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Favria in festa: il Palio dei Borghi accende l’orgoglio della comunità

Tre giorni di colori, sfide popolari e tradizione: il 26, 27 e 28 settembre i borghi favriesi tornano a sfidarsi in giochi antichi e moderni, tra rivalità goliardica e spirito di appartenenza

Favria in festa: il Palio dei Borghi accende l’orgoglio della comunità

Favria in festa: il Palio dei Borghi accende l’orgoglio della comunità

Ci sono eventi che non appartengono soltanto al calendario, ma al cuore stesso di una comunità. Il Palio dei Borghi di Favria è uno di questi: un appuntamento che non si limita a intrattenere, ma che diventa specchio di radici profonde, di legami ritrovati, di memorie che si rinnovano ogni anno. È come una fenice che rinasce dalle proprie ceneri: ogni edizione porta con sé volti nuovi e nuove emozioni, ma custodisce lo spirito di sempre, quello che unisce generazioni diverse attorno alla sfida più autentica, quella della Comunità. Quest’anno l’appuntamento è fissato per il 26, 27 e 28 settembre, tre giorni di festa resi possibili dall’instancabile impegno dello Staff Organizzativo in collaborazione con il Comune di Favria. In quei giorni le strade si riempiranno di colori, voci, suoni e sorrisi, trasformando il paese in un palcoscenico di sfide popolari e ricordi condivisi.

Favria non è un solo borgo: è un mosaico di borghi. Una particolarità che affonda le sue radici nella storia. A differenza di altri comuni vicini, nel Medioevo fu feudo del Monferrato e passò sotto i Savoia soltanto nel Seicento. Intorno al nucleo originario nacquero così contrade, famiglie, comunità con identità precise, ancora vive nei nomi e nei ricordi dei favriesi. È da lì che nasce l’orgoglio dei borghi, pronti a sfidarsi ogni anno in un Palio che è prima di tutto identità. Un tempo erano i tiri con l’arco, le prove di forza con l’archibugio, i cortei guidati dai priori delle antiche badie. Oggi i giochi hanno cambiato volto, ma conservano la stessa funzione: rafforzare il senso di appartenenza e accendere la voglia di stare insieme. Il programma è un intreccio di tradizione e divertimento: dalla corsa delle carriole, che ricorda i vecchi carretti agricoli, alla corsa nei sacchi, già celebrata persino da un Papa nel Cinquecento; dal tiro alla fune, antico sport contadino e disciplina olimpica, alla staffetta che richiama i messaggi tra villaggi; senza dimenticare il Pintone e il Quizzone, giochi dal sapore piemontese che evocano dialetti e memorie popolari. E poi ancora i rigori di precisione, il green volley, fino alla spettacolare gara delle rotoballe, che rimanda alle corse delle botti dei vignaioli.

Il Palio non è solo una competizione, è uno specchio della comunità. È lo sguardo dei bambini che fanno il tifo come se fosse una finale mondiale, è il sorriso dei nonni che sussurrano “una volta si faceva così”, è il vociare delle famiglie che si radunano nelle piazze, è la rivalità che non divide, ma unisce. Ogni sfida – dalla più semplice al gesto faticoso della spinta delle rotoballe – diventa un tassello di un rito collettivo, un viaggio identitario che lega il passato al presente, restituendo a Favria la sua dimensione più autentica: quella di un paese che sa custodire la memoria senza rinunciare al sorriso della festa. Partecipare al Palio dei Borghi significa entrare in una Favria diversa, capace di trasformarsi per tre giorni in un teatro a cielo aperto. Le strade si colorano, i borghi si sfidano, la gente si riconosce. Il Palio diventa così molto più di un evento: è un patto che si rinnova tra generazioni, la prova che la storia non è un peso da portare, ma un trampolino da cui spiccare per guardare avanti.

E allora, tra una corsa sfrenata e un applauso liberatorio, tra una risata di complicità e una sfida di forza, Favria si ritrova comunità. Un rito che, come la fenice, rinasce ogni anno più vivo, più luminoso, più vero.

 

 

 

 

 

 

 

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