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Malasanità

L'Asl To4 sollecita il pagamento di ticket non dovuti

Costituito un “team” che dopo un anno manda le lettere ai pazienti senza verificare se la prestazione sanitaria è stata effettuata.

L'Asl To4 sollecita il pagamento di ticket non dovuti

Un paziente paga il ticket a un "punto giallo"

La lettera, su carta intestata dell'Asl To4 e a firma del responsabile del servizio economico-finanziario Enrico Ghignone, arriva poco prima di Ferragosto: «con la presente si sollecita il pagamento della somma di euro ...», per «visite/esami specialistici» presso l'ospedale di Chivasso, risalenti a fine 2023, con allegato il modulo per il versamento. E se il pagamento non viene effettuato entro 60 giorni, conclude Ghignone, «il procedimento sarà trasmesso al Servizio Legale – Ufficio Contenzioso dell'Asl To4 che darà corso al recupero del credito».

Il paziente va a controllare il proprio fascicolo sanitario ma in quella data non gli risulta di essersi sottoposto ad alcun esame o visita specialistica, né all'ospedale di Chivasso né in altre strutture dell'Asl To4 o convenzionate. Scrive allora all'Asl: per favore, verificate (e, se davvero ho fatto una visita o un esame, per favore inviatemi il referto, perché non ce l'ho).

Dopo qualche giorno arriva la risposta da parte del “team sollecito ticket” dell'Asl: «Gentile utente, a seguito della sua istanza abbiamo effettuato i dovuti controlli. Per un errore informatico si è creata una situazione debitoria anomala nonostante la prestazione sanitaria risulti non effettuata. Il sollecito è pertanto annullato e nulla è dovuto. Ci scusiamo per il disguido e cordialmente salutiamo».

L'episodio si presta ad alcune considerazioni.
Innanzitutto: per “visite ed esami specialistici” l'Asl chiede, di norma, il pagamento anticipato: si prenota al CUP, viene inviato il modulo di pagamento, e il paziente deve aver pagato il ticket prima di presentarsi all'accettazione – e di effettuare la visita o l'esame – nel giorno stabilito. Com'è che l'Asl To4, invece, sollecita il pagamento del ticket dopo un anno e mezzo?

E poi: in questo caso il paziente – che aveva tenuto traccia della sua storia clinica – ha risposto, il “team sollecito ticket” dell'Asl ha effettuato le dovute verifiche e si è appurato che il pagamento non era dovuto. Ma se analoga lettera di sollecito arriva ad anziani in difficoltà o a persone che non sono in grado di controllare e di rispondere? Cosa fanno, pagano un ticket non dovuto, e se non lo pagano l'Asl avvia un'azione di recupero coattivo?

Il servizio sanitario nazionale va difeso – guai se non ci fosse – e migliorato, e le prestazioni vanno pagate (il giusto). Ma chi lo gestisce, anche a livello di Asl, dovrebbe adoperarsi per fare in modo che certe cose non accadano. Prima di inviare lettere con cui si chiedono ai pazienti somme non dovute, minacciando l'avvio di un contenzioso in caso di mancato pagamento, bisogna controllare bene. Nel 2025, nella sanità pubblica, tutti i passaggi di denaro sono tracciati: se c'è un “team” appositamente dedicato al controllo del pagamento dei ticket, è bene che faccia coscienziosamente e puntigliosamente il suo lavoro.

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