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12 Luglio 2025 - 18:59
Viaggiare tra Roma e Milano a Ferragosto? Un’odissea su rotaie. E il Codacons lancia l’allarme: "Treno meno conveniente di aereo e bus"
Chi sogna di spostarsi tra Roma e Milano in treno il prossimo 12 agosto dovrà armarsi di pazienza, flessibilità e, in certi casi, anche di un discreto budget. Il tempo di percorrenza minimo con un Frecciarossa sarà di 4 ore e 50 minuti, ma si potrà arrivare addirittura a 5 ore e 40 minuti, vale a dire fino a 110 minuti in più rispetto agli standard pre-cantieri estivi. Una stangata in termini di tempo che non è certo compensata dal costo del biglietto: si va da 37,90 a 94,90 euro, a seconda dell’orario e del grado di anticipo con cui si acquista.
L'alternativa? L'aereo, almeno a livello teorico, sembrerebbe imbattibile: 1 ora e 10 minuti di volo con un prezzo di partenza di 44 euro. Più economico è il pullman, con biglietti che partono da 17 euro, ma il rovescio della medaglia è tutto nei tempi di percorrenza: circa 7 ore e mezza, salvo imprevisti.
A fornire questa analisi è il Codacons, che ha deciso di mettere sotto la lente i disagi e le distorsioni generate dai cantieri estivi sulla rete ferroviaria italiana. “La conseguenza è che aerei e pullman acquistano sempre più competitività rispetto al treno”, osserva l’associazione dei consumatori, puntando il dito contro un paradosso: quello di una rete ad alta velocità che, proprio nel momento di massima domanda turistica, rallenta a causa dei lavori.
A spiegare l’origine di tutto è Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato: “Sono attivi in media 1.200 cantieri al giorno, di cui 500 per la manutenzione della rete e 700 per nuove opere”, ha dichiarato in un’intervista a MF - Milano Finanza. “Un numero così elevato non si era mai visto prima e ciò è dovuto alla sovrapposizione degli interventi legati al PNRR con quelli ordinari”. Una pianificazione che concentra i disagi nel periodo estivo proprio perché – spiega l’AD – “c’è un calo dei pendolari grazie alla chiusura delle scuole e alle ferie”.
Scelta discutibile, soprattutto per le tratte cosiddette "business" come Roma-Milano, penalizzate rispetto a quelle più turistiche, come la linea Adriatica. Eppure, si tratta di una strategia coerente con le ambizioni del Piano Strategico 2025-2029 di FS: 100 miliardi di euro di investimenti in cinque anni, di cui solo il 13% coperti da fondi europei del PNRR. La fetta più grossa – 62 miliardi – sarà destinata alle infrastrutture.
Ma i numeri parlano chiaro anche altrove. Prendiamo la tratta Milano-Napoli: in pieno agosto serviranno fino a 6 ore e mezza contro le 4 ore e mezza abituali. Anche qui, la forbice dei prezzi dei Frecciarossa è ampia: da 40,90 a 92,90 euro. Il volo diretto impiega 1 ora e 20 minuti, con un prezzo minimo di 38 euro, mentre in pullman si scende a 28 euro, ma a fronte di almeno 9 ore di viaggio.
E ancora: tra Roma e Firenze, i tempi in treno aumentano da 30 a 60 minuti, per un costo compreso tra 19,90 e 50 euro. Il pullman è più conveniente (a partire da 8 euro), ma si viaggia per 3 ore e un quarto.
Scenario simile anche sulla breve distanza Bologna-Milano, dove i treni AV oggi impiegano poco più di un’ora, ma ad agosto si salirà a 1 ora e 52 minuti, fino a 2 ore e 22 minuti, con prezzi tra 18,90 e 48 euro. Il pullman costa da 8 euroe impiega 2 ore e 20 minuti.
Infine, il quadro sulla Firenze-Napoli: oggi il viaggio in treno si completa in circa 3 ore, ma il 12 agosto serviranno almeno 3 ore e 34 minuti, fino a 4 ore e 40 minuti. Il rincaro è duplice: nei tempi (+34 fino a +100 minuti) e nei prezzi (tra 29,90 e 72,90 euro). In pullman? Si parte da 19,50 euro, ma servono in media 5 ore e 40 minuti.
In sintesi, la rete ferroviaria ad alta velocità, orgoglio dell’Italia moderna, mostra in estate la sua fragilità. I cantieri – pure necessari e storicamente sottovalutati – sono diventati l’anello debole di un sistema che, proprio nei mesi in cui dovrebbe garantire efficienza e affidabilità, costringe i passeggeri a ricalcolare tempi, costi e spesso anche mete. Il rischio, molto concreto, è che il treno perda attrattività proprio nei confronti di quei mezzi – l’aereo e il pullman – che negli ultimi anni sembravano essere stati relegati ai margini della mobilità intercity.
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