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Canavese: tori impazziti sulla provinciale? No, solo due mucche spaventate

Fuga rocambolesca di mucche dopo un incidente: la comunità tira un sospiro di sollievo dopo il ritrovamento

Fuga bovina a San Giusto Canavese

Canavese, mucche in fuga sulla provinciale: inizialmente scambiati per tori

Sembrava una scena da film comico, e invece ha tenuto col fiato sospeso un’intera comunità. Martedì mattina, sulla provinciale 40 a San Giusto Canavese, due mucche sono riuscite a fuggire dopo il ribaltamento del camioncino che le stava trasportando. L'incidente, avvenuto in una zona di aperta campagna, ha scatenato un allarme collettivo: il primo bollettino del Comune parlava di tori in fuga, provocando non poca preoccupazione tra i residenti.

Il veicolo si è ribaltato per cause ancora in fase di accertamento. L’autista, rimasto ferito ma non in modo grave, ha avuto la prontezza di chiamare subito i soccorsi. Il ribaltamento ha aperto il portellone posteriore e i due animali sono usciti terrorizzati, iniziando a vagare tra i campi. Le comunicazioni iniziali, forse influenzate dalla concitazione del momento, hanno alimentato una certa ansia nella popolazione, che temeva la presenza di due tori in libertà. Solo in seguito si è scoperto che si trattava in realtà di due mucche, più docili ma pur sempre imprevedibili in un contesto estraneo.

Le operazioni di recupero sono durate quasi 48 ore, e hanno coinvolto vigili del fuoco, carabinieri, agenti della polizia locale, volontari e agricoltori della zona. I due bovini si erano infatti allontanati parecchio dal punto dell’incidente, percorrendo i campi senza mai avvicinarsi al centro abitato. Questo ha evitato il peggio ma ha complicato il ritrovamento, obbligando le squadre a monitorare ettari di terreno agricolo e zone boschive.

È stato grazie alla segnalazione di un agricoltore che la situazione si è sbloccata: i due animali erano stati notati mentre pascolavano tra le stoppie vicino a una cascina isolata. I soccorritori hanno provveduto a tranquillizzarli e a radunarli con l’aiuto di recinzioni mobili, riuscendo infine a ricondurli in sicurezza dal loro proprietario, residente in un paese vicino.

L’episodio ha suscitato curiosità e ironia, ma anche riflessioni più serie. Da un lato, si è evidenziata l’importanza della prontezza di reazione delle autorità, che in pochi minuti hanno attivato un protocollo di emergenza per garantire la sicurezza pubblica. Dall’altro, è emersa una certa fragilità nel sistema di comunicazione tra istituzioni e cittadini: l’informazione iniziale, imprecisa, ha avuto l’effetto di generare una preoccupazione esagerata. La parola “tori”, riportata anche dai canali istituzionali, ha evocato scenari ben più pericolosi di quelli reali.

Nonostante tutto, il Comune ha mantenuto la calma, aggiornando in modo regolare la cittadinanza attraverso i social. Una volta chiarito l'equivoco, l’attenzione si è spostata sul benessere degli animali, che secondo quanto riferito non hanno riportato ferite. Anche l’autista, inizialmente accompagnato in ospedale per accertamenti, è stato dimesso poche ore dopo.

La vicenda è diventata in poche ore oggetto di commenti e battute sui gruppi social locali, dove alcuni hanno paragonato l’episodio alle celebri corse taurine di Pamplona, ma in versione canavesana e rurale. Qualcuno ha suggerito ironicamente di installare dei segnali stradali di “attenzione: mucche vaganti”.

Al di là della componente folkloristica, l’episodio mette comunque in evidenza l’importanza della sicurezza nel trasporto degli animali da allevamento, un settore spesso invisibile ma fondamentale per l’economia delle zone rurali piemontesi. In questo caso, fortunatamente, la situazione si è risolta senza danni né per le persone né per gli animali. Ma l’incidente sarebbe potuto finire diversamente, e per questo sarà importante chiarire le cause del ribaltamento, comprese eventuali responsabilità del mezzo o del carico.

In attesa di questi accertamenti, a San Giusto resta il ricordo di due giornate insolite, in cui due mucche hanno trasformato la routine di una piccola comunità. E chissà se le due fuggitive non diventeranno, in qualche modo, le nuove mascotte non ufficiali del paese.

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