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16 Luglio 2025 - 11:41
Elena Piastra
Una mozione semplice, chiara, concreta. Niente richieste di spesa, nessuna ideologia. Solo una domanda: “Perché il Comune di Settimo Torinese non informa le famiglie sull’esistenza del Voucher Vesta?” La risposta è arrivata a colpi di voto durante il più recente consiglio comunale: la mozione presentata da Fratelli d’Italia è stata bocciata dalla maggioranza guidata dalla sindaca Elena Piastra.
Il documento, firmato dai consiglieri Vincenzo Andrea Maiolino, Francesco D’Ambrosio e Giorgio Zigiotto, chiedeva che sul sito istituzionale e sui canali social del Comune venisse pubblicata una nota informativa accompagnata da un link al portale regionale www.vestapiemonte.it. Obiettivo: far conoscere il Voucher Vesta, un nuovo strumento di sostegno economico varato dalla Regione Piemonte per aiutare le famiglie con bambini nella fascia 0-6 anni. Un aiuto concreto, con copertura finanziaria da 30 milioni di euro, pensato per coprire in parte le spese legate alla cura e all’educazione dei figli: rette scolastiche, pre e post scuola, mense, centri estivi e invernali, babysitter, attività ludico-educative e sportive. Il buono, da un minimo di 800 a un massimo di 1.200 euro, è accessibile a chi ha un ISEE fino a 40.000 euro. Un incentivo cumulabile con altri sostegni e disponibile per una fascia ampia di famiglie, non solo le più fragili.
E allora, ci si chiede: perché dire di no? Perché opporsi a una semplice richiesta di informazione istituzionale, senza alcun onere economico per il Comune? Per Fratelli d’Italia, la risposta è tutta politica.
“La maggioranza rifiuta una proposta solo perché arriva dall’opposizione. Anche quando si tratta di aiutare i cittadini”.
Vincenzo Andrea Maiolino, capogruppo FdI, è stato netto.
“Chi governa Settimo avrebbe potuto cogliere l’occasione per dimostrare attenzione verso i bisogni delle famiglie, soprattutto quelle che lavorano, crescono figli piccoli e ogni giorno fanno i salti mortali per conciliare tutto. Invece niente. Hanno respinto la nostra mozione per principio, con un atteggiamento ideologico e autoreferenziale”.
Il click day, cioè il giorno in cui sarà possibile fare domanda per il buono, sarà fissato nei prossimi mesi. Ma già ora, moltissime famiglie rischiano di rimanere escluse per una semplice questione di disinformazione. Il portale è online, il bando è pubblico, ma chi non segue le comunicazioni della Regione — o non ha il tempo o gli strumenti per cercare — non saprà nemmeno dell’esistenza di questa possibilità.
“E in un momento storico in cui la natalità crolla, le madri faticano a lavorare e i servizi per l’infanzia sono pochi e costosi, un Comune dovrebbe fare da ponte tra i cittadini e le opportunità”, sottolineano i consiglieri di opposizione. “Non restare chiuso nel proprio palazzo”.
Ciò che fa discutere, in effetti, è proprio la ratio della bocciatura. Nessuna motivazione tecnica, nessun rilievo procedurale. La maggioranza ha votato contro senza fornire spiegazioni ufficiali. Nessuna volontà, nemmeno minima, di incontrare i proponenti a metà strada. Non una proposta alternativa, non un emendamento. Silenzio.
Eppure il Voucher Vesta, inserito tra le misure di inclusione sociale del Programma Regionale FSE+ 2021–2027, è uno dei pochi strumenti regionali capaci di intercettare una fascia di famiglie che spesso rimane fuori da ogni forma di aiuto: genitori che lavorano entrambi, che non rientrano nelle soglie del Reddito di cittadinanza o dell’Assegno unico maggiorato, ma che ogni mese fanno fatica tra nidi, materne, babysitter e centri estivi.
“Non è una questione di destra o sinistra”, incalzano i consiglieri di Opposizione. “È una questione di buon senso. Informare i cittadini è un dovere minimo. Se neanche questo si può fare, allora la politica locale ha smarrito il suo ruolo”.
Nel frattempo, altri Comuni — piccoli e grandi, amministrati da giunte di ogni colore — si stanno muovendo in direzione opposta: campagne social, avvisi pubblici, volantini distribuiti nei nidi e nelle scuole dell’infanzia. Perché quando una famiglia riesce a risparmiare 1.200 euro all’anno, anche solo grazie a una segnalazione, la differenza si sente. A Settimo, invece, la scelta è stata un’altra: restare zitti.
Il risultato? Famiglie lasciate a cercare da sole informazioni sul web, mentre l’amministrazione comunale resta alla finestra, come se la promozione di una misura regionale fosse una colpa, o peggio, una bandiera politica da evitare.
A livello regionale Fratelli d’Italia ha già annunciato nuove iniziative per tenere alta l’attenzione: interrogazioni, lettere aperte, incontri pubblici. “Non ci fermiamo. Ogni famiglia che riusciremo a informare sul Voucher Vesta sarà una piccola vittoria contro l’inerzia e l’arroganza di chi oggi governa i Comuni”.
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Un aiuto concreto per le famiglie piemontesi, pensato per sostenere chi ha figli piccoli e deve affrontare ogni mese spese importanti per l’educazione, la cura e la socializzazione dei bambini. Si chiama Voucher Vesta e rappresenta una delle principali novità introdotte dalla Regione Piemonte nell’ambito del Programma Regionale FSE+ 2021-2027, con uno stanziamento complessivo pari a 30 milioni di euro.
Il buono è destinato alle famiglie con almeno un figlio di età compresa tra 0 e 6 anni e viene erogato sotto forma di rimborso parziale delle spese sostenute per una serie molto ampia di servizi legati alla prima infanzia. L’importo varia a seconda del reddito familiare (certificato tramite l’ISEE), e può arrivare fino a 1.200 euro per figlio.
Possono fare domanda tutte le famiglie residenti in Piemonte che:
hanno almeno un bambino tra 0 e 6 anni;
possiedono un ISEE in corso di validità fino a 40.000 euro;
sostengono spese per servizi educativi, scolastici o ricreativi.
Il Voucher è compatibile e cumulabile con altri strumenti di sostegno economico (come l’Assegno Unico o i contributi comunali) e non è legato a requisiti particolari se non quelli reddituali e anagrafici. L’obiettivo è favorire un accesso più equo a servizi essenziali anche per le famiglie cosiddette “medie”, spesso escluse da altri bandi.
L’importo del bonus cambia in base alla fascia ISEE:
1.200 euro per ISEE fino a 10.000 euro;
1.000 euro per ISEE tra 10.001 e 35.000 euro;
800 euro per ISEE tra 35.001 e 40.000 euro.
La somma viene concessa come rimborso delle spese documentate, da presentare secondo le indicazioni del bando.
Il buono può essere utilizzato per coprire parzialmente una vasta gamma di servizi, tra cui:
Nidi e micro-nidi;
Scuole per l’infanzia (pubbliche e private);
Servizi scolastici correlati: iscrizione, frequenza, pre e post scuola, mensa;
Scuola primaria (classi 1ª e 2ª) per servizi pre e post orario e mensa;
Centri estivi e invernali;
Servizi di baby-sitting;
Attività motorie, ludico-educative e ricreative: corsi di nuoto, musica, danza, ginnastica, psicomotricità, massaggio infantile, inglese per bambini, ecc.
Un pacchetto ampio, pensato per andare incontro non solo ai bisogni di cura, ma anche a quelli educativi e di sviluppo sociale dei più piccoli.
Per ottenere il Voucher Vesta è necessario:
Accedere alla piattaforma online dedicata: www.vestapiemonte.it;
Accedere con SPID, CIE o TS-CNS;
Inserire i dati anagrafici del minore per cui si fa richiesta;
Caricare l’attestazione ISEE in corso di validità;
Allegare le ricevute di pagamento relative ai servizi utilizzati.
Le domande saranno accolte secondo l’ordine di arrivo durante il cosiddetto “Click Day”, previsto per settembre 2025(la data esatta verrà comunicata sul sito). I fondi verranno assegnati fino a esaurimento.
Il Voucher Vesta è uno strumento che vuole combattere la povertà educativa, migliorare la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi familiari, e ridurre le disuguaglianze sociali a partire dall’infanzia. Intercetta una fascia ampia di famiglie che, pur non essendo in condizioni di disagio estremo, devono ogni anno affrontare costi sempre più alti per garantire ai propri figli un percorso educativo e di socializzazione di qualità.
In un’epoca di denatalità crescente e crisi dei servizi per l’infanzia, questa misura punta a favorire una genitorialità più serena e a valorizzare il ruolo educativo della comunità. Eppure, nonostante la sua portata, molte famiglie non ne sono ancora a conoscenza.
Tutti i dettagli sono disponibili sul sito ufficiale:
➡️ www.vestapiemonte.it
Per assistenza è possibile scrivere all’email:
vesta@regione.piemonte.it
Oppure chiamare il numero verde:
800 333 444 (da rete fissa)
011 0824222 (da cellulare)
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