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Olivetti delle meraviglie

1980, Cupertino: Bill Gates, Olivetti e la bufala che tutti continuano a raccontare

Un incontro fra miti e realtà: la verità sull'incontro tra Bill Gates e Olivetti nel 1980 e il ruolo inaspettato di Sandro Osnaghi.

1980, Cupertino: Bill Gates, Olivetti e la bufala che tutti continuano a raccontare

Bill Gates

Non bisogna mai credere a tutto ciò che si legge sui giornali! Forse dovrei precisare: specialmente se scritto da qualcuno che non era presente e non conosceva i protagonisti.

La stampa italiana ha spesso parlato di un incontro tra Bill Gates della Microsoft e Sandro Osnaghi della Olivetti, a Cupertino, California, nel 1980.
Quasi sempre sbagliano completamente, dicendo che Bill stava offrendo il suo prodotto MS-DOS alla Olivetti e che Sandro lo aveva rifiutato.
A volte ci vanno quasi vicino, dicendo che l'incontro riguardava un prodotto chiamato ‘BASIC Interpreter’, ma non dicono mai che in realtà Bill stava cercando di vendere questo prodotto a Enzo Torresi, capo della Olivetti Advanced Technology Center a Cupertino, e che Sandro Osnaghi non c’entrava assolutamente nulla.

Una storia in cui l’MS-DOS viene rifiutato è molto più interessante, anche se completamente falsa, perché dimostrerebbe la mancanza di visione della Olivetti.
Cosa? Avevate la possibilità di avere l'MS-DOS nel 1980 e siete stati così miopi da rifiutarlo?

Quello che segue è invece la storia di come andò veramente, storia che conosco perché me la raccontò Osnaghi in persona.

Cominciamo col precisare che nel 1980, quando Bill visitò Cupertino, il suo prodotto MS-DOS non esisteva ancora e, cosa ancora più interessante, che il prodotto MS-DOS non fu nemmeno sviluppato da Microsoft!
A luglio 1980, IBM aveva sentito dire che Bill aveva un ‘BASIC Interpreter’ molto veloce e lo contattò per valutare se si poteva includerlo in un nuovo prodotto che IBM stava sviluppando: il PC IBM.

Durante le discussioni sul ‘BASIC Interpreter’, IBM disse che non aveva ancora un sistema operativo affidabile per il suo PC.
Bill, che non aveva in quel momento nessun prodotto simile, li indirizzò verso Digital Research e il loro sistema operativo CP/M.
Le trattative tra IBM e Digital Research andarono male però, così IBM chiese a Bill se avesse delle alternative.

Bill conosceva un prodotto meno performante chiamato 86-DOS, sviluppato dalla Seattle Computer Products (SCP), e concluse un accordo con SCP per diventare agente di licenza esclusivo di 86-DOS.
Più tardi comprò l’intero prodotto e assunse la persona che lo aveva sviluppato.
Poi lo vendette a IBM come MS-DOS per una cifra una tantum di 50.000 dollari, ma con una clausola molto importante: Microsoft ne avrebbe mantenuto il copyright.

Il prestigio derivante dall’adozione del sistema operativo di Microsoft da parte di IBM trasformò Microsoft da una piccola impresa in una delle principali aziende di software.

Il lungimirante accordo di Bill con IBM, sul copyright, permise ad altri produttori hardware di clonare l’hardware IBM e offrire MS-DOS sulle proprie macchine.
In breve tempo, divenne uno standard de facto, e qualche anno più tardi, anche Olivetti offrì MS-DOS sul suo PC M24.
Peccato, perché in questo caso i critici avevano ragione: PCOS, il sistema operativo dell’M20, era superiore a MS-DOS, ma è il mercato a vincere, non necessariamente il prodotto migliore.

In ogni caso: l’incontro con IBM fu a luglio del 1980, e il famigerato incontro di Bill Gates con la Olivetti fu invece prima e non si trattò di MS-DOS.
L'incontro di Bill Gates era con Enzo Torresi per discutere dell’interprete BASIC di Bill Gates.
Per puro caso era presente anche Sandro, che però non partecipò attivamente alla riunione.
Poiché Enzo aveva già sviluppato un proprio 'BASIC Interpreter' per l'M20, il prodotto di Bill non suscitò alcun interesse.

Tutto qui. Niente Sandro Osnaghi che fece aspettare Bill Gates per ore per poi cacciarlo. Tutto ingigantito e non avvenuto nella realtà.

lettera

Molti anni dopo, nel 2014, fu pubblicato un articolo particolarmente scorretto e provocatorio su questo incontro.
Ho la smentita scritta di Sandro Osnaghi a quell’articolo, nella quale, tra le altre cose, afferma:

“Caro xx, un amico mi ha segnalato che ero citato in questo articolo per aver fatto fare un'ora di anticamera a Cupertino nientemeno che a Bill Gates. Se si raccontano amenità del genere, non so da quale fonte raccolte, non si aiuta a capire come sono andate le cose nell'informatica italiana e mondiale.”

“Parliamo di fatti ed episodi avvenuti se ben ricordo negli anni 79-80 del secolo passato, ben 35 anni fa. Allora Olivetti era certamente all'avanguardia nel software di base (linguaggi e sistemi operativi) e stava sviluppando una linea di calcolatori che partendo da quello che oggi chiameremmo personal computer si estendeva all'area dei sistemi, minicomputer e server. La tecnologia scelta da Olivetti, non per patriottismo, ma perché migliore era la tecnologia Z8000 Zilog di quel Federico Faggin che tu pure citi.”

“Le responsabilità di sviluppo per i due livelli di computer, il personal M20 ed il mini M40, erano separate sia a livello di sistemi operativi che di linguaggi. Il personal computer era di responsabilità di Cupertino mentre il minicomputer era di responsabilità di Ivrea.”

“Bill Gates era allora uno sconosciuto ragazzino che aveva sviluppato un interprete per il linguaggio BASIC. Un corrispondente sviluppo era in corso a Cupertino come pure era in corso lo sviluppo di un sistema operativo PCOS per l'M20 che era di gran lunga superiore al sistema operativo MS-DOS di Bill Gates, che poi venne adottato per l'M24 quando si affermò la compatibilità a livello binario tra prodotti di fornitori diversi.”

“Al di là del fatto che non è vero, anche se lo fosse, l'aver fatto aspettare uno sconosciuto fornitore, non mi crea alcun imbarazzo. Ricordo di aver partecipato all'incontro in cui Bill Gates proponeva il suo BASIC a Olivetti solo perché per caso ero quel giorno a Cupertino (e anche lui disse, probabilmente per pura cortesia, di ricordarsi di me durante l'incontro che nel 2001 ebbe con l'allora ministro Bassanini e con me).”

“Ma non è questo il punto, il punto è che non si cerca di capire e spiegare come sono andate realmente le cose e perché il sistema Italia non avrebbe mai potuto competere e non potrà competere anche avendo nei singoli la capacità di sviluppare prodotti migliori. Raccontare le cose in modo superficiale e aneddotico, vero o falso, comunque non aiuta, soprattutto la classe politica, a capire.”

Chiarito quanto successe davvero nel 1980, passiamo ora al 1985, quando stavolta fui io a incontrare personalmente Bill Gates un paio di volte.
Nel 1985 Microsoft era già ben avviata, anche se Bill aveva ancora solo 29 anni.
Io ero un veterano, sulla trentina inoltrata!

Il primo incontro con Bill fu organizzato da Franco Agostinucci, all’epoca responsabile della strategia aziendale in Olivetti, che riportava a Elserino Piol.
Solo l’anno prima, Olivetti era stata uno dei membri fondatori del gruppo europeo X/Open, istituito da Bull, ICL, Siemens, Olivetti e Nixdorf, il cosiddetto gruppo BISON.

L’idea era quella di concordare interfacce comuni per i nostri prodotti UNIX, in modo che le app di oggi potessero funzionare su tutti i nostri sistemi.
Fu l’inizio dell’era dei ‘Sistemi Aperti’, ma questa è un’altra storia.

Franco era nel Consiglio Direttivo di X/Open, mentre io ero il Technical Manager per la Olivetti, e cercavo di trovare un accordo con i nostri concorrenti.

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Appunti con autografo di Bill Gates

Probabilmente c’era già stato un incontro X/Open negli Stati Uniti perché stavamo cercando di interessare anche gli americani all’iniziativa.
Qualcuno aveva menzionato ‘Xenix’, il prodotto UNIX di Microsoft.

Fu così che Agostinucci ed io fummo incaricati di incontrare Bill Gates per discutere un possibile accordo sulle funzionalità comuni e sulle interfacce.
L’incontro fu molto cordiale, purtroppo non ricordo se Bill poi rese effettivamente ‘Xenix’ compatibile con X/Open.

Il secondo incontro con Bill fu più tardi, quello stesso anno.
Ero stato a una conferenza informatica in California, e avevo parlato con il responsabile dei prodotti Networking di Microsoft.

Successivamente, fui invitato a Seattle, dove mi trovai di nuovo faccia a faccia con Bill Gates e il suo staff.
Anche lì andò tutto bene, se non che, classico caso di sindrome “not invented here”, quando andai a parlarne a Ivrea con il responsabile dei Sistemi e Reti, fui liquidato con una frase del genere:
“Microsoft non ha mai fatto nulla nel networking. Non ci interessa. Dimentica tutto.”
Non volle nemmeno sapere i dettagli di ciò che stavano offrendo. Peccato: oggi tutti usiamo il networking di Microsoft per collegare i nostri PC.

Torniamo ancora a Bill Gates e a Sandro Osnaghi.
Dopo l’episodio a Cupertino, molti anni dopo nel 2001, quando Sandro non era più in Olivetti, ma lavorava per il Governo Italiano alla modernizzazione della Pubblica Amministrazione, sotto il ministro Bassanini, Bill Gates si trovò a Roma per un incontro con il Ministro, presente anche Sandro.

Voltandosi verso di lui Bill gli disse: “Sono sicuro che ci siamo già incontrati da qualche parte.”
Forse ricordava il famoso incontro del 1980 a Cupertino.
In ogni caso, Bill porse il suo biglietto da visita a Sandro, su cui era scritto: “William Gates III, Chief Software Architect”.

Sandro, che non era tipo da inchinarsi ad autorità che non riconosceva, strappò prontamente il biglietto da visita di Bill davanti al ministro italiano e gli rispose:
“No, Bill, il vero Chief Software Architect sono io!”

Bill e Sandro andarono molto d’accordo, ebbero un’ottima discussione e concordarono che Microsoft avrebbe collaborato con il lavoro di Sandro.
In effetti, “la competenza riconosce la competenza”.

Dopo l’incontro, Bill firmò i suoi appunti e li consegnò a Sandro.
Ne ho una copia, con tanto di firma di Bill e promessa di consegna.

Un paio d’anni dopo, Bill tornò di nuovo a Roma per un incontro con il Governo Italiano, ma nel frattempo era cambiato tutto: nuovo Ministro e un nuovo responsabile al posto di Sandro.

Era un uomo IBM, ma non con la stessa competenza di Sandro, tanto che dopo poco Bill Gates sospese l’incontro dicendo che lo avrebbe continuato solo se avesse potuto parlare con Sandro.
“Si dice” che fu mandato un elicottero da Roma a Milano per andare a prendere Osnaghi.
Non so se sia vero o no, quando lo chiesi a Sandro, lui sorrise enigmaticamente.
Però è certo che dovette andare immediatamente a Roma affinché Bill potesse proseguire le sue discussioni.

Come dicevo: competenza riconosce competenza.

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