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Comune e Confesercenti insieme per rilanciare il centro storico di Ivrea

Con una delibera del 7 agosto la Giunta Chiantore stanzia 15mila euro per il progetto “Se vive il commercio, vive la città”, che coinvolge via Arduino, via Gozzano, via Guarnotta e piazza Gioberti

Comune e Confesercenti insieme per rilanciare il centro storico di Ivrea

Via Arduino Ivrea

La Giunta comunale di Ivrea ha finalmente preso atto ufficialmente – non che non lo sapesse – che il centro storico è in difficoltà. Con la delibera n. 245 del 7 agosto 2025 il sindaco Matteo Chiantore e la sua squadra hanno deciso di destinare 15mila euro al progetto di Confesercenti, dal titolo programmatico “Se vive il commercio, vive la città”. Un’iniziativa che, almeno sulla carta, dovrebbe rilanciare alcune vie del centro storico – via Arduino, via Guarnotta, via Gozzano e piazza Gioberti – restituendo un po’ di vitalità a un centro segnato da serrande abbassate e vetrine spente.

Il piano si articola in quattro fasi ordinate e ben scandite: una mappatura degli immobili sfitti e delle dinamiche economiche, un confronto con enti e uffici come la Soprintendenza e l’ASL, la costruzione partecipata di un progetto insieme a commercianti e associazioni e, se necessario, un regolamento ad hoc per governare le trasformazioni. Le scadenze sono già fissate: settembre 2025 – dicembre 2026. Tutto molto inquadrato, con l’obiettivo dichiarato di dare un assetto duraturo e condiviso a questa parte di città.

Un intento nobile, che si inserisce in una vitalità già ritrovata negli ultimi mesi grazie al lavoro dell’associazione Sbam, guidata da Lorena Borsetti. 

delibera

“Sbam” come qualcosa che “sbatte”, che fa “ruomore”, che rompe gli schemi. 

Dove “S” sta a quello che più ci piace, ma la “B” sta per Borghetto, la “A” per Arduino e la “M” per Maretta.

Da più di un anno, con puntualità quasi mensile, Sbam organizza eventi culturali, mostre, mercatini, laboratori per bambini. Dialoga con i commercianti, crea reti di collaborazione, prova a trasformare spazi dimenticati a luoghi di socialità. Tutto questo senza bisogno di contributi comunali, senza il conforto di protocolli o delibere, ma con l’energia e la convinzione che solo l’associazionismo sa mettere in campo.

Ecco perché la delibera approvata non rappresenta tanto una scoperta quanto una formalizzazione. Che il centro fosse in crisi lo sapevano già i cittadini, i commercianti e le associazioni che, con i loro sforzi, hanno iniziato a reagire. La novità sta nel fatto che oggi quelle esigenze trovano un riconoscimento e forse anche un sostegno economico che potrà dare continuità e struttura a quanto è stato avviato dal basso.

Il sindaco Chiantore parla di “sviluppo locale integrato” e di “lotta alla rarefazione dell’offerta commerciale”. Parole che nei comunicati ufficiali hanno un certo peso, ma che, se tradotte in azioni concrete, possono davvero segnare una svolta.  Ora spetta al Comune dimostrare che unendo forze e risorse si può fare un passo in più, trasformando l’esperienza sporadica in strategia urbana.

Il contributo di 15mila euro, inserito nel bilancio triennale 2025-2027 al capitolo “riqualificazione commerciale via Arduino”, potrà servire a finanziare iniziative coordinate, avviare tavoli di lavoro, sostenere una programmazione più ampia. Ma sarà il coinvolgimento delle persone, delle botteghe e delle associazioni a fare la differenza. Perché nessuna cifra, da sola, può restituire vita a una strada se manca la comunità pronta a viverla.

Un cambiamento potrebbe essere la  trasformaazione di Ivrea, nella città degli artisti di strada, non un giorno, due giorni o tre, ma tutto l’anno senza soluzione di continuità. Con pittori, musicisti, ritrattisti, writer...

Proprio su questo si era concentrata una mozione, firmata dal consigliere comunale Massimiliano De Stefano che richiama una legge regionale  del 15 luglio 2003 sulla valorizzazione di tutte le attività proprie delle arti, svolte liberamente in spazi aperti al pubblico, ma anche l’articolo 24 del Regolamento di Polizia Urbana di Ivrea in cui si mette nero su bianco che l’attività artistica di strada non è soggetta alle disposizioni in materia di occupazione di aree e spazi pubblici. 

“Perchè la si consideri tale - si legge - non deve essere esercitata per una durata superiore a due ore nello stesso luogo. Deve avvenire a non meno di 200 metri lineari di distanza o a non meno di due ore dalla fine della precedente esibizione, senza l’impiego di palcoscenico, platea, sedute per il pubblico e attrezzature diverse dagli strumenti tipici dell’attività stessa e tali da non occupare complessivamente un’area superiore a 4 metri quadrati.

De Stefano chiedeva al sindaco di impegnarsi a trasformare Ivrea in una città davvero ospitale verso gli artisti, incentivandone la presenza in tutti i modi possibili: con comunicati stampa da pubblicare sul sito e sui social, organizzando  rassegne e festival dedicati a loro e, infine, individuando spazi in centro e in tutti quartieri della città

E poi d’un tratto, così, per caso, ti addentri in via Arduino, in piazza Maretta e al Borghetto e ti sembra di essere finito in un altro tempo, in un’altra città. Un luogo bello, diverso, vivace, cosmopolita e turistico.

Può succedere, e a volte succede, che un sogno si trasformi in realtà. Quello di un’Ivrea un po’ Portobello Road’s che guarda a Londra e ai mercatini, ai musicisti di strada di Grafton street a Dublino. E poi si cammina fino a piazza Maretta, novella Montmartre di Parigi, con decine di pittori en plein air, infine al Borghetto, che è un po’ di Toscana...

Sarà anche un sogno per questa parte di Ivrea, spesso finita nelle pagine di cronaca per le “vetrine chiuse”, ma è da qui che si deve ripartire.

Si può fare? 

Torino da anni è aperta e accogliente verso le attività artistiche di strada, ritenendole importanti e utili per rendere migliore l’atmosfera creativa e culturale della città.

A Torino per attività di strada si intendono le esibizioni in luoghi pubblici (piazze, marciapiedi, zone pedonali) da parte di artisti che offrono spettacoli di intrattenimento di musica, teatro, giocoleria o altre discipline, ma anche tutti quelli che realizzano e vendono opere creative del proprio ingegno sul posto (pittori, ritrattisti, caricaturisti, ecc.), in esemplari unici.

Nel capoluogo piemontese, per rendere le attività e le esibizioni meglio fruibili dalla cittadinanza e compatibili con le esigenze dei residenti, è stato deciso di sperimentare un sistema di prenotazioni degli spazi con orari fissi attraverso la web app Arthecity.

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