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Per chi suona la campana
13 Luglio 2025 - 08:08
Clodovis Boff
Spesso si pensa che nella Chiesa gli avversari dei progressisti siano i tradizionalisti, specialmente dopo un pontificato come quello di Bergoglio che ha accentuato le polarizzazioni, se non le divisioni. In realtà, il vero nemico dei primi risiede nell'anagrafe, poiché è noto a tutti come i suoi più coriacei esponenti siano molto presenti nella generazione di preti e di laici del post-Concilio che oggi veleggiano o hanno superato gli ottant'anni.
Lo attesta una notizia che vede lo scioglimento dell’associazione «Corpus» (Corps of Reserved Priest United Service), che univa sacerdoti sposati militanti per l’abolizione del celibato sacerdotale, per il sacerdozio femminile e i diritti LGBTQ nella Chiesa; fondata nel 1974, era formata da sacerdoti attivisti che avevano lasciato il ministero dopo il Vaticano II o sono stati dimessi dallo stato clericale per aver intrapreso relazioni sentimentali stabili.
L’associazione ebbe da subito un grande successo, raggiungendo oltre 11 mila iscritti, mentre oggi non arrivano a 300. E così uno dei fondatori ha spiegato: «È straziante, ricordo le amicizie che abbiamo stretto, la speranza che nutrivamo e i semi che abbiamo piantato, anche se non stanno sbocciando come speravamo».
Pur non essendo un dogma di fede, tutti gli ultimi pontefici hanno però difeso e fortemente valorizzato il celibato come «dono prezioso» (Paolo VI), «una grazia speciale» (Giovanni Paolo II), «un grande segno della fede, della presenza di Dio nel mondo» (Benedetto XVI), «un dono per la Chiesa» (Francesco), «una virtù indispensabile» (Leone XIII).
Si è fatto vivo in questi giorni il padre francescano Clodovis Boff, fratello del più noto Leonardo, ex sacerdote cattolico e uno dei fondatori della teologia della Liberazione, nata negli anni Sessanta e che i progressisti europei hanno mitizzato, soprattutto quando essa fu riprovata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, diretta allora dal cardinale Joseph Ratzinger, e che papa Francesco ha riabilitato. Anche lui importante teologo, se pure non famoso come il fratello, Clodovis ha appena pubblicato una lettera aperta ai vescovi latinoamericani che risponde al loro messaggio al popolo in occasione della 40ª assemblea tenutasi a Rio de Janeiro.
L’inizio della lettera è già significativo:
«Quali buone notizie ho trovato nel messaggio? Nessuna. Voi, vescovi latinoamericani, ripetete la stessa cantilena: sociale, sociale, sociale. Cari fratelli maggiori, non vedete che quella musica è già stanca? Quando ci ridarete le buone notizie su Dio Padre, Cristo e il suo Spirito Santo? Sulla grazia e sulla salvezza? Sulla conversione del cuore e la meditazione della Parola? Sulla preghiera e l’adorazione, la devozione alla Madre del Signore e altri argomenti simili? Infine, quando ci annunceranno un messaggio veramente religioso e spirituale? Questo è esattamente ciò di cui abbiamo più bisogno oggi e ciò che abbiamo atteso da molto tempo. Mi vengono in mente le parole di Cristo: i figli chiedono il pane e tu dai loro una pietra (Mt 7,9)».
Come tutti sanno, il cattolicesimo brasiliano è da anni in caduta libera e sta trasmigrando in massa nell’esoterismo neopagano o, quando va bene, nel settarismo di radice protestante.
Insomma, una Chiesa un po’ ONG, un po’ ONU, un po’ Greenpeace e un po’ CGIL non interessa nemmeno ai poveri.
* Frà Martino
Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconta di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E non è una santa messa ma di sicuro una gran bella messa, Amen
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