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17 Luglio 2025 - 16:00
Elena Piastra
È inutile bussare in Municipio: non risponderà nessuno. Non è sciopero, non è black out, non c’è un’assemblea sindacale improvvisa. È solo che la sindaca Elena Piastra non c’è. Non è in ferie, non è a casa con l’influenza, non è neppure in riunione con i tecnici per capire come mai i tombini saltano a ogni pioggia, o per fare il punto sull’erba alta, le zanzare, i marciapiedi scassati, i ratti delle isole ecologiche o i cartelli stradali divelti. È, molto più semplicemente, altrove.
Per l’esattezza: Cava de’ Tirreni, 17 e 18 luglio 2025, nella scenografica cornice del Monastero di San Giovanni. In programma: la quarta edizione degli Stati Generali della Bellezza, l’annuale sfilata di sindaci, assessori e candidati (più o meno in pectore) pronti a parlarsi addosso per ore sul “ruolo della cultura e del paesaggio nello sviluppo locale”. Un festival di parole e slides da salotto istituzionale, mentre la gente nei territori cerca ancora un marciapiede che non sembri passato sotto un trattore.
Elena Piastra, sindaca di Settimo e soprattutto vicepresidente vicaria nazionale di ALI – Autonomie Locali Italiane, è tra i relatori di punta. Lo dicono le locandine, lo urlano i programmi: venerdì 18 luglio, ore 9.30, "La bellezza che governa" – e già qui servirebbe una nota satirica. Accanto a lei: Giovanna Bruno, Lorenzo Radice, Massimiliano Presciutti e altri colleghi impegnati nella difficile arte della “narrazione del territorio” a beneficio dei futuri elettori, pardon, cittadini.
Tema di quest’anno? Il rapporto tra patrimonio culturale e patrimonio naturale. Una trovata perfetta per chi punta a scalare Palazzo Lascaris, o per chi sogna una cadrega tra gli scranni di Montecitorio, con un curriculum imbellettato a suon di panel, interventi, saluti istituzionali, cena di gala (prevista il 17, ore 20, Villa Scapolatiello), e naturalmente firma della Carta della Bellezza, presso l’Abbazia della SS. Trinità. Un documento di grande valore simbolico, che però non aiuta molto a svuotare i cestini traboccanti di spazzatura in via Torino.
Settimo, nel frattempo, arranca. Si contano più buche che fioriere, i residenti fuggono e il traffico resta un girone dantesco anche d’estate. Ma si sa, la bellezza salverà il mondo, e magari anche qualche carriera politica. Piastra intanto presenzia e parla, come da programma ufficialeStati-Generali-della-Be…. Dopo di lei toccherà a Gaetano Manfredi (ANCI), Elena Carnevali (Bergamo), Toni Matarrelli (Mesagne), poi focus su enogastronomia, imprenditoria culturale e legami tra comunità. Tutti temi di cui, ne siamo certi, il cittadino medio di Settimo avrà urgente bisogno la prossima volta che gli si allaga la cantina o si rompe l’autobus.
L’impressione, chiara come il sole che picchia a Cava, è che la nostra sindaca stia giocando su un altro scacchiere. Le mozioni consiliari locali, le interrogazioni sul degrado urbano, le proteste dei genitori delle scuole e gli appelli dei commercianti possono attendere. Conta esserci dove si decide, dove si stringono mani e si fanno foto di gruppo. Perché, diciamocelo chiaramente: non si va in Campania a metà luglio per parlare davvero di fontane e aiuole. Si va per farsi vedere, per mostrare il proprio pedigree istituzionale, per lanciare messaggi inequivocabili a chi scrive le liste elettorali.
Nel frattempo, a Settimo, si continua a postare su Settimo Segnala: alberi da potare, tombini otturati, piste ciclabili abbandonate, lampioni spenti. Eppure, pare che il futuro sia altrove. O almeno, che il futuro di Piastra lo sia. Qualcuno dice che potrebbe candidarsi in Regione. Altri scommettono su Roma. Qualcuno, più malizioso, scommette che stia aspettando il posto giusto per dire “Sì, ci sono anch’io”.
Tant’è. E mentre Elena Piastra pronuncerà il suo intervento su “La bellezza che governa”, chi rimane in città cercherà di governerà la pazienza tutti in trepidante attesa del prossimo post su Facebook, dove – come da tradizione – ci dirà che ha visitato i cantieri, ha parlato con i cittadini, ha risolto problemi.
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