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30 Agosto 2025 - 10:24
Torrazza trasformata in bagno pubblico a cielo aperto
In che vita viviamo, se perfino le regole più elementari della convivenza vengono calpestate senza alcun ritegno?
A Torrazza, in via Borgoratto, succede di tutto. La tranquillità di una serata di fine mese è stata turbata da un episodio che lascia sconcertati. Una cittadina, stanca di vedere la propria via trasformata in un vero e proprio “pisciatoio”, ha deciso di raccontare quanto accaduto per sensibilizzare la comunità.
La strada è spesso teatro di comportamenti incivili: padroni di cani che lasciano gli animali sporcare persino i muri delle case. Ma stavolta il limite è stato superato da un gruppo di ragazzi che, verso le 22 del 24, durante una passeggiata, ha fatto i propri bisogni direttamente sulle proprietà altrui.
“Aspettatemi, che devo fare pipì…” ha detto uno di loro, entrando sotto il portico, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Lo hanno seguito altri due ragazzi, tra cui una ragazza.
La scena non è stata notata nell’immediato: la cittadina se ne è accorta il giorno successivo, rivedendo le registrazioni delle telecamere di sorveglianza installate dopo un precedente furto, ed è proprio dalle immagini che è emersa tutta la leggerezza e il disprezzo con cui il gesto è stato compiuto.
Come se non bastasse, all’uscita, uno dei ragazzi ha notato una bottiglia d’acqua lasciata all’esterno per pulire eventuali “incidenti” dei cani e gli ha suggerito di usarla per lavare dove aveva urinato, ma la risposta è stata sprezzante: “Ma è per i cani…”, seguita da risate e urla. Un atteggiamento che dimostra non solo mancanza di educazione, ma totale disprezzo per lo spazio e la dignità altrui.
Un episodio che va ben oltre la semplice inciviltà: mette in luce il disinteresse verso le regole di convivenza e il rispetto per gli altri. Se diventa normale trattare le strade e le case come bagni pubblici, significa che qualcosa di profondo si è spezzato nella nostra vita comunitaria.
La cittadina di Torazza lancia quindi un appello ai genitori e agli insegnanti: “Educate i vostri figli. I bisogni si fanno a casa, nel bagno, non sulla casa degli altri.”
E non è solo un richiamo all’educazione: è un invito a ricordarci che il rispetto per chi ci vive accanto distingue una comunità dalla semplice convivenza. Torrazza merita rispetto, e non saranno le telecamere a insegnarlo, ma la coscienza.
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