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31 Agosto 2025 - 09:00
Marco Riva Cambrino denuncia la mancanza di sicurezza a Chivasso: l’aggressione del ragazzo colpito con un taglierino in stazione è la scintilla che ha acceso il dibattito sulla sicurezza.
“Mentre a Chivasso si susseguono episodi di violenza, degrado e furti, dalla maggioranza continuiamo a sentire frasi rassicuranti che sembrano più propaganda che governo”. È con queste parole che Marco Riva Cambrino - esponente socialista ed attivista per i diritti umani - denuncia una situazione sempre più difficile in città.
Gli ultimi fatti citati dal socialista chivassese parlano di “un minorenne aggredito con un taglierino in stazione per pochi euro”, di “un centro d’incontro saccheggiato da ladri che hanno rubato attrezzature e biciclette” e di “residenti di Chivasso Est che denunciano da tempo abbandono, microcriminalità e degrado”. A tutto questo si aggiunge “il prefetto costretto ad annunciare chiusure notturne del sottopasso e maggiori controlli, a conferma che la situazione è tutt’altro che sotto controllo”.
Una realtà che i cittadini conoscono bene da tempo. “Già nel 2024 si parlava di risse, blitz delle forze dell’ordine e allarme sicurezza. Ma la risposta politica? Un invito a cambiare narrazione”, ricorda Riva Cambrino.
Nella nota viene riportata anche una dichiarazione pronunciata in Consiglio comunale il 5 ottobre 2024 dal capogruppo del PD Stefano Mazzer: “È ora di cambiare registro! Di smetterla di raccontare Chivasso per i suoi piccoli problemi ma piuttosto facciamolo per le sue tante cose positive!”.
Stando alla dichiarazione del socialista, però, la realtà quotidiana racconta altro: “Parole che oggi suonano come una beffa ai cittadini che ogni giorno convivono con degrado, furti e violenza. Non sono piccoli problemi: sono la realtà quotidiana. Chi governa non può liquidarli come fastidiosi dettagli di una città che dovrebbe raccontarsi meglio”.
E ancora: “Noi Socialisti pensiamo che la sicurezza non sia una narrazione, ma un diritto. E che chi minimizza l’evidenza per salvare la faccia della propria amministrazione stia tradendo i cittadini”.
Non è un semplice puntare il dito contro chi governa. Il comunicato va oltre la denuncia e mette sul tavolo una serie di soluzioni che intendono tradurre la rabbia dei cittadini in risposte concrete.
La priorità, spiega Riva Cambrino, sono “presidi veri in stazione e nei quartieri più esposti, non passerelle mediatiche”. Alla sicurezza deve affiancarsi la cura degli spazi pubblici, con “illuminazione, videosorveglianza e manutenzione costante”, strumenti essenziali per ridare fiducia ai residenti. Accanto al controllo del territorio, si chiede di coinvolgere direttamente chi lo abita: “Controllo di vicinato e partecipazione attiva dei residenti”, a voler evidenziare che solo con una comunità vigile e consapevole si può spezzare l’isolamento che alimenta il degrado.
Ma non basta arginare gli effetti: serve affrontare le radici del problema. Da qui la proposta di “progetti sociali ed educativi che affrontino le cause del disagio, non solo gli effetti”, con particolare attenzione ai giovani.
E ancora, un punto cruciale: “La trasparenza totale sui dati”, sottolinea il socialista. “Interventi, risultati e criticità devono essere resi pubblici, non nascosti sotto il tappeto”.
Marco Riva Cambrino affida la sua ultima riflessione a una dichiarazione senza mezzi termini: “Chivasso non ha bisogno di amministratori che fanno finta che vada tutto bene. Ha bisogno di chi abbia il coraggio di guardare in faccia la realtà e di lavorare, insieme ai cittadini, per cambiarla davvero. Non con gli slogan. Non con la propaganda. Ma con serietà, visione e onestà intellettuale”.
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