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Il Centro Gandhi di Ivrea: “La deterrenza non porta la pace, ma alimenta la corsa agli armamenti”

In occasione della giornata di preghiera e digiuno promossa da Papa Leone XIV, l’associazione eporediese diffonde un comunicato durissimo: «Le guerre sono un crimine contro l’umanità, l’Italia ratifichi subito il trattato ONU per la proibizione delle armi nucleari».

Il Centro Gandhi di Ivrea: “La deterrenza non porta la pace, ma alimenta la corsa agli armamenti”

Il Centro Gandhi di Ivrea: “La deterrenza non porta la pace, ma alimenta la corsa agli armamenti”

Il Centro Gandhi di Ivrea interviene con decisione in occasione della giornata di preghiera e digiuno per la pace nel mondo, promossa da Papa Leone XIV per venerdì 22 agosto.

In un comunicato diffuso dall’associazione si legge: «In occasione della giornata di preghiera e digiuno per la pace nel mondo, promossa da Papa Leone XIV venerdì 22 agosto, vogliamo ribadire che i numerosi conflitti armati esistenti nel mondo, in primis quelli in Ucraina e nella striscia di Gaza, derivano da una concezione totalmente erronea delle politiche e delle strategie militari di difesa della sicurezza nazionale. È oramai evidente che il principio della cosiddetta “deterrenza” non garantisce la sicurezza nazionale né, tantomeno, la pace nel mondo perché serve soltanto a suscitare il timore di essere aggrediti militarmente da altri stati e, di conseguenza, ad alimentare la corsa al riarmo e l’abnorme proliferazione degli armamenti di distruzione di massa (nel 2017 esistevano nel mondo 14.900 testate nucleari). La “deterrenza” è funzionale soltanto agli interessi economico-finanziari dell’industria bellica sostenuta dagli stati maggiori degli eserciti e dalla politica militarista dei governanti.»

stop war

Il documento prosegue indicando la via alternativa alla logica degli arsenali: «Per promuovere efficacemente la pace nel mondo occorre lavorare non per riempire gli arsenali di armi sempre più distruttive e letali, ma, al contrario, per attuare i principi del pacifismo giuridico-istituzionale partendo dal presupposto che le guerre, considerate da Gandhi un “crimine contro l’umanità” a prescindere dalle motivazioni politiche, economiche, etniche e/o religiose che le hanno scatenate, devono essere, per quanto possibile, prevenute sviluppando incisive politiche di riforma del diritto internazionale e delle istituzioni transnazionali quali l’ONU e la CPI.»

Una posizione chiara, che si concretizza nel sostegno alle politiche di disarmo.

«Per questo motivo noi sosteniamo fermamente le politiche per il disarmo e, tra queste, la messa al bando delle armi nucleari attraverso la sottoscrizione del trattato TPNW (trattato sulla proibizione delle armi nucleari) promosso dall’ONU, approvato da 122 Stati nel 2017, entrato in vigore nel 2021 e, purtroppo, non ancora ratificato né firmato dal Governo italiano.»

Il comunicato si chiude con un richiamo alla lezione kantiana e a un appello alle generazioni future:

«Solo rendendo più efficaci le istituzioni transnazionali e più cogente il diritto internazionale sarà possibile, se non abolire la guerra come auspicava I. Kant nel 1795 con il suo trattato “Per una pace perpetua”, almeno ridurre la quantità e la letalità dei conflitti armati esistenti nel mondo, per consegnare ai nostri posteri un mondo più equo e solidale, liberato dal flagello della guerra e dall’incubo della distruzione totale.»

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