della vigilanza per colpire indisturbati. Già allora erano emerse le lacune: assenza di telecamere, presidi serali insufficienti, operatori di sicurezza troppo pochi.

Il Comune ha provato a reagire con ordinanze del sindaco Claudio Castello e divieti. Prima quella “anti-vetro”, poi l’ordinanza che vietava la vendita e il consumo di alcolici in certe fasce orarie, fino alla rimozione delle panchine. Misure che hanno creato più problemi che soluzioni. Perché togliere i posti a sedere non impedisce ai gruppi di bivaccare. E vietare una birra dopo le 20 non spaventa chi delinque, ma danneggia chi lavora onestamente. Lo sa bene Atiqur Rahman, ad esempio, titolare del mini-market di via Torino, costretto a spegnere i frigoriferi mentre a pochi metri la movida continuava.

Ordinanze assurde, selettive, punitive verso chi paga affitti e tasse.

Al degrado della stazione sono nate anche polemiche politiche, forti. E sono state raccolte firme: 2.000, per l'esattezza, quelle che la scorsa primavera ha raccolto Bruno Prestìa, consigliere comunale di "Per Chivasso" per chiedere maggiore sicurezza in stazione.

Intanto oggi pomeriggio, dalle 18, Fratelli d’Italia organizza un sit-in proprio davanti alla stazione, guidato dal consigliere comunale Enzo Falbo.

Con un comunicato diffuso in giornata, Sinistra Ecologista Chivasso replica duramente all'iniziativa di Falbo & c.: “La sicurezza dei cittadini non è una questione di destra o di sinistra, è un aspetto della vita quotidiana che interessa tutte e tutti. E non deve diventare un alibi per strumentalizzazioni politiche di basso livello”.

La nota mette in evidenza un altro nodo: la carenza cronica di personale nelle forze dell’ordine. “Esiste una carenza di organico nell’Arma dei Carabinieri stimata in oltre 9.000 unità, pari al 10% in meno. Il 40% dei militari ha più di cinquant’anni. Nei prossimi dieci anni andranno in congedo 40 mila carabinieri. Questo significa meno presidio sul territorio, meno controllo, meno sicurezza reale”.

Il dito è puntato contro il governo nazionale: “Si utilizza in modo spudorato la questione-sicurezza come se fossimo in campagna elettorale permanente, ma non si investono risorse per garantire i livelli minimi che i cittadini si aspettano. A Chivasso l’approccio della destra non è diverso: inutile gridare ‘al lupo, al lupo’ se poi si ignorano le cause che impediscono un vero controllo del territorio”.

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