AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
21 Luglio 2025 - 16:02
Settimo, i maranza sfregiano il Civico7 con la vernice. Lorena Tavella denuncia: “Gesti infami, ma non ci arrendiamo”
A Settimo Torinese la novità non c’è. Ci sono i maranza, invece, quelli sì, sempre presenti. E sempre più arroganti. Imperversano di notte come padroni incontrastati di una città dove puoi distruggere, insozzare, vandalizzare senza che nessuno ti fermi. L’ultima bravata è andata in scena tra domenica 20 e lunedì 21 luglio: qualcuno ha lanciato vernice gialla contro i tavolini, gli ombrelloni e le sedie del Civico7WineBar di via Roma. Un gesto vigliacco, compiuto nel cuore della notte, con la presunzione tipica di chi è certo di restare impunito.
Lorena Tavella, titolare del Civico7, ha rotto il silenzio. Lo ha fatto con un post pubblico su Facebook, dove ha scritto tutta la sua delusione, la rabbia, la stanchezza di chi lavora giorno e notte per garantire un servizio, per costruire bellezza, per offrire un luogo di incontro. “Ci mettiamo impegno e passione, lunghe ore che ci portano all’estremo delle forze. La nostra ricompensa è la vostra soddisfazione. Ma rimango veramente delusa da questi gesti infami...” scrive.
E a vedere le foto che lei stessa ha diffuso, non c’è molto da aggiungere: le sedie nere completamente imbrattate, i tavoli macchiati di giallo, il selciato trasformato in un tappeto di schizzi nauseanti. Non un atto casuale. Una schifezza pianificata, ostentata. Una sfida lanciata non solo al locale, ma a un intera città.
“Non abbiamo potuto lasciar correre”, ha scritto Tavella, “abbiamo denunciato l’accaduto alle autorità competenti. Per adesso girate ancora tranquilli, ma confido che salti fuori il responsabile.”
Il fatto è stato denunciato, certo. Ma intanto i responsabili – o meglio, gli imbecilli – girano liberi, indisturbati, probabilmente fieri della loro “impresa”. Qualcuno li ha visti? Le telecamere della zona avranno ripreso qualcosa? Siamo sempre lì: i sistemi di videosorveglianza ci sono, ma funzionano? Qualcuno li guarda? O sono solo un placebo urbano, buoni per i comunicati stampa?
Via Roma è da tempo una delle zone più curate del centro. I dehors, le sedute, gli ombrelloni: una piccola oasi che la sera si anima con garbo, senza eccessi, offrendo a Settimo un volto civile, vivo.
Ma anche lì, dove dovrebbe dominare il decoro, arrivano gli idioti di turno a marcare il territorio.
E qui la domanda è una sola: dove sono le Istituzioni? Dove sono gli agenti, i controlli, la prevenzione?
E' normale che una via centrale, in piena zona pedonale, sia presa di mira in questo modo senza che nessuno se ne accorga?
I cittadini intanto commentano, si indignano, esprimono solidarietà. Ma da sola la solidarietà non basta più. Serve una risposta chiara, forte, immediata. Serve che chi ha compiuto questo gesto venga identificato e punito.
La verità è che l’impunità genera emulazione, e l’emulazione produce degrado.
Lorena Tavella intanto non si arrende. Pulisce, sistema, denuncia. Lo fa per sé, per il suo staff, per i clienti. Ma anche per tutti quelli che non hanno più voglia di abbassare la testa e far finta di niente. Perché a Settimo, ormai, fare impresa significa anche sopravvivere ogni notte agli idioti, ai maranza, ai ragazzi senza un'educazione.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.