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Per festeggiare i 50 anni, partono in Vespa per Capo Nord: impresa da 4.870 km

In sella a due Vespe storiche, Nicola e Martino coronano un sogno a lungo rimandato

Da Brandizzo a Capo Nord in Vespa: l'avventura di Nicola e Martino

Una Vespa del ’62, un sidecar e un’amicizia lunga una vita. È iniziata così l’impresa di Nicola Lovato e Martino Castiglioni, due brandizzesi che hanno deciso di non rimandare più un sogno custodito da tempo. Il cinquantesimo compleanno di Martino è stata la scintilla. Il via libera per trasformare un desiderio in una sfida. Non una semplice vacanza, ma un’avventura vera, fatta di chilometri, determinazione, silenzi e libertà.

Partiti da Brandizzo il 12 giugno, i due amici si sono diretti ad Arco di Trento, dove si sono uniti a un centinaio di vespisti provenienti da tutta Italia. L'obiettivo? Raggiungere Capo Nord, il punto più a nord d’Europa accessibile su strada. A guidare il gruppo, un’agenzia specializzata in viaggi su due ruote. Ma Nicola e Martino hanno viaggiato sempre insieme, inseparabili, in sella alle loro gloriose compagne: una Vespa Sidecar 160 GS del 1962 per Martino e una Vespa 125 TS del 1975 per Nicola.

Il tragitto, lungo ben 4.870 chilometri, ha toccato otto nazioni: Austria, Germania, una nuova incursione in Austria, poi Repubblica Ceca, Svezia, Finlandia e infine Norvegia. Una media di 400 chilometri al giorno, tra paesaggi incontaminati, foreste, strade secondarie e pochissime città. Ogni sera, campeggi o piccoli hotel per riposare. Nessuna rottura, nessun imprevisto meccanico: le Vespe hanno retto l’impresa, smentendo ogni cliché sull’inaffidabilità dei mezzi storici.

Il 28 giugno, l’arrivo a Capo Nord. Non ci sono parole sufficienti per raccontare quell’emozione.

Tra pioggia, freddo e tanta concentrazione, è stato un viaggio di trasformazione, in cui ogni chilometro ha lasciato un segno. Un’esperienza totalizzante, “che ti costringe a stare con te stesso, a pensare, a sentirti vivo davvero”. E che, a detta dei due amici, non resterà un caso isolato.

Dalla provincia torinese alla punta estrema d’Europa, l’impresa dei due vespisti di Brandizzo resta impressa come un atto di volontà pura. Una dichiarazione d’amore alla Vespa, ma anche alla vita, quando la si decide di attraversare a marce lente, ma col cuore aperto.

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