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Pressione sbagliata, Sprint rovinata: Pecco tradito dall’elettronica

Il campione della Ducati conquista una pole da urlo a Brno, ma nella Sprint cede posizioni per un allarme errato sulla pressione degli pneumatici: la centralina lo avvisa, lui rallenta, poi scopre che era tutto regolare. E adesso punta alla rivincita nella gara lunga

Bagnaia, da poleman a Calimero: un errore tecnico lo priva del podio nella Sprint di Brno

Foto profilo Instagram Pecco

È bastato un messaggio. Una riga di testo sul dashboard della sua Ducati ufficiale, qualcosa che suonava come “Pressione anteriore non conforme”. Un avviso che, in una gara sprint da nervi saldi e acceleratore incollato, può cambiare tutto. E così è stato. Pecco Bagnaia, appena 28 anni e già due volte campione del mondo, è stato tradito non da un sorpasso all'ultima curva, non da una staccata troppo generosa, ma da un errore elettronico. A Brno, dove aveva appena conquistato una straordinaria pole position – la prima del 2025, con tanto di record del tracciato – la Sprint Race si è trasformata in un incubo digitale.

Foto profilo Instagram Pecco

Foto profilo Instagram Pecco

Mentre gli altri sgasavano come se non ci fosse un domani, Pecco rallentava. Non per scelta, ma per prudenza. “Se il sensore dice che la pressione è troppo bassa, rischio una penalità. O peggio, una gomma che non tiene. Devo mollare”, avrà pensato. E così, curva dopo curva, è passato dal sogno alla realtà: da leader a settimo. Un errore che, in un Mondiale così tirato, pesa come un highside.

Ma facciamo un passo indietro. La giornata di Pecco Bagnaia era cominciata alla grande: fuori dalla Q2 per un soffio, aveva dovuto giocarsi il tutto per tutto in Q1. E lì ha messo tutti in riga, girando in 1:52.303, spazzando via dubbi, tensioni e avversari. Pole position meritata, costruita con classe, velocità e grinta. E se Marc Márquez non fosse caduto proprio nel suo ultimo tentativo (stava migliorando il tempo di Pecco di quasi tre decimi), staremmo raccontando un’altra storia.

Invece il destino – e il dashboard – hanno scritto un altro copione. Ducati, nella consueta analisi post-gara, ha ammesso che si è trattato di un errore di comunicazione: “La pressione era nei limiti. Il messaggio era sbagliato”. E a quel punto resta solo la rabbia. “È dura da accettare, ma domani è un’altra gara”, ha detto Bagnaia, con lo sguardo di chi non si arrende. Perché lui è fatto così: cade, si rialza, e ricomincia. E a Brno ha un conto aperto.

Domenica si riparte dalla pole. Con una Ducati che ha dimostrato di avere il passo giusto, con un Pecco determinato a rimettere tutto in ordine. Il tracciato ceco, d’altronde, gli piace da sempre: le curve veloci, le pendenze, l’aria di sfida. E se la fortuna gli gira un po’ dalla parte giusta, c’è da aspettarsi un duello vero. Contro Marc Márquez, che comanda la classifica con 356 punti. Contro se stesso, soprattutto. Perché il peggior nemico, a volte, è quel messaggio che lampeggia e ti frega la testa.

Pecco lo sa. Lo ha imparato sulla pelle. Ma lo sa anche il paddock: un Bagnaia ferito è un Bagnaia pericoloso. E Brno potrebbe diventare il suo riscatto.

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