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Piazza Ottinetti, la scommessa di Ivrea: tra visione e progetto da 50 mila euro

Il Comune affida allo studio torinese Officina delle Idee la rigenerazione dei portici e della Biblioteca Nigra. Il sindaco Chiantore sogna una piazza aperta, viva e permeabile, ma la sfida sarà convincere i cittadini che stavolta il cambiamento è reale

Piazza Ottinetti, la scommessa di Ivrea: tra visione e progetto da 50 mila euro

Matteo Chiantore. Sullo sfondo piazza Ottinetti

C’è chi la ricorda piena di vita, con i portici animati dal mercato e la biblioteca come presidio culturale. Piazza Ottinetti, uno degli spazi più centrali e simbolici della città, da anni è al centro di discussioni, critiche e progetti rimasti sospesi.

Ora, però, sembra arrivato il momento di un passo concreto: il Comune ha affidato un incarico professionale che punta a rigenerare i portici e a valorizzare la Biblioteca civica Costantino Nigra, immaginandoli “fulcro di una nuova socialità urbana”.

Alla base c’è la visione del sindaco Matteo Chiantore, che non vuole limitarsi a una semplice ristrutturazione, ma a ripensare il modo in cui piazza e biblioteca dialogano con la città.

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Piazza Ottinetti vestita di cultura in occasione di "Capitale italiana del libro"

Morale? Le serrande vanno alzate, trasformando gli interni in spazi permeabili e accessibili, un invito a entrare, non una barriera. Alcune sale dovranno essere liberate dai volumi meno consultati e trasformate in luoghi per incontri, presentazioni, attività ludiche, momenti di socialità. L’idea più suggestiva è quella di un caffè che nei mesi estivi possa affacciarsi sotto i portici, trasformando la piazza in un salotto urbano dove la cultura incontra la quotidianità. Un progetto che si completa con dettagli concreti: nuove tende uniformi, come in piazza San Carlo a Torino e un sistema di illuminazione capace di dare armonia e identità all’intera area.

Per dare corpo a questa visione, l’amministrazione ha scelto la strada dell’affidamento diretto, dopo aver valutato due preventivi: dell’architetto eporediese Claudio Menaldino e dello studio torinese Officina delle Idee a cui è stato assegnato l’incarico. Una decisione motivata dal curriculum di peso dello studio, già autore di progetti in contesti di prestigio come l’Archivio di Stato di Torino, il Castello di Miramare di Trieste, la Biblioteca Nazionale di Torino, la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, il Visitor Center Unesco di Venaria e il Polo Culturale delle Orfane di Mondovì.

Il progetto, dal valore complessivo di 50.625,63 euro, non si riduce a qualche disegno di massima. Prevede rilievi strumentali, analisi puntuali delle necessità, elaborati grafici, render scenografici destinati a illustrare ai cittadini le trasformazioni, relazioni tecniche, computi economici e capitolati d’appalto. Officina delle Idee seguirà inoltre la direzione lavori, con sopralluoghi, coordinamento e certificazione finale. In pratica, accompagnerà il Comune dall’idea iniziale fino alla consegna concreta dell’opera.

Per Chiantore è una scommessa politica e culturale. La sfida, però, non è semplice: i vincoli della Soprintendenza restano un passaggio obbligato, e il giudizio finale spetterà ai cittadini.

Troppe volte Ivrea ha visto nascere progetti con grandi promesse e restare poi a metà strada, incapaci di generare quel cambiamento sperato. Stavolta la differenza potrebbe stare nella chiarezza con cui il sindaco ha messo in campo la sua visione: non una piazza da usare solo per eventi occasionali, ma un luogo quotidiano di incontro; non una biblioteca confinata a deposito di libri, ma uno spazio aperto, dove la cultura si intreccia con le relazioni e con la vita di tutti i giorni.

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