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Eporedia Futura
29 Agosto 2025 - 20:44
Ebbene, cari lettori, siamo giunti al terzo capitolo dell’analisi – schietta e il più imparziale possibile – dell’esperienza in Giunta dell’Assessore Francesco Comotto. Questa piccola precisazione è necessaria, dal momento che il medesimo sembra convinto che, per qualche motivo, il sottoscritto nutra nei suoi confronti un qualche tipo di astio personale. Nulla di più lontano dal vero, tengo a precisare.
Sarei ben contento e sicuramente più sollevato, d’altro canto, se l’Assessore Comotto non fornisse a ogni piè sospinto l’occasione per ricordargli le posizioni politiche di cui, in passato, si è fatto paladino sotto le Rosse Torri.
Una piccola polemica estiva è sorta riguardo alle sue dichiarazioni sullo sgombero del Leoncavallo, il noto centro sociale milanese occupato, per il quale il nostro è addirittura arrivato a dire che “il Fascismo ci sta entrando in casa”. Per la carità, nulla di eccezionale per un esponente di sinistra. Quello che mi ha lasciato più perplesso è stato l’argomento portato a sostegno dell’occupazione (perché, a differenza di quanto detto dall’Assessore Comotto, non si tratta di uno “spazio pubblico abbandonato”, anzi: tale spazio è costato 3 milioni di euro, questa la somma del risarcimento che dovrà pagare lo Stato ai proprietari – altro che “spazio pubblico”).
Come si giustifica tale occupazione? Portando a esempio l’esperienza di una fiera vitivinicola chiamata “La Terra Trema”. Strano, no?
Per un attimo ho trovato inusuale che il nostro Assessore abbia menzionato una simile iniziativa, al posto delle solite argomentazioni della sinistra più radicale (anche se, purtroppo, oggi perfino il Partito Democratico – compreso il circolo eporediese – si schiera per l’illegalità come fosse una Ilaria Salis qualsiasi).
Poi l’illuminazione: ero a cena dall’amico e collega Antonio Cuomo, all’Aquila Nera, quando egli mi disse “Assaggia questo. È il vino che fa Comotto”. Non era male, me lo ricordo.
Tac! “In vino veritas” dicevano i latini e, come quasi sempre, ci azzeccavano.
Ecco a cos’era forse dovuto il grande interesse per il Leoncavallo da parte dell’Assessore Comotto.
Sarà che a questa manifestazione partecipava anche il nostro Assessore?
Una breve ricerca sul web è stata sufficiente a fare un po’ di luce: basta andare sul sito della fiera, nella sezione dei produttori, per vedere la foto del nostro e tutte le specifiche della sua produzione (di seguito il link: https://www.laterratrema.org/vignaioli-e-agricoltori/piemonte/garage-delluva/).
Ora, va bene tutto (si fa per dire), ma è possibile che un amministratore pubblico svolga attività imprenditoriale in uno spazio occupato e, di conseguenza, in un contesto di illegalità?
Certo, da un esponente di Alleanza Verdi e Sinistra potremmo aspettarcelo e sarebbe anche politicamente coerente con le posizioni portate in seno alle assemblee civiche.
Stona molto di più, invece, da chi si è fatto primo paladino in quel di Ivrea della Carta di Pisa (il codice etico per gli amministratori pubblici che si fonda sui principi di legalità e trasparenza), ai tempi in cui adorava battagliare contro il Partito Democratico.
A noi, che invece crediamo veramente nella legalità senza sbandierarla ai fini elettorali, appare inammissibile che un amministratore pubblico possa arricchirsi – anche indirettamente – dall’occupazione di uno stabile privato, costata più di tre milioni di euro ai contribuenti.
Non sappiamo con certezza se sia questo il caso dell’Assessore Comotto ma, in caso affermativo, le dimissioni – unite alle scuse – sarebbero l’unica risposta possibile.
Questo significa credere nella legalità.
P.S.
Scrivo questo editoriale mentre mezza città è allagata e le strade risultano al limite dell’impraticabile: di questo, con o senza l’amato Mobility Manager, dovrebbe occuparsi l’Assessore alla Viabilità e ai Lavori Pubblici di una Città.
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Commenti all'articolo
Sovietico Eporediese
30 Agosto 2025 - 23:27
Disse quello che frequenta un Bertot di cui il suo Comune fu sciolto per intrallazzi con la Mafia. Coi tuoi amici Caporali e Narcotrafficanti, pure il padre della Meloni beccato in Spagna con tonnellate di droghe già anni fa. Amico di Mangano e di Previti, alleato di Cota e le sue Mutande Verdi, legalità? Chiedi ai tuoi amici di Lega di pagare i 49 milioni rubati.
Sovietico Eporediese
30 Agosto 2025 - 20:24
Forse lei ignora ciò che fa la Salis ricordando che cosa è il fascismo e il Nazismo a chi ha dimenticato la propria Storia Nazionale e Internazionale. Forse dovresti fare un giro ad Auschwitz e Birkenau per capire cosa tu stai criticando della Salis. Un minimo di rispetto per chi difende anche i nostri Eporediesi che hanno scelto di stare dalla parte giusta.
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