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08 Agosto 2025 - 00:17
A Usseglio, il parco della Villa Conte Cibrario si mostra come un luogo che invita naturalmente al pensiero, al dialogo che, come ricordava Hannah Arendt, "è la vera essenza del pensare".
Così, sotto gli alberi appena riconosciuti come monumentali dal Ministero dell’Agricoltura, due voci si sono alzate per interrogare il nostro presente: quella di un filosofo e quella di un teologo, in cerca di orizzonti nel tempo incerto che ci attraversa.
Nel pomeriggio di giovedì 7 agosto, circa cento persone hanno preso parte a uno degli appuntamenti più attesi dell’estate culturale dell’alta valle di Lanzo: la quarta edizione di “Scrittori in Alto”, rassegna curata da Umberto Cibrario e Susanna Piano, in collaborazione con la Pro Loco di Usseglio e il sostegno dell’Albergo Rocciamelone e del Comune.
Ad aprire il pomeriggio, Susanna Piano, che ha accolto il pubblico ricordando lo spirito che anima la rassegna: “È un grandissimo onore per noi avere qui a Usseglio due voci così note e così autorevoli, quelle del teologo Piero Coda e del filosofo Massimo Donà, ai quali esprimiamo tutta la nostra gratitudine per aver accettato il nostro invito”.
Accanto a lei, Umberto Cibrario, custode della memoria storica e affettiva della villa, che per l’occasione ha aperto nuovamente al pubblico il suo parco, normalmente chiuso, permettendo ai presenti di ammirare anche i due frassini monumentali, recentemente inseriti nell’elenco nazionale degli alberi d’interesse storico.
L'incontro nel parco di Villa Cibrario
Tema dell’incontro: “Cambiamenti d’epoca. Quali orizzonti?” Una domanda aperta, lanciata come una sfida, accolta e rielaborata in un intenso dialogo tra Piero Coda, teologo e Segretario Generale della Commissione Teologica Internazionale, e Massimo Donà, filosofo, musicista e docente all’Università San Raffaele di Milano.
L’occasione era la pubblicazione del nono volume del Dizionario Dinamico di Ontologia Trinitaria, dal titolo “Gli ultimi sono/saranno i primi”. Ma la riflessione si è presto allargata, abbracciando le crisi globali, le tensioni spirituali e i nodi concettuali del nostro tempo.
Un dialogo che ha voluto essere, come ha sottolineato Coda, “un invito, senza pretese ma convinto, ad alzare lo sguardo con realismo e con speranza”. Un invito che il paesaggio stesso di Usseglio sembrava suggerire naturalmente.
“Lo scorcio delle montagne ci invita a questo – ha detto il teologo – alzare lo sguardo per cercare di decifrare qualcosa degli orizzonti che si aprono dinanzi a noi”.
Non si è parlato di crisi in modo generico. Coda ha offerto uno sguardo lucido sull’attualità, richiamando le guerre in corso, la crescente fragilità dell’ordine internazionale, l’erosione dei principi condivisi su cui si fondava l’idea stessa di società globale.
"La terza guerra mondiale a pezzi, secondo l’efficace espressione di Papa Francesco, è ormai sotto gli occhi di tutti. Dalla Libia a Gaza, dall’Ucraina a molti conflitti dimenticati, il mondo sembra avanzare verso una crisi dell’idea stessa di civiltà internazionale", ha affermato Coda per poi guidare i presenti verso l'utilizzo della filosofia e della teologia come strumenti per interpretare, comprendere e forse anche orientare il cambiamento.
“Ci troviamo davanti a una radicale destrutturazione della società internazionale - ha osservato il teologo - la forza del diritto sta cedendo alla ragione della forza. Ma proprio per questo è necessario alzare lo sguardo. Farlo con realismo, ma anche con speranza.”
Nel suo intervento, Massimo Donà ha incalzato con un pensiero sempre in bilico tra metafisica e prassi, ragione e intuizione, suoni e silenzi. Il suo approccio, attraversato dalla passione musicale che lo contraddistingue, ha dato profondità e ritmo al confronto, rafforzando il valore della parola filosofica quando si apre al dialogo, anziché chiudersi nella solitudine delle formule.
Nel pubblico, attento e partecipe, anche Francesca Bertino, laureata in filosofia e rappresentante della Pro Loco di Usseglio, che ha portato i saluti dell’associazione e ha sottolineato il valore culturale della rassegna.
Folta partecipazione a Usseglio
“Questo evento è parte di una rassegna che ormai va avanti da molti anni e che rende vivo questo monumento della storia di Usseglio, ovvero la Villa del Conte Cibrario – ha detto –. La Pro Loco ringrazia i graditi ospiti. Tutti noi ci rendiamo conto di quanto sia importante, in questi tempi, dialogare, parlare. Hannah Arendt diceva che il dialogo è la natura stessa del pensiero, quindi pensiamo”.
Proprio questo vuole essere Scrittori in Alto: un luogo di pensiero nel cuore della montagna. Non una rassegna elitaria, ma uno spazio di condivisione. Non un evento calato dall’alto, ma qualcosa che nasce dalla comunità e si apre al mondo.
Con l’edizione 2025, la rassegna conferma la sua capacità di attrarre protagonisti del pensiero contemporaneo, offrendo al contempo un’esperienza di immersione nella natura e nel dialogo.
A Usseglio, filosofia e teologia si sono incontrate sotto due frassini secolari per riflettere sull’epoca che cambia. E nel farlo, hanno ricordato che il pensiero, per essere vivo, ha bisogno di voci che si ascoltano. E di luoghi che permettano questo ascolto.
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