Cerca

Attualità

Piastra spenderà 14.640 euro per capire se a Settimo uomini e donne sono uguali...

Il Comune di Settimo Torinese investe 14.640 euro nel primo bilancio di genere: incarico triennale a Giovanna Badalassi per misurare l’impatto della spesa su uomini e donne e avviare una trasformazione organizzativa.

Piastra spenderà 14.640 euro per capire se a Settimo uomini e donne sono uguali...

Il Comune di Settimo Torinese ha deciso di investire 14.640 euro per redigere il suo primo Bilancio di genere. L’incarico, affidato con determinazione dirigenziale n. 748 del 25 luglio 2025, è stato assegnato alla dott.ssa Giovanna Badalassi, economista genovese considerata tra le più esperte in materia di politiche di genere. Sarà un lavoro lungo. Un lavoro triennale, dal luglio 2025 al giugno 2028, che dovrà servire a capire come le risorse pubbliche impattano sulla vita di uomini e donne e – parole dell’Amministrazione – a rendere Settimo “una città più equa, inclusiva e consapevole delle differenze”.

Ora, per i non addetti ai lavori, vale la pena chiedersi: che cos’è questo benedetto Bilancio di genere? Non è un bilancio rosa shocking da mettere accanto a quello consuntivo e preventivo, né un esercizio di stile da festival dell’innovazione. È, in teoria, uno strumento di analisi e programmazione: serve a guardare come il Comune spende i soldi pubblici e a capire se le politiche adottate favoriscono (o sfavoriscono) in modo diverso uomini e donne. Ad esempio: se le risorse finiscono in gran parte su settori tradizionalmente maschili, come le infrastrutture sportive, o se vengono investite in servizi che hanno un impatto maggiore sulla vita delle donne, come scuole, asili nido o assistenza agli anziani.

Insomma, il bilancio di genere dovrebbe smascherare le disuguaglianze nascoste nella spesa pubblica. Un po’ come guardare le stesse cifre con una lente colorata: quella delle differenze di genere. Non si tratta di inventare nuove tasse o bonus, ma di capire se le politiche comunali, pur non volendolo, alimentano disparità. 

Il Comune di Settimo, evidentemente, ha deciso che questo strumento non può più mancare. Potrebbe trattarsi di una delle tanti visioni "piastriane": Settimo la città più donna d'Europa... Metti che a Bruxelles si inventino il concorso sulle "città" più femminili di Europa... ci sarebbe pure la certificazione...

documento

Morale?  Dopo un’indagine di mercato e tre preventivi raccolti, i dirigenti del Comune hanno scelto la proposta della Badalassi: curriculum di tutto rispetto, esperienza con altri enti locali e un prezzo giudicato “più vantaggioso”.

Così, il contratto è stato firmato: 12.000 euro più IVA, che fanno appunto 14.640 euro, con impegni di spesa progressivi negli anni – 1.220 euro nel 2025, 2.440 euro nel 2026, 3.660 euro nel 2027 e il resto nel 2028.

Naturalmente, la scelta non è caduta dal cielo. Già lo scorso 10 giugno, con delibera n. 134, il Consiglio comunale aveva approvato l’avvio del percorso, con obiettivi molto ambiziosi: monitorare l’impatto delle politiche, avviare un processo di “trasformazione culturale e organizzativa” dentro il Comune e costruire, nell’arco di tre anni, una struttura solida e duratura. Tradotto: non un documento da archiviare nel cassetto, ma un meccanismo che nel tempo dovrebbe diventare parte integrante della macchina comunale.

Meglio ancora, quando tra qualche anno qualcuno si chiederà perché le mamme fanno i salti mortali tra lavoro e scuola, il Comune potrà rispondere: “Lo sapevamo, c’era scritto nel bilancio di genere”.

Tutto bello, tutto importante. Ma la domanda che sorge spontanea è: serve davvero un esperto esterno per scoprire che uomini e donne vivono la città in modo diverso? 

Un pizzico di sarcasmo è inevitabile: immaginare un documento ufficiale che certifica che le donne usano di più gli asili nido o che gli uomini frequentano di più i centri sportivi non è esattamente una scoperta rivoluzionaria. Probabilmente la forza dello strumento sta proprio lì: dare dignità statistica a quello che tutti sanno

Certo, resta da capire come i risultati finiranno davvero per influenzare le scelte politiche concrete e quanto, invece, il documento rimarrà un buon esercizio teorico da citare nelle relazioni istituzionali.

Per ora, ciò che è certo è che la città spenderà 14.640 euro per avere il suo primo bilancio di genere.

Sono tanti? Sono pochi? Quando Piastra ha deciso che si dovevano spendere, ha pensato che erano soldi di tutti i cittadini proprio come ha fatto quando c'erano in ballo i 5 mila euro per i parcheggi oppure no?

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori