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Il Canavese si guarda allo specchio e sogna in grande: ecco il Rapporto 2025

Presentato a Romano Canavese il secondo Rapporto della Fondazione Canavese2030: numeri, progetti e visione per un territorio che vuole diventare Smart Land. Dati incoraggianti, premi alla bellezza e un messaggio chiaro: innovare insieme, mettendo al centro le persone

Il Canavese si guarda allo specchio e sogna in grande: ecco il Rapporto 2025

Il rapporto

Non solo numeri, ma visione. Non solo bilanci, ma identità. E soprattutto, non solo territorio, ma comunità. È questa l’immagine che il Rapporto Canavese 2025 consegna al Canavese e a chi lo abita. Nella serata di giovedì 17 luglio, nella suggestiva cornice del Relais Villa Matilde di Romano Canavese, è andata in scena una presentazione che è sembrata più una chiamata all’azione che un semplice evento istituzionale.

La sala era gremita: amministratori, imprenditori, rappresentanti del mondo scolastico, associazioni, cittadini. Tutti convocati da Fondazione Canavese2030, che ha messo al centro il futuro di un territorio tanto esteso quanto frammentato, spesso ignorato dai grandi decisori politici, eppure ancora capace di raccontare una storia fatta di resilienza, innovazione e collaborazione.

A fare gli onori di casa, la direttrice Marzia Vinciguerra, seguita dal sindaco di Romano Oscarino Ferrero, che ha salutato i presenti con parole di orgoglio per l’impegno messo in campo dalla Fondazione. Poi la parola è passata a Fabrizio Gea, presidente di Canavese2030, che ha illustrato il percorso di accountability 2024-2025, sottolineando con forza un concetto che ha attraversato tutta la serata come un filo rosso: il Canavese non è una periferia, è un laboratorio.

Il Rapporto Canavese 2025, alla sua seconda edizione, è un’opera monumentale. Un annuario che raccoglie dati, progetti, idee, traiettorie. Tre le direttrici principali: progetti (ben 179 interventi attivi, 16 macro-progetti, 6 opere infrastrutturali strategiche), pubblicazioni (guide, dashboard dinamiche, cataloghi, rapporti), ed eventi (momenti di confronto, call for ideas con le scuole, iniziative di networking). Un mosaico di attività che punta al 2030 con una visione chiara: fare del Canavese una Smart Land, cioè un territorio intelligente, coeso, in grado di mettere insieme tradizione e innovazione.

I dati parlano di un contesto vitale: 158 Comuni, 2.880 km², 362.147 abitanti al 1° gennaio 2025, +3,31% di società di capitale, +1.411 assunzioni nel solo 2024. Ma è la lettura offerta da Carlo Chiama, responsabile del Centro Studi, a restituire la vera portata di questo sforzo: “Non siamo qui per fare statistica, ma per costruire visione. I numeri diventano significativi solo se raccontano un’idea di futuro”.

In questa stessa direzione si muove il nuovo premio “+Bellezza in Canavese”, illustrato dalla consigliera Cristina Natoli: uno strumento pensato per premiare esperienze virtuose capaci di coniugare identità, qualità, coesione. A portare invece uno sguardo internazionale e strategico è stato Lamberto Vallarino Gancia, presidente dell’Advisory Board, che ha aggiornato sullo stato del progetto Canavese Experience e sulle ultime pubblicazioni.

A chiudere la serata è stato Andrea Zanusso, vicepresidente esecutivo della Fondazione, che ha restituito il senso profondo del Rapporto: “Uno strumento concreto per amministratori, cittadini e stakeholder. Un documento utile a orientare decisioni, ma anche a stimolare domande”.

alla presentazione

alla presentazione

alla presentazione

E proprio alle domande sembra guardare il passaggio forse più significativo della serata, quando Fabrizio Gea, con voce ferma, ha affermato: “Il Rapporto Canavese 2025 non è solo un documento di cifre, ma la rappresentazione di una continua e costante tensione verso il futuro. La vera forza del Canavese sta nella capacità di innovare insieme, mettendo al centro le persone”.

Nell’Italia dei territori in crisi, dei borghi svuotati e delle aree interne dimenticate, il Canavese rilancia. Con un Rapporto che non è una vetrina, ma un patto. E con una Fondazione che dimostra, numeri alla mano, che la coesione si può pianificare, la bellezza si può valorizzare e l’identità si può raccontare senza nostalgie, ma con visione.

Il Rapporto completo è scaricabile da: https://canavese2030.it/pubblicazioni

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