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Dossier scuola
21 Agosto 2025 - 21:25
Si torna in classe, le famiglie temono la stangata
Con l'avvicinarsi del nuovo anno scolastico si ripresenta per le famiglie italiane lo spettro caro libri e caro cartoleria: per il corredo scolastico le associazioni dei consumatori stimano un aumento tra il 3 e il 5%, ma il vero allarme riguarda i libri.
Non a caso l'Antitrust nei mesi scorsi ha puntato il dito sull'editoria italiana accusandola di prezzi in crescita, poca concorrenza, ostacoli al mercato dell'usato e sconti limitati. La spesa media per studente per i libri si attesta oggi sui 580 euro alle medie e 1250 alle superiori. E l'introduzione del digitale non ha portato i benefici sperati: il 95% delle classi utilizza ancora la versione cartacea insieme all'ebook, quest'ultimo concesso in licenza e non rivendibile.Nonostante il calo della popolazione scolastica (-7% dal 2019) i ricavi del settore sono cresciuti del 13% in 10 anni, soprattutto a causa del rincaro dei prezzi che cade sulle spalle delle famiglie.
Nel 2025, secondo i dati forniti dall'Aie, l'Associazione italiana editori, l'aumento del prezzo dei libri scolastici è di circa l'1,7% per le medie e l'1,8 per le superiori. Il Codacons, oltre a puntare il dito sull'anomalo tasso di cambio nei testi adottati dai docenti e sul numero eccessivo di nuove edizioni sul mercato, punta il faro anche contro il caro cartoleria: per uno zaino griffato la spesa può superare i 200 euro, mentre per un astuccio attrezzato si arriva a spendere 60 euro e può sfiorare i 40 euro il prezzo di un diario per l'anno scolastico 2025/2026.
Alcune associazioni, come Cittadinanzattiva, chiedono di introdurre un sistema di detrazione fiscale per le spese sostenute per l'acquisto dei libri di testo, come avviene per le spese sanitarie, oltre ad un innalzamento della soglia Isee per l'accesso ai fondi per l'acquisto di libri.
Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, rispondendo recentemente ad una interrogazione parlamentare di Azione, ha evidenziato che ha proceduto, impegnando il bilancio del ministero, a incrementare lo stanziamento del fondo per l'acquisto di libri di testo per le famiglie non abbienti portandolo, dagli originari 133 milioni di euro, a 137 milioni di euro nel 2024 e 2025 e a 139 milioni di euro per gli anni 2026 e 2027; ha ricordato di aver ricostituito la Conferenza Nazionale per il diritto allo studio con lo scopo principale di individuare, insieme ai rappresentanti della Conferenza delle Regioni e dell'Anci, misure che possano semplificare i processi di accesso ai contributi. Infine, nell'incontro tenuto con il ministro dell'Economia Giorgetti nei giorni scorsi, il ministro Valditara ha proposto altre misure da inserire nella prossima legge di bilancio in favore delle famiglie meno abbienti per ulteriori agevolazioni nell'acquisto dei libri di testo.
Stop ai cellulari in classe, stretta sul voto in condotta, novità all'esame di Maturità e, dal 2026, anche nuovi programmi scolastici alle elementari e alle medie. Sono tante le novità che attendono la scuola a poche settimane, ormai, dalla riapertura.
Da quest'anno scolastico il cellulare sarà bandito durante le lezioni in tutti gli istituti di ogni ordine e grado: il ministero dell'Istruzione ha diffuso infatti a giugno una circolare che dispone a partire da settembre anche per gli studenti delle superiori - al primo ciclo i telefonini erano già stati vietati - il divieto di utilizzo del telefonino durante lo svolgimento dell'attività didattica e più in generale in orario scolastico.
Entrano inoltre in vigore da settembre le nuove disposizioni sul voto in condotta: chi riceverà un 5 in condotta dovrà ripetere l'anno, mentre con il 6 alle superiori sarà "rimandato a settembre" e per essere promosso dovrà superare una prova avente per oggetto i valori di cittadinanza. Il voto in condotta torna alle medie (espresso in decimi) e farà media. In generale il voto in condotta dovrà essere riferito a tutto l'anno scolastico e non più al quadrimestre.
Per gli studenti dell'ultimo anno delle superiori l'elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale dovrà essere trattato in sede di colloquio all'esame di Stato. Il voto sul comportamento inciderà anche sui crediti per l'ammissione all'esame di Maturità: il punteggio più alto può essere dato solo se il voto di comportamento assegnato è pari a nove.
Cambia anche la sospensione: se sospeso fino a due giorni, lo studente sarà coinvolto in attività di approfondimento; qualora la sospensione superi i due giorni, dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate.
Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha anche annunciato per l'anno scolastico che sta per partire una serie di novità sull'esame di Maturità, con cambiamenti significativi sul colloquio orale, che diventa multidisciplinare e valuta le competenze acquisite. Chi si rifiuterà di sostenere l'orale verrà bocciato. Inoltre la seconda prova, specifica per indirizzo, potrebbe subire modifiche.
Una novità attesa per il 2026-2027 riguarderà la revisione dei programmi alle elementari e alle medie. Infine, il ministro ha annunciato che nei futuri progetti di edilizia residenziale sociale verranno destinati alloggi a prezzi calmierati anche a chi lavora nella scuola.
Anno scolastico nuovo, problemi vecchi. Saranno, quest'anno, oltre 250mila i contratti a tempo determinato, denunciano i sindacati. Un dato smentito da fonti del dicastero dell'Istruzione che parlano di "stupore e indignazione per numeri strampalati che continuano a circolare" i quali non terrebbero conto "che si stanno per assumere o sono stati appena assunti oltre 50mila docenti precari."
Sempre le stesse fonti sottolineano poi che circa la metà dei docenti di sostegno precari avrà una sorta di stabilizzazione implicita con la possibilità di scelta da parte delle famiglie.
Ma per i sindacati i numeri sono diversi: Giuseppe D'Aprile, segretario generale Uil Scuola RUA, parla di vera "emergenza sociale" mentre per Vito Castellana, coordinatore Gilda, "la piaga del precariato è destinata ad accrescersi quest'anno ancora di più sui posti di sostegno."
Altro tema che si ripropone, secondo Gianna Fracassi, leader della Flc Cgil, è quello della "annosa questione delle scuole a reggenza che il ministro Valditara aveva promesso di superare."
Mario Rusconi, presidente dell'Anp, osserva: "Ogni anno abbiamo cento mila studenti in meno, in 10 anni si perderanno 1 milione di studenti, per cui è già un fatto positivo che non vengano ridotti gli organici attuali."
D'Aprile ribadisce: "Le immissioni in ruolo annunciate dal ministro, poco più di 54 mila tra posti comuni, sostegno e religione, rappresentano un segnale positivo ma restano del tutto insufficienti."
Anche Castellana avverte: "Il problema del precariato non verrà risolto, anzi il rischio è che aumenti, perché la procedura di reclutamento è farraginosa e molti posti rischiano di rimanere scoperti."
Fracassi ricorda: "Lo scorso anno abbiamo sfondato la cifra di 300mila precari e per il prossimo anno scolastico prevediamo che i contratti a tempo determinato saranno circa 250mila."
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