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Il tribunale ordina ad Aeroitalia di cambiare nome, logo e colori dopo la vittoria di ITA Airways

Dal 2026 stop al marchio ritenuto troppo simile ad Alitalia, ma la battaglia legale è ancora aperta

Aeroitalia obbligata al rebranding: il tribunale di roma dà ragione a Ita Airways

Aeroitalia obbligata al rebranding: il tribunale di roma dà ragione a Ita Airways

Aeroitalia dovrà dire addio al proprio marchio. Lo ha stabilito il tribunale di Roma, che in secondo grado ha accolto il ricorso di ITA Airways, la compagnia nata dalle ceneri di Alitalia e oggi controllata per il 41% da Lufthansa e per il resto dal Ministero dell’Economia. Secondo i giudici, l’immagine di Aeroitalia era troppo simile a quella dell’ex compagnia di bandiera, tanto da poter generare confusione nei passeggeri e sfruttare indebitamente la riconoscibilità di un brand storico acquistato da ITA nel 2021 per 90 milioni di euro, nell’ambito della procedura fallimentare gestita dai commissari straordinari.

Il provvedimento riguarda la causa cautelare avviata da ITA per tutelare il marchio in attesa della sentenza definitiva, che richiederà ancora circa due anni. A maggio, il tribunale ha ribaltato la decisione di primo grado che aveva dato torto a ITA, stabilendo che Aeroitalia non potrà più utilizzare né il marchio “denominativo e figurativo” né la “A tricolore stilizzata” simile allo storico logo Alitalia. Il divieto entrerà in vigore il 1° gennaio 2026, in Italia e in tutta l’Unione Europea, con una penale di mille euro al giorno in caso di violazione.

Il cambio di identità sarà radicale: nome, logo, livrea degli aerei e persino il dominio web dovranno essere modificati. Un passaggio obbligato nonostante un tentativo di accordo extragiudiziale avviato da Aeroitalia a maggio, ma naufragato senza risultati. Il nuovo nome è già stato scelto, come confermato dall’amministratore delegato Gaetano Intrieri, e sarà annunciato a breve. Per facilitare la transizione, fino a gennaio 2026 il nuovo marchio sarà accompagnato dalla dicitura “operated by Aeroitalia”, così da mantenere un minimo di continuità agli occhi dei clienti.

La vicenda, però, è tutt’altro che chiusa. Il prossimo ottobre si terrà una nuova udienza, mentre la sentenza di merito arriverà fra circa due anni. In caso di vittoria, Aeroitalia prevede di tornare al marchio originario e di chiedere a ITA Airways un risarcimento monstre da 900 milioni di euro, cifra che – secondo l’azienda – rifletterebbe l’impatto economico di un rebranding completo e forzato in un settore dove reputazione e riconoscibilità rappresentano asset strategici.

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