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31 Luglio 2025 - 06:54
Massimo Stevanella, Lista Civica 'Mazzè Futura', consigliere di opposizione a Tonendo di Mazzè
Lo scorso 24 luglio, in un clima proteso alla collaborazione, la Lista Civica 'Mazzè Futura' ha espresso con decisione il proprio voto contrario alla proposta di deliberazione n. 12 presentata in Consiglio Comunale. Al centro della discussione: l’applicazione di una parte dell’avanzo di amministrazione - ben 30.000 euro - per finanziare le spese legali inerenti la costruzione della nuova scuola primaria.
Ma dietro ai numeri, c’è molto di più. La delibera, legata alla programmazione finanziaria triennale 2025-2027, prevedeva un assestamento generale del bilancio e l’inserimento di spese anche in vista delle future attività tributarie. Un’operazione di routine, forse, se non fosse per quella voce di spesa ben precisa che ha fatto alzare gli scudi all’opposizione: l’incarico legale relativo alla scuola che ancora divide e spacca il Consiglio.
“Abbiamo sempre espresso la nostra contrarietà alla costruzione di quell’edificio – scrivono i consiglieri Franca Antonello, Massimo Stevanella, Giuseppe Accardo e Luigi Cosenza – e riteniamo inopportuno destinare ulteriori fondi a spese legali per un progetto che non condividiamo”.
Il gruppo mette nero su bianco la propria posizione, citando la crisi economica che rende sempre più difficili anche operazioni fondamentali come il recupero tributi. Eppure, non si tirano indietro quando si tratta di dialogo e proposta. Un appello chiaro e diretto: “Costituite le commissioni promesse”. La Lista Civica torna infatti a chiedere con forza la creazione di commissioni consiliari - in primis quella sul bilancio - per garantire trasparenza, confronto e partecipazione reale.
“È inaccettabile - si legge nel documento pervenuto in redazione - che a distanza di così tanto tempo, la commissione sullo Statuto e sui regolamenti non sia mai stata costituita. Ciò ha bloccato ogni possibilità di revisione e miglioramento delle regole che guidano il nostro operato”. E come segnale di apertura, la proposta di una soluzione ponte: una commissione unica che raccolga le istanze più urgenti da approfondire, affinché il Consiglio non sia più solo sede di ratifica, ma luogo vivo di confronto democratico.
L’appuntamento è a settembre, quando la convocazione delle commissioni diventerà il vero banco di prova per un’Amministrazione chiamata finalmente a mantenere le promesse.
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